Toni Capuozzo, la commovente lettera d'amore per Silvio Berlusconi

Una lettera d'amore a Silvio Berlusconi, commossa e gonfia di riconoscenza.

Libero 30.9.2016

Toni Capuozzo, l'inviato di guerra tutto d'un pezzo e di poche parole, si scioglie per gli 80 anni del Cavaliere, cui augura di continuare a guardare avanti, di sorprendere tutti. Soprattutto, scrive sul Giornale, vuole dirgli "quello che ha significato per me essere sfiorato dalla Sua presenza, avere avuto a che fare con Lei, sia pure a distanza". "Mi ha assunto senza chiedermi nulla, in un tempo in cui altrove si entrava con le tessere di partito in tasca. Augurerei a ognuno di quei giovani di trovare un editore come Lei, che ha giudicato, senza sconti, valore e capacità di fare ascolti". "Lavorare nelle sue aziende per me ha significato questo - continua il giornalista, conduttore di Terra -: la libertà di essere quel che sono, di dire cose, giuste o sbagliate che fossero, ma di testa mia: grazie".

"A lungo Lei è stato rappresentato come il Male, il pericolo per la democrazia, il nemico da abbattere. È l'idea che il giornalista o è di sinistra, o non è (qualche volta viene tollerato, in un gioco delle parti, il giornalista di destra, ma il giornalista per conto suo - devo ricordare Oriana Fallaci? - è sempre indesiderato)". Capuozzo no: "Io non sono mai stato contro di Lei, innanzitutto perché diffido dei cori, ma neanche a Suo favore. Ho seguito storie di mafia e terremoti, guerre e terrorismi, foibe e missioni di pace, in libertà. Non mi è stato mai chiesto nulla, e oggi che non sono neanche più un Suo dipendente, e dunque al di sopra di qualche sospetto, posso dirglielo più liberamente, gratis: grazie".

Mediaset è stata, per Capuozzo, esempio di liberalismo e democrazia: "Alla Sua discesa in campo io scrissi una lettera preoccupata, e rimasi e vedere quel che succedeva. Certo, Lei ha contato su giornalisti che sono stati quasi Suoi megafoni, per loro scelta. Ma ha contato, e sono sempre stati molti, nelle sue aziende anche giornalisti che non hanno mai nascosto di stare da tutt'altra parte. Io sono stato per conto mio.

Non ho mai nascosto di non aver mai votato per Lei ma ho guardato alla Sua politica senza pregiudizi. E i fatti non le lenti delle ideologie mi hanno portato a dire che Lei ha fatto una piccola grande rivoluzione. Positiva, nonostante diffidi delle rivoluzioni". Linguaggio, parole, battute, trovate geniali in tv. "Sì, ha avuto molti nemici. Il fatto è che una parte della società italiana non riesce a vivere senza un nemico da abbattere, senza rancore, senza odio".

E qui il momento più drammatico: "Ricordo il mio disagio, davanti alle immagini di quel tale che Le scagliòcontro un oggetto, e Lei mi parve tradito nel Suo voler stare in mezzo alla gente, e inerme davanti all'odio, e mentre mi attraversavano la mente i ricordi di tanti slogan allegramente scanditi nella mia gioventù e trasformati in pietre da qualcuno che li aveva presi sul serio, Lei pronunciò della parole di umana pietà, pietas latina". "Lei è un uomo forte, devo ricordare le sue battaglie con l'unico potere forte che io conosca, la magistratura? Ma ha sempre mantenuto un fondo di bontà, altra parola fuori moda, oggi è di moda essere buonisti".

"La seconda volta che l'ho incontrata, Presidente, fu, dopo una passeggiata sulla Piazza Rossa, davanti all' ambasciata italiana a Mosca. Ero sceso in strada per fumare una sigaretta, abbandonando la conferenza stampa. Lei sbucò alle mie spalle, e mi sentii sorpreso come nelle sigarette in corridoio al liceo. Capuozzo, ha ragione, mi disse, mi stavo annoiando anch'io.

Vede, una delle cose che mi ha sempre colpito di Lei è la capacità di valicare le barriere, di non prendere l'umiltà come un difetto, di saper rapportarsi alla gente qualunque. Per questo mi faceva rabbia vederLa descritta come un imperatore distante, o peggio".

"Non so che cosa scriveranno di Lei gli storici tra cento anni (....) ma vorrei poterle dire che se qualche volta è stato sconfitto, come capita nella vita, Lei non è mai stato un vinto, e ha dalla sua milioni di persone che non hanno mai pagato l'obolo, per essere alla moda, o politicamente corretti, o conformisti, di darLe contro, di negare a se stessi la Sua simpatia, la Sua disponibilità, la Sua normalità, resa speciale dal gusto per le sfide. E allora mi permetto di dirLe auguri vecchio, grande Presidente, grazie per tutto quello che ancora ha da venire.

Categoria Italia

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