Dove si vive meglio ha prevalso il Sì

I risultati definitivi del referendum costituzionale, se analizzati a livello provinciale e regionale, presentano uno stupefacente parallelismo con quelli dell'indagine sulla qualità della vita

 di Marino Longoni ItaliaOggi 7.12.2016

I risultati definitivi del referendum costituzionale, se analizzati a livello provinciale e regionale, presentano uno stupefacente parallelismo con quelli dell'indagine sulla qualità della vita pubblicati il 28 novembre da ItaliaOggi. Nelle province dove la qualità della vita è migliore, il Sì ha ottenuto i suoi risultati più soddisfacenti. Viceversa, dove la qualità della vita è peggiore, il No ha fatto strage.

Qualche dato puntuale. Nelle prime dieci province della classifica di ItaliaOggi, il No ha prevalso di stretta misura, con una media del 53%, mentre nelle ultime dieci ha riscosso una trionfale percentuale media del 70%. La provincia dove il Sì ha raccolto di più è Bolzano (74%), una città abituata a stare ai vertici della classifica sulla qualità della vita. Il No ha raggiunto il massimo invece a Catania (74,56%), che di solito staziona nelle parti basse. Anche analizzando i grandi centri urbani, il parallelismo tra le due classifiche è impressionate.

Nella qualità della vita del 2016, Milano è la prima delle 5 più grandi città, seguita da Torino, Roma Palermo e Napoli. Praticamente lo stesso ordine che si riscontra nei risultati del referendum, dove il No ha vinto di misura a Milano (52%) ma ha ottenuto consensi crescenti a Torino (56%), Roma (61%), Napoli (70%) e Palermo (72%). Sicilia e Sardegna sono le regioni dove il No ha fatto registrare le migliori performance. Ma sono anche quelle con il maggior numero delle province nella parte più bassa della classifica sulla qualità della vita. Viceversa in Trentino Alto Adige.

Una concordanza così accentuata non può essere casuale. Anche perché, escludendo che il 70% degli italiani si sia trasformato improvvisamente in esperti di diritto costituzionale, la motivazione autentica del voto va cercata altrove. I dati qui esposti suggeriscono che il cosiddetto «voto di pancia» si è trasformato in una specie di sondaggio sulla qualità della vita in Italia. Ha votato No chi è frustrato, arrabbiato, deluso della propria situazione personale e sociale. Chi ha scelto il Sì ha dichiarato con il voto di essere tutto sommato soddisfatto, o comunque di temere l'instabilità come causa di un possibile peggioramento personale e sociale.

Categoria Italia

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