Amatrice rasa al suolo anche dalla burocrazia regionale

I dettagli sono fondamentali per capire gli eventi. Il terremoto che ha raso al suolo Amatrice ne è ricco.

 di Edoardo Narduzzi ItaliaOggi 30.8.2016

I dettagli sono fondamentali per capire gli eventi. Il terremoto che ha raso al suolo Amatrice ne è ricco. Dettagli ricchi di solidarietà umana, di professionalità, di altruismo. Ma anche dettagli della solità burocrazia formale interessata esclusivamente a non fare oppure a fare il meno possibile, infarcendo la legge di dettagli applicativi che ne limitano l'utizzabilità. I quasi trecento morti del terremoto sono anche il frutto della sottocultura burocratica della Regione Lazio che ha deciso di aggiungere, sua sponte, tra i requisiti, non richiesti dall'ordinanza della Protezione Civile che si limitava a chiedere la semplice proprietà dell'immobile per aver titolo ad accedere ai finanziamenti pubblici, quello della residenza. Chissà per quale strana ragione il dirigente della Regione Lazio ha preteso che solo i residenti ad Amatrice e negli altri comuni laziali avessero diritto a rendere antisismica la propria abitazione.

Forse perchè ha stimato come molto bassa la probabilità di un terremoto ferragostano. O, forse, perchè si è voluto autolimitare ogni forma di possibile responsabilità personale: non fosse mai che poi la Corte dei Conti mi contesta di aver aumentato il valore commerciale delle seconde case di Amatrice, avrà pensato il burocrate. Ovviamente una risposta ragionevole non esiste, perchè nessun burocrate al mondo che usa il buonsenso per rendere operative le norme avrebbe mai escluso dagli interventi antisismici immobili situati in una zona ad elevato rischio terremoto. Ovviamente questa considerazione non può valere, dati i dettagli del caso, per la burocrazia della Regione Lazio.

E qui entriamo in un territorio che non può più essere accettato passivamente. Il dirigente regionale che ha preteso il dettaglio della residenza deve essere individuato e messo sotto processo, perchè deve pubblicamente spiegare la razionalità del suo agire. Deve chiarire perchè, dopo il terremoto dell'Aquila, ha preteso che solo i residenti di Amatrice potessero beneficiare dei dieci milioni stanziati dallo Stato, cioè dai contribuenti, per interventi antisismici sugli immobili. Se non darà una spiegazione convincente, allora deve essere licenziato in tronco ed anche incriminato per strage e per i reati relativi alla pubblica sicurezza.

Un dirigente apicale della Regione Lazio, tra stipendio, contributi, premi e benefit vari, costa ai contribuenti più di Barack Obama. Non è più tollerabile che l'unico obiettivo di tali dirigenti sia quello di partorire regolamenti e determine per limitare le proprie responsabilità adottando le più astruse interpretazione formali delle norme. Sono manager molto meglio pagati delle loro effettive capacità - nessuno di loro troverebbe lavoro a parità di salario nel privato - e devono assumersi la responsabilità di decidere. Non è più possibile accettare in silenzio che si sporchino le mani di sangue nel più assordante silenzio.

Categoria Italia

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