Codice anti-mafia, la furia di Porro: "Italia come il Venezuela di Maduro, un kalashnikov armato ai pm"

Vengono equiparati gli indiziati di alcuni reati di corruzione, di truffa aggravata e stalking violento ai sospetti mafiosi

29 Settembre 2017    da www.ilgiornale.it

Codice anti-mafia, la furia di Porro: "Italia come il Venezuela di Maduro, un kalashnikov armato ai pm"

Da giorni Libero sta mettendo in guardia sui risvolti devastanti del nuovo Codice antimafia voluto dal Pd e dal governo. E anche Nicola Porro, sul Giornale, conviene: si tratta, forse, della "peggiore legge di questa legislatura". Ad annullare ogni aspetto positivo, spiega l'editorialista, è il punto in cui vengono equiparati gli indiziati di alcuni reati di corruzione, di truffa aggravata e stalking violento ai sospetti mafiosi. Conseguenza: durissime misure preventive personali e sequestro del patrimonio prima ancora che si arrivi a sentenza. "Non è esagerato dire che si tratti della fine dello stato di diritto - commenta Porro -. È chiaro ed evidente che un corrotto e un pericoloso stalker debbano finire in galera e pagare per i reati commessi. Ma immaginare che ciò avvenga prima della sentenza di primo grado è da Venezuela di Maduro". "I garantisti pensano che sia meglio un colpevole fuori dalla gattabuia che un innocente dentro - ironizza -. Con il nuovo codice si va oltre. Si fornisce un kalashnikov armato ai magistrati dell'accusa e si dice loro: sparate, che qualche delinquente nel mucchio lo trovate".

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