Legge elettorale, franchi tiratori in azione. Fiano (Pd): 'La legge elettorale è morta'

1-Caos e polemiche alla Camera dove è in corso il voto (DIRETTA) dopo che un emendamento di Forza Italia passa con il parere contrario della commissione. 2- Legge elettorale, così è morto il proporzionale. Rivolta anti-Grillo nel M5S

Di Giovanni Innamorati 08 giugno 2017 da www.ansa.it

La riforma della legge elettorale è morta. A cantare il de profundis della modifica del sistema di voto è il relatore del provvedimento, Emanuele Fiano, dopo una mattinata convulsa con i franchi tiratori inm azione che di fatto affossano il provvedimento votando in maniera difforme rispetto al 'patto a quattro' Pd-Fi-M5s-Lega. Ne scaturisce uno scambio di accuse con tanto di 'prova foto' da parte del Pd perchè nell'incriminato voto segreto compare invece il tabellone palese creando un ulteriore giallo. "M5s ha votato compatto", dice Roberto Fico. Non la pensano così i Dem che convocano una segreteria."Abbiamo chiarissima l'operazione del M5s - dice il capogruppo Dem Ettore Rosato - che ha voluto far fallire la legge elettorale. Ne prendiamo atto, bastava che lo dicessero subito che non sono capaci di mantenere la parola data. Sul blog avevano detto che la legge andava bene e invece l'hanno fatta cadere su una cosa che non c'entra niente". Ora, dice Rosato, il Pd farà "una valutazione politica e istituzionale dopo di che assumeremo le nostre decisioni". "La legge elettorale è morta" dichiara, a Montecitorio, il relatore della riforma elettorale Emanuele Fiano (Pd).

Emanuele Fiano @emanuelefiano

I #cinquestelle fanno fallire la #LeggeElettorale. Per pochi secondi il voto è stato palese, loro hanno votato a favore questa è la prova.

11:34 - 8 Jun 2017

LA SEDUTA RIPRENDE ALLE 15

M5S E IL 'FILM DEL VOTO - La giornata cominicia con il Movimento cinque stelle che fa sapere che in qualche modo renderà palese il proprio voto anche negli scrutini segreti per dimostrare la propria lealtà. I deputati M5S, a quanto si apprende, filmeranno in Aula - riprendendo il momento in cui ciascun esponente preme il pulsante posto nei banchi dell'Assemblea - le loro votazioni a scrutinio segreto. Una scelta che va contro il regolamento. Ma Laura Boldrini si appella alla "responsabilità dei singoli deputati" perché non filmino il loro voto segreto e non lo divulghino, come annunciato dai M5S. "Ognuno si assuma le sue responsabilità", ammonisce.

IL VOTO DELL'EMENDAMENTO FI - Un emendamento di Fi alla legge elettorale passa contro il parere contrario della commissione. Dai banchi di M5S si urla "Libertà, libertà". I franchi tiratori sono entrati in azione.

IL GIALLO DEL TABELLONE - Al voto sull'emendamento "incriminato" alla legge elettorale approvato nell'Aula della Camera contro il parere della commissione scatta il "giallo" del tabellone. Questi i fatti: la presidente Boldrini indice la votazione specificando che è a scrutinio segreto. Ma sul tabellone invece di spuntare le palline tutte azzurre, come accade per le votazioni segrete, spuntano le palline rosse e verdi, come accade per quelle palesi. Si scorgono dei voti favorevoli nei banchi del Pd e di Fi. Ci si accorge dell'inconveniente, Boldrini chiede di rimediare e le palline diventano tutte azzurre. Ma le proteste non si placano. E Massimo Corsaro chiede "che il responsabile di ciò sia allontanato".

LO SCAMBIO DI ACCUSE - "Oggi il M5S ha dimostrato che la sua parola non vale nulla". Lo ha detto nell'Aula della Camera il presidente dei deputati Pd Ettore Rosato dopo che è passato un emendamento alla legge elettorale a scrutinio segreto contro il parere della commissione. "La legge elettorale va fatta", ammonisce, condannando i franchi tiratori e chiedendo una sospensione della seduta.

Articolo completo su www.ansa.it

2- Legge elettorale, così è morto il proporzionale. Rivolta anti-Grillo nel M5S

Legge elettorale morta: mal di pancia nel Pd e in Forza Italia

Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

"Il Parlamento non è in grado di approvare una riforma elettorale, ormai è evidente. Se succede così alla Camera, figuriamoci che cosa potrà accadere al Senato dove i numeri sono molto più risicati". Con queste parole uno dei massimi dirigenti di uno dei quattro partiti che ha scritto nei giorni scorsi la proposta di legge proporzionale con sbarramento al 5% commenta con Affaritaliani.it quanto accaduto a Montecitorio dove i franchi tiratori hanno approvato un emendamento Biancofiore facendo così saltare l'intesa. "I 5 Stelle sono del tutto inaffidabili, il Pd ha evidenti problemi interni e anche in Forza Italia ci sono diversi mal di pancia. Questo Parlamento ha paura del voto e di andare a casa. A questo punto salta tutto e si andrà al voto con la legge elettorale uscita dalla Consulta", prosegue la fonte. Poco dopo le 13 è poi arrivata la conferma dal Pd: "La legge elettorale è morta, e l'hanno uccisa i 5 Stelle". Sono le parole del relatore, Emanuele Fiano, dopo la debacle in Aula del patto a 4, nel voto a scrutinio segreto. Effettivamente il cammino della riforma in senso proporzionale non ha alcuna chance di andare fino in fondo. "La legge ormai è su un binario morto", affermava un deputato dem strettamente renziano prima ancora delle parole di Fiano.

Numeri alla mano, se alla Camera il Pd, Forza Italia, i 5 Stelle e la Lega - che sulla carta contano sull'80% dei parlamentari - vanno sotto, a Palazzo Madama sarebbe praticamente impossibile superare indenni il Vietnam parlamentare. Ma che cosa è successo esattamente? I primi colpevoli sono i grillini, ovviamente, che con una sorta di rivolta contro il leader hanno affossato a colpi di emendamenti la legge elettorale che gli iscritti pentastellati avevano votato. La mancanza del voto disgiunto, come avviene in Germania, e i listini bloccati hanno spinto molti deputati M5S a votare contro le indicazioni del proprio leader. Si tratta di un colpo durissimo alla credibilità di Grillo che, di fatto, non controlla i propri gruppi parlamentari. Nel Pd, poi, a parte i renziani, c'è un folto gruppo di parlamentari che si riconosce in Orlando e in Emiliano e che non vuole assolutamente le elezioni a settembre, quindi ha fatto di tutto per affossare l'accordo a 4. Anche in Forza Italia non mancano i mal di pancia, sia per l'ipotesi del voto a breve sia per una legge che porterebbe quasi certamente alle inevitabili larghe intese.

L'unica forza coerente è stata la Lega e, non a caso, subito dopo la comparsa dei franchi tiratori in Aula Matteo Salvini ha tuonato: "Sulla legge elettorale purtroppo sta vincendo il partito delle poltrone il 'pdp', trasversale: destra, sinistra e 5 Stelle. Col voto segreto, votano per mantenere la poltrona. Io chiedo come segretario della Lega a Gentiloni di dimettersi, e andare in Parlamento per dimettersi. Questo Parlamento è fermo su tutto: non sceglie sulla legittima difesa, sulle tasse, sull'immigrazione. E anche sulla legge elettorale vincono i 'poltronari' nel segreto dell'urna". La strada da seguire per Salvini sarebbe dunque "dimissioni, decreto legge per la legge elettorale e poi scioglimento di queste Camere inutili. Poi si vada al voto perché io temo che qualcuno voglia tirare a campare ancora a novembre, dicembre, gennaio. I 'poltronari' devono andare a lavorare".

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata