Pizzarotti: pronto a correre da leader del Movimento

Il sindaco dopo l’archiviazione dell’indagine lancia la sfida a Di Maio

Federico Pizzarotti, sindaco di Parma dal 2012, sospeso dal Movimento 5 Stelle

17/09/2016 ILARIO LOMBARDO, ROMA, LA STAMPA

Federico Pizzarotti dirà solo alla fine dell’intervista che non esclude di candidarsi alla leadership del Movimento. Prima di arrivare a questo però vuole unire tutta una serie di puntini di una vicenda che ancora non è conclusa. L’indagine per abuso d’ufficio relativa alle nomine del Teatro Regio, nata sull’esposto di un esponente del Pd, ieri è stata archiviata. A seguito dell’inchiesta, a metà maggio, il sindaco di Parma, considerato una voce ribelle, era stato sospeso dal M5S. Contrario alla decisione, Pizzarotti ha subito chiesto ai vertici pentastellati una soluzione del caso o perlomeno un colloquio con il garante Beppe Grillo e il responsabile degli enti locali Luigi Di Maio. Sono passati quattro mesi e nessuno gli ha ancora risposto. Ora Pizzarotti chiede il reintegro.

«Non solo non mi ha chiamato nessuno, ma mi arrivano voci che non cambierà nulla, come al solito. Mi sarei sorpreso del contrario». 

In effetti Roberto Fico ha detto che sul suo reintegro «deciderà Grillo», ma ha aggiunto: «Il punto non era l’avviso di garanzia ma la mancata comunicazione». 

«Peggio mi sento. Allora pretendo la sospensione di Luigi Di Maio, Virginia Raggi e l’assessora Paola Muraro. Sapevano dell’indagine e lo hanno nascosto. Non può bastare che Di Maio dica di aver capito male o di aver sottovalutato. Allora anche io potrei cavarmela dicendo così. La verità è che hanno usato l’indagine come una scusa per sospendermi».

Cosa chiede ora? 

«Mi aspetto una presa di posizione. L’ammissione dell’errore e il reintegro. Ma non con una semplice mail. Voglio che vengano qui a Parma, voglio parlare con qualcuno in carne e ossa, guardarlo in faccia. Lo chiedono anche gli elettori e gli attivisti che in queste ore mi hanno inviato la loro solidarietà».

Se non succederà? 

«Allora alzeremo i toni, non faremo passare questa situazione sotto silenzio».

Che vuol dire? Che ha intenzione di fare? 

«Valuteremo qualche azione, ancora non sappiamo quale. Io ho sempre avuto un comportamento adeguato e di contro invece non c’è stato rispetto».

Perché non va a Palermo, alla festa nazionale del M5S? 

«Non potrei comunque andarci perché sono impegnato in un viaggio in Albania. Non è una scusa, ma penso anche che non servano comparsate alla Maria De Filippi, o incontri casuali com’è avvenuto con Di Maio a Roma, l’altro giorno».

Vi siete visti? Dove? 

«L’ho incontrato casualmente fuori dall’Anci, a Roma. Ho cercato di trattenerlo per avere quelle spiegazioni che mi deve. Gli ho detto che se non vuole venire a Parma scendo io a Roma. Era abbastanza imbarazzato, ha provato a tirare dritto e mi ha risposto solo “certo, certo”. Ormai sono senza scuse».

Se non dovesse essere reintegrato si ricandiderà con una lista civica il prossimo anno? 

«E’ prematuro parlarne, perché devo capire come si comporterà il M5S con me».

Qualcuno vorrebbe che si candidasse alla leadership nazionale in funzione anti-Di Maio. 

«In generale non lo escludo. E’ vero che ho detto che sarei disponibile a togliere dalle sabbie mobili il M5S. Per ora la mia priorità è Parma. Quando avrò deciso rispetto al Comune, farò la mia scelta».

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