La Raggi inaugura un nuovo genere politico: le scuse al capo

Notte drammatica, il ricatto, la frase al telefono, la resa a Grillo e Casaleggio. Le ricordano poi la penale di 180mila euro che sarebbe tenuta a pagare nel caso non rispetti la linea del Movimento 5 Stelle

Libero 18.12.2016

Beppe Grillo e Davide Casaleggio impongono la sostituzione del vicesindaco Daniele Frongia e del caposegreteria Salvatore Romeo, con un vero e proprio ricatto: o così o via il simbolo del Movimento 5 Stelle dalla giunta capitolina, con conseguente fine politica della Raggi. Un aut aut, rivelano le indiscrezioni, su cui la sindaca ha riflettuto tutta la notte.

Il post-ghigliottina- Grillo e Casaleggio avevano già pronto il post per il blog con cui annunciavano la revoca del simbolo ma non hanno mai schiacciato il tasto pubblica, spiega il Corriere della Sera. La Raggi, venerdì notte, ha chiesto tempo per consultare i suoi, dopo aver fatto un rapidissimo summit e aver preso atto della crisi: "Senza simbolo non ce la facciamo". Sono ore frenetiche, alle 5 del mattino Grillo e Casaleggio leggono i giornali online e scoprono dalle pagine sull'inchiesta sull'arresto di Raffaele Marra, il braccio destro della sindaca a causa del quale è scoppiato il bubbone, non emergono intercettazioni che compromettono direttamente il sindaco. Per questo il post di "condanna a morte" resta congelato.

"Frongia non si tocca" - La Raggi però rialza la testa a sorpresa. Telefona a Grillo e "algida" ribalta tutto: "Frongia non si tocca". Ormai è guerra aperta: Beppe è furioso, la avvertono che l'avviso di garanzia è in arrivo e a quel punto la Raggi sarà sola. Le ricordano poi la penale di 180mila euro che sarebbe tenuta a pagare nel caso non rispetti la linea del Movimento 5 Stelle, danneggiando tutto il movimento. Un contratto-capestro che ha il suo peso, in questa brutta storia politica. Il pomeriggio la Raggi lo trascorre con i suoi consiglieri in Campidoglio, una specie di fortino da cui a tarda serata sventola bandiera bianca. Accetta di far saltare le teste e, somma umiliazione, una "due diligence" da parte di avvocati sugli atti già deliberati, segno che Grillo e Casaleggio sospettino di manovre inquinanti da parte di Marra. Resteranno delusi però due esponenti vicini a Roberta Lombardi (anti-Raggi), Marcello De Vito e Paolo Ferrara: al posto di Frongia Davide Casaleggio potrebbe imporre infatti Massimo Colomban, suo uomo di fiducia e potentissimo assessore alle Partecipate. Un sindaco ombra per una sindaca fantasma.

Categoria Italia

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