Non è escludibile l'intesa fra Pd e M5s
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Una battuta di Matteo Salvini, espressa in chiave antiberlusconiana, ha subito sollevato lo sdegno dei grillini.
di Marco Bertoncini, 3.11.2017 da www.italiaoggi.it
Sarebbe mai possibile un governo sorretto da cinque stelle e leghisti? Una battuta di Matteo Salvini, espressa in chiave antiberlusconiana, ha subito sollevato lo sdegno dei grillini. Si capisce perché. Fintantoché non saranno chiuse le urne politiche, i pentastellati devono tener duro, indefettibili, sulla linea fin qui propagandata: vanno da soli e da soli intendono stare.
Le eccezioni non sono mancate, dalla compartecipazione a poltrone non proprio infime (Csm, consiglio d'amministrazione Rai, Corte costituzionale) all'intesa con Pd, Fi e Lega sulla legge elettorale cosiddetta alla tedesca, naufragata anche o soprattutto per il venir meno dei loro voti. Un fatto è sicuro: il seguito del M5s è da tutti stimato superiore a quello, incredibile, ottenuto nel 2013. Parlare quindi di ministri cinque stelle non è più mera esercitazione accademica. Un personaggio attivo nel mondo politico anche come acuto osservatore, quale Marco Taradash, fino a poco tempo addietro bollava come fuori del mondo le affermazioni sui grillini al potere: adesso gli scappa detto che la scelta potrebbe essere fra un governo Renzi-Berlusconi e uno Grillo-Salvini.
Oggettivamente, pare difficile che la somma dei seggi conquistabili dai due partiti consenta di formare una maggioranza, anche con l'ipotetico sostegno di Fd'It. Similmente, è ancor più difficile prevedere che grillini e sinistra extra Pd, insieme, riescano a governare. Ben più cauti, invece, bisognerebbe dimostrarsi su un'alleanza fra democratici e pentastellati: fantapolitica oggi, ma domani? Sarebbe una forma di grande coalizione che potrebbe vedere il favore sia di Grillo (il quale ordinerebbe ai suoi di cambiare immediatamente condotta) sia dei vertici del Pd.
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