VERDINI: “TUTTI I BILANCI DELLO STATO SONO FALSI –

TAGLIARE LA SPESA E’IMPOSSIBILE PERCHE’ TI NASCONDONO I SOLDI

La Verità quotidiano, Maurizio Belpietro 1.2.2016

MATTEO È UN CAPETTO CHE PERÒ STA FACENDO PIÙ DI QUELLO CHE SI È FATTO NOI. QUESTO È PIÙ FURBO, PIÙ POLITICO, IMBROGLIA DI PIÙ”

Quella che state per leggere non è un' intervista ma una conversazione.

A parlare è l' uomo che tiene in piedi il governo Renzi, ossia Denis Verdini, l' ago della bilancia. Senza di lui il presidente del Consiglio sarebbe già caduto da un pezzo e, forse, non sarebbe mai neppure arrivato a Palazzo Chigi.

Verdini è l' ex plenipotenziario di Silvio Berlusconi, l' uomo che riuscì a convincere Domenico Scilipoti e Antonio Razzi a voltare le spalle ad Antonio Di Pietro, nel cui gruppo erano stati eletti, persuadendoli ad abbracciare il nemico, ossia il Cavaliere.

Senza di lui anche l' ex premier sarebbe stato costretto alle dimissioni, nel dicembre del 2010, quando Gianfranco Fini gli lanciò il guanto di sfida, costringendolo alla conta. Ma con lui, con Verdini, l' agonia del Cavaliere si prolungò per altri undici mesi, fino all' arrivo del commissario dell' Europa, Mario Monti.

Verdini è anche l' uomo del Nazareno, colui che portò in dote un Berlusconi espulso dal Parlamento a Matteo Renzi, divenendo l' ufficiale di collegamento tra due opposti. Soprattutto, il senatore toscano è l' artefice del voltafaccia di 18 senatori e 8 deputati di Forza Italia i quali, seppur eletti sotto le bandiere del Pdl, grazie a lui hanno traslocato nel momento di massima debolezza del Cavaliere sotto quelle di Renzi.

Il gruppo di transfughi si chiama Ala, Alleanza liberalpopolare-autonomie, e già dal nome si capisce che trattasi di un' insalata russa, che ha come obiettivo di accucciarsi sotto l' ala, appunto, del nuovo padrone, evitando le elezioni anticipate e soprattutto disinnescando la sinistra del Pd.

Insomma, Verdini e la sua Ala sono l' assicurazione sulla vita di Matteo Renzi, così come per la verità Renzi è la polizza che garantisce Verdini. Li lega una comunanza di interessi, oltre che le comuni frequentazioni e le origini toscane. E' a loro che dobbiamo la riforma costituzionale su cui prossimamente gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi. Infatti, nonostante il disegno di legge porti la firma di Maria Elena Boschi, è stato scritto sotto loro dettatura.

Tuttavia, a parte il referendum, che cosa dice Denis, o, meglio, che cosa diceva, dato che il colloquio risale a parecchi mesi fa?

Quella che segue è infatti una conversazione avvenuta prima della fine dello scorso anno ma che, seppur datata, sembra adattarsi alla perfezione a ciò che sta succedendo ora, con la finanziaria e le promesse di aumenti e sgravi per pensionati e agricoltori.

All' epoca si parlava della cancellazione della tassa sulla prima casa, adesso siamo alla quattordicesima per chi percepisce il vitalizio. Promesse diverse, ma con un minimo comune denominatore o, meglio, una comune domanda: dato che il Paese non cresce e dunque non aumentano le entrate per lo Stato, alla fine chi pagherà per tutto ciò che Renzi sta elargendo con la legge di stabilità allo scopo di comprare il consenso degli italiani e indurli a votare sì al referendum? La risposta sta nelle parole di Verdini. Eccole.

Allora, innanzi tutto, quanti senatori hai?

«Per ora 13, ma ne ho in petto altri 4 (alla fine diventeranno 18, ndr)».

E che cosa hai intenzione di fare?

«La mia è un' operazione politica. Tu non guardare che io sto insieme a degli imbecilli. Io sto disgregando il Pd e Forza Italia e poi, avrò tempo, mi dedicherò anche a Ncd. Se Fitto capisse e venisse con noi, alla fine con 30 senatori avremo in mano il Paese».

Non eri per il bipolarismo? Adesso mi pare tu proponga l' ammucchiata...

«Io sono per il bipolarismo, ma è il Paese che non è bipolarista. Dunque bisogna disgregare tutto, perché se non si disgrega tutto non si può fare niente.

Devi disgregare per poi aggregare».

Che vuoi dire?

«Che se vuoi fare le cose devi fare un corpaccione (sì, Verdini lo chiama proprio così ed evidentemente allude al Partito della Nazione, ndr). Il corpaccione prima ci ha portato al disastro, con la Dc e il pentapartito, ma adesso questo corpaccione ci toglierà dal disastro. Perché è guidato bene. Perché Renzi lo guida bene. Io almeno la vedo così. Il futuro dirà. Può accadere anche il contrario».

Per questo hai portato il Cavaliere da Renzi?

«Vedi, io avevo fatto il patto del Nazareno perché Berlusconi doveva fare una cessione di ramo d' azienda. Doveva dire, questo giovane mi piace e aveva una via d' uscita. Faceva il padre nobile e lasciava tutto a Matteo e invece ha fatto un disastro».

Sei passato da Berlusconi a Renzi...

«No, Berlusconi resta un capo, ma ha fatto molti errori e soprattutto non ha fatto ciò che aveva promesso. Matteo è un capetto che però sta facendo più di quello che si è fatto noi.

Questo è più furbo, più politico, imbroglia di più».

Ne sei convinto?

«Guarda cosa ha fatto con la scuola: ha messo le mani in una cosa terrificante per la sinistra».

Sì, ma prima ha detto che trasferiva i docenti, poi ha ceduto alla protesta e adesso è il caos.

«Certo, certo. Lui non può cambiare tutto. Ci sta provando e presto prenderà di mira i sindacati, tirando fuori i bilanci».

Ne sei sicuro?

«Sì. Lui sta facendo. Da uno a 10, di ciò che avevamo promesso noi s' è fatto lo 0,5, lui sta tra il 3 e il 5».

Mi pare un giudizio eccessivamente generoso...

«Mussolini ha fatto tre decreti per impedire agli italiani di usare i vocaboli stranieri. Voglio dire, non puoi cambiare l' Italia dalla sera alla mattina. Però Renzi ci sta provando e fa delle cose liberali. Adesso vedrai che farà la legge sulle intercettazioni, ma non quella che dice, più pesante di quella che voleva Berlusconi. E lo fa da sinistra».

Ti piace la riforma costituzionale?

«La nostra era meglio di questa, ma ti ricordi che quando la facemmo contro di noi si scatenarono la sinistra e i girotondi? Adesso chi c' è a protestare? Qualche stronzo...

» Perché secondo te?

«Perché Renzi viene da sinistra e poi perché c' ha coraggio. L' hai sentito con l' Europa? In casa mia decido io. E sulle tasse hai letto cos' ha detto? Che le abbassa e che leva l' Imu».

Oh, certo, lui leverà e abbasserà le tasse perché vuole vincere e non può perdere la faccia. Ma i soldi non ci sono: nella finanziaria le cifre sono ballerine.

«Tutte le finanziarie che abbiamo fatto avevano i numeri ballerini».

Forse, ma Renzi usa i soldi pubblici per comprare il consenso e ci indebita sempre di più senza tagliare la spesa.

«Non sono d' accordo. I meccanismi dello Stato sono infernali, li ha subiti Berlusconi e li subisce lui, e non ci puoi fare un cazzo».

Che vuoi dire?

«Che tagliare la spesa è impossibile perché ti nascondono i soldi.

I dirigenti comandano sui politici e succedono cose tremende. Se si sapesse cosa accade nei ministeri la gente prenderebbe i forconi davvero. Cose occulte, sprechi inutili, invenzioni per rompere i coglioni. Non è facile per nessuno. Ma la strada intrapresa è quella giusta. L' Imu ad esempio lui la toglie per sempre e per tutti, anche ai ricchi. E siccome in Italia ci sono 16 milioni di famiglie che hanno la casa in cui abitano ti fa un disastro dal punto di vista del consenso».

Sì, lui toglierà le tasse sulla prima casa, ma i soldi non ci sono e se lo fa va tutto a debito.

Oppure aumentano le addizionali regionali.

«Sono d' accordo con te, ma i soldi per la prima casa ce li ha».

E dove trovi il denaro per le clausole di salvaguardia?

Che c' entra, tanto i bilanci dello stato sono falsi.

Falsi?

«Sì, tutti falsi. Le finanziarie sono fatte così».

Scusa, a me va bene che tu tagli le tasse e cancelli quella sulla prima casa, ma se non mi spieghi dove prendi i soldi io penso che stai facendo altro debito, come hai fatto con il bonus di 80 euro. E prima o poi dovrai pagarlo.

«E va beh, farà a debito anche questo. Del resto la teoria economica di Berlusconi era che se serve stampi moneta».

Sì, ma adesso tu non hai più la tua moneta, hai l' euro.

«A debito o stampare moneta è la stessa cosa».

Ma ci sono i vincoli europei.

«E che ci vuoi fare: i trattati sono stati firmati a cazzo...».

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