L'importante è dire no. A cosa? A tutto

Il Male sarebbe il presente politico e istituzionale, con le sue regole di comportamento «inutili e dannose».. Il Bene sarebbe il popolo «escluso»

 di Domenico Cacopardo Italia Oggi 27.10.2016

Seguaci e oppositori di Grillo possono trovarsi d'accordo su una cosa sola: «Lui è diverso». Lo stesso (Fareed Zacarias in Foreign Affairs) può dirsi di Donald Trump, definito da Newt Gringrich (già candidato della destra radicale nel 2012) una «straordinaria esperienza politica». Naturalmente, Grillo e Trump sono simili nella loro diversità e appartengono a quel genere di gente che ritiene l'Occidente alla fine della sua vicenda, pronto a capitolare al Male. Il Male sarebbe il presente politico e istituzionale, con le sue regole di comportamento «inutili e dannose».

Il Bene sarebbe il popolo «escluso» (anche per colpa, scelta e circostanze avverse: basti pensare a un personaggio come Luigi Di Maio, studente fallito, steward da stadio, portato alla ribalta e presentato come possibile primo ministro dal giro grillino) di chi non lavora e, se lavora, è rimasto confinato ai piani bassi della carriera, di chi non sa e, non sapendo, considera taumaturgici i guaritori e gli imbonitori e si schiera contro i vaccini, a favore delle staminali. Insomma, il popolo-Bene sarebbe quello che ha ascoltato Vanna Marchi prima e ora Beppe Grillo.

Del resto, anche il papa parte dall'ideologia del popolo che indica in esso il soggetto che, con i suoi comportamenti, manifesta la volontà di Dio. Tutto questo si chiama populismo ed è una forza (prima di tutto psicologica) che unisce i perdenti su un'unica strada: l'opposizione al sistema e a tutto ciò che esso ha costruito, si tratti di ferrovie o di costituzioni. Sia Grillo che Trump vedono se stessi come i portavoce delle persone ordinarie, neglette dalle «élites», dai partiti, dai «poteri forti» come le banche, la massoneria, le aziende farmaceutiche. Insomma, chi sa, riserverebbe a se stesso i benefici del sapere negandoli agli altri, cioè a coloro che non sanno né possono sapere. Sia Grillo che Trump (senza esserne consapevoli) credono che un'immissione di sangue plebeo rinvigorirebbe i loro paesi, determinando un ricambio dei gruppi di comando.

Peccato che non sappiano da dove cominciare: la loro forza è il «No», non a caso definito «etico» da Grillo, a tutto. In Usa e in Italia tanti irresponsabili stanno lavorando per loro.

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Categoria Italia

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