L'industria italiana strizza l'occhio al M5s

“Il Movimento 5 stelle non fa paura”. Vincenzo Boccia (Confindustria) e Sergio Marchionne (Fca) commentano i risultati delle elezioni

di Redazione 6 Marzo 2018 www.ilfoglio.it

“Il Movimento 5 stelle è un partito democratico e non fa paura”. Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, scioglie le riserve a due giorni dal voto di domenica scorsa, commentando così il risultato elettorale che vede il M5s primo partito con circa 32 per cento delle preferenze. Ma se da una parte l'associazione degli industriali ammicca al nuovo possibile partito di maggioranza, dall'altra non dimentica di ricordare i fattori che hanno contribuito alla ripresa economica, lanciando un messaggio chiaro alle forze politiche che dovranno trovare presto un accordo per governare (serve, dice Boccia, “un atto di grande responsabilità nell'interesse del paese”): “Dobbiamo spingere sulle riforme” e non perdere di vista tre priorità: “Lavoro, crescita e la riduzione del debito pubblico, un elemento essenziale per prepararsi all'aumento dei tassi”.

 

Il messaggio è ancora più chiaro quando Boccia parla di Europa. “La linea anti-europeista dobbiamo trasformarla in una linea europeista a grande trazione di riforma. Abbiamo bisogno di una Europa forte”, ha detto, facendo riferimento ai dazi che gli Stati Uniti stanno valutando di introdurre su acciaio e alluminio, “l'unica risposta possibile è in chiave europea”. Per il presidente di Confindustria è importante che l'Italia non rimanga isolata dal contesto economico e politico dei paesi vicini: “La grande coalizione tedesca è un messaggio forte che viene dalla Germania. Dopo diversi mesi la politica si compatta, la Francia lo è con Macron. L'auspicio è che anche in Italia, dopo l'esito di voto, si entri nei fatti e si costruisca una stagione importante per il paese e per l'Europa".

Sempre oggi anche Sergio Marchionne ha ridimensionato l'impatto di un possibile governo guidato da uno dei due leader vincitori di queste elezioni: "Di Maio e Salvini non li conosco. Ma i 5 stelle non mi spaventano, ne abbiamo passate di peggio", ha detto l'ad di Fca a margine di un incontro al Salone dell'Auto di Ginevra

Commenti

mario.patrizio 06 Marzo 2018 - 18:06

Non ha torto Marchionne nel ricordare un passato peggiore del presente e non solo per l'omologazione dei vincitori, ricordiamo la lotta di classe. E' pragmatismo, d'altro canto si fa il fuoco con la legna che hai. Credo che anche gli elettori debbano fare ricorso a buone dosi di pragmatismo, nella fiducia che la campagna elettorale sia una cosa, l'agire un'altra. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, si consideri l'entusiasmo di tanti giovani costruttori di un nuovo futuro. Se poi abbandonano le teorie impossibili della democrazia diretta dove è un fallimento la democrazia condominiale, bé, tanto meglio.

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Rispondiguido.valota 06 Marzo 2018 - 18:06

Ma che strani, questi 'poteri forti'. Il grillame raglia 7/7 24/24 di trame complotti congiure avvelenamenti schiavitù orditi da BigPharma qui, Confindustria là, Bilderberg su, multinazionali giù, la stampa serva non parliamone. Poi però Di Maio si presenta col cappello in mano presso tutte le Centrali del Male e se ne riparte dopo aver limonato con tutti quelli che i suoi elettori considerano assassini stupratori per interposte scie chimiche. Ah, che belli i soldi degli altri quando ti confermano che ne sarai il prossimo rapinatore.

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RispondiGiovanni Attinà 06 Marzo 2018 - 17:05

Non c'erano dubbi su quest'accoglienza: si sale sempre sul carro dei vincitori , essendo questa una prerogativa italiana, salvo eccezioni. Del resto anche per gli industriali c'è il realismo di quanto accaduto con la scelta degli elettori.

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RispondiSkybolt 06 Marzo 2018 - 16:04

Avevo scritto che il 2 febbraio Giggino era stato accolto con tutti gli onori al centro congressi di Assolombarda per un "comizio interattivo"... silenzio totale.

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