1. HOLLANDE AVVISA BERLUSCONI E RENZI: “PENSO SI DEBBA DIFFIDARE DI VINCENT BOLLORÉ.

MA NON SOLO POLITICAMENTE. QUELLI CHE NON HANNO DIFFIDATO SONO MORTI. È UN PIRATA”. 2. LO STUDIO CARNELUTTI AVREBBE ABBANDONATO LA DIFESA VIVENDI NELLA CAUSA MEDIASET-

Dagospia 23.8.2016

SCOMPARSO IL MEDIATORE DELL’OPERAZIONE FALLITA, TARAK BEN AMMAR, FURIA PIERSILVIO - DIPLOMAZIE SONO AL LAVORO PER TROVARE UNA PACE ITALO-FRANCESE SU MEDIASET PREMIUM

1. IL PIRATA BOLLORÈ

La Stampa - Con il suo libro confessione, arrivato mercoledì in libreria, il presidente francese Francois Hollande non risparmia critiche non solo ai politici ma anche agli esponenti dell' alta finanza francese. In particolare nel mirino di Hollande è finito Vincent Bolloré, primo azionista e presidente di Vivendi. «Dato che ha un aspetto abbastanza moderno, Bolloré, non lo si anticipa, ma è un cattolico integralista in realtà», dichiara Hollande, spiegando come dal suo arrivo a Canal + l' imprenditore bretone abbia «sradicato tutto quello che poteva essere spirito di contestazione, a cominciare dai Guignols», storica trasmissione satirica i cui protagonisti sono pupazzi con le fattezze di personaggi politici. Poi Hollande chiude con una stoccata più pesante: «Penso si debba diffidare di Vincent Bolloré. Ma non solo politicamente. Quelli che non hanno diffidato sono morti. È un pirata». Che sia un avvertimento per Berlusconi e il governo italiano?

 

2. DAGONOTA

Lo studio Carnelutti - che ha curato l’operazione Vivendi-Mediaset per conto di Bollorè -avrebbe deciso di non seguire l’iter giudiziale in seguito alla citazione in tribunale da parte degli incazzatissimi Piersilvio e Marina Berlusconi (sì, anche Marina è scesa in campo per conto di Fininvest). Scomparso il mediatore dell’operazione fallita, Tarak Ben Ammar.

I rumors sussurrano che il pirata bretone avrebbe seri problemi per far quadrare i conti e per questo avrebbe fatto saltare l’accordo. Intanto sia Vivendi che Mediaset provano a inventarsi qualcosa per non far gravare la zavorra di Mediaset Premiun nei conti.

3. MEDIASET- VIVENDI DIPLOMAZIE IN CERCA DI SOCI PER SALVARE L' ALLEANZA

bollore de puyfontaine assemblea vivendi

BOLLORE DE PUYFONTAINE ASSEMBLEA VIVENDI

Sara Bennewitz per La Repubblica

Nonostante i legali di Mediaset abbiano citato in tribunale Vivendi, le diplomazie sono al lavoro per trovare una pace italo-francese su Mediaset Premium. Pier Silvio Berlusconi è pronto a ritirare la causa se Vincent Bolloré eseguirà il contratto firmato lo scorso 8 aprile, per poi sedersi di nuovo al tavolo.

Si pensa a un accordo in due tempi: prima Vivendi rileva il 100% di Mediaset Premium e i due gruppi si scambiano ciascuno il 3,5% del capitale, e subito dopo i francesi rivendono a un gruppo di soci la maggioranza di Mediaset Premium evitando di consolidare le perdite della tv a pagamento. Morale, Vivendi rivenderebbe il 77% ad altri azionisti - tra cui la stessa Mediaset e probabilmente anche Telefonica- o ad altri eventuali partner pronti a condividere l' avventura nella nuova "Netflix europea" che nascerà dall' integrazione tra le attività italiane e quelle di Canal plus. Visto che i contenuti ce li mettono sia i francesi che Mediaset, sarebbe naturale imbarcare un gruppo telefonico.

La lista dei partner da sondare è lunga: spazia da Patrick Drahi, che con Sfr aveva già fatto affari con Vivendi, passando per Orange e arrivando fino al russo Mikhail Fridman, socio di Vimpelcom e quindi indirettamente anche di Wind-H3g. Tra questi ci sarebbe anche Telecom Italia, che però essendo già parte in commedia in quanto controllata da Vivendi, al momento resta in panchina.

Chi invece è solo spettatore è la Sky di Rupert Murdoch che in passato aveva trattato senza troppa convinzione per Mediaset Premium, e ora ha tutto l' interesse di capire contro chi dovrà gareggiare a gennaio per l' asta dei diritti del calcio di Serie A. Mediobanca sarebbe già sondando potenziali soci da una parte e lavorando per ricucire lo strappo tra Fininvest e Bolloré d' altra.

Nonostante i buoni uffici di Alberto Nagel e la volontà di entrambi i soci di Mediobanca di salvare la frittata al momento le pretese reciproche rendono difficile una soluzione di compromesso. Eppure gli stessi esperti di Deloitte, che avevano giudicato "irrealistico" il piano di Premium che prevedeva il pareggio nel 2018, valutavano invece interessante il prezzo di acquisto da parte di Vivendi.

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