L'obiettivo del Cav è governare con Renzi

Ancor oggi rivendica la propria figura di padre nobile, ma soltanto in attesa di essere candidabile, un'attesa a suo avviso fin troppo lunga

 di Marco Bertoncini ItaliaOggi, 18.11.2016

In Fi si è diffuso uno sconcerto generale. Motivo, ovvio: le ultime sortite di Silvio Berlusconi. Ogni giorno ce n'è una, ci si lamenta: pazienza se vi fosse una continuità politica, ma gli umori contingenti dominano gli interventi del Cav. Immutato, invece, è il suo fine ultimo: la conferma del proprio primato, sia in Fi sia nel centrodestra. Sì: ha designato eredi a decine, ma con l'intento ben celato, anzi, sovente esplicito, di restare lui l'indiscusso e indiscutibile numero uno. Ancor oggi rivendica la propria figura di padre nobile, ma soltanto in attesa di essere candidabile, un'attesa a suo avviso fin troppo lunga. Salvini, Toti, Parisi : sono destinati, nelle sue prospettive, a ruoli meramente esecutivi, a organizzare la macchina del partito altrui (Lega) o proprio (Fi). L'unica guida resta lui.

Rispetto al passato, è mutata una sola convinzione. Il Cav non sogna più di ottenere la maggioranza: non per il solo proprio partito, come, con sbruffoneria degna di Matteo Renzi, aveva più volte rivendicato; nemmeno per il centrodestra, come continua a ripetere. No: è persuaso di poter avere un ruolo soltanto in condominio con altri, ossia con «l'unico leader», come lui stesso ha tratteggiato Renzi.

Ne deriva l'obiettivo di arrivare a una legge proporzionale, che permetta al proprio partito, in solitudine o in coalizione, ma meglio in solitudine, di governare col Pd, in funzione anti grillina. Il vero timore del Cav è il M5s, cui assegna una capacità ineguagliabile di attrarre voti, perfino dal già prosciugato centrodestra. Per sconfiggere Grillo occorre una legge proporzionale, cui faccia seguito, dopo le elezioni, un accordo di larghe intese, more Teutonico, sul modello odierno della Germania.

Categoria Italia

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