Macerie d’antimafia

Catalogo dei beni sequestrati che la mala amministrazione dello stato ha inesorabilmente distrutto. Nove patrimoni su dieci in rovina

di Riccardo Lo Verso 23.4.2018 www.ilfoglio.it

Agenti della Dia in procinto di notificare un sequestro di beni in Sicilia. In basso, Silvana Saguto, ex presidente delle Misure di prevenzione, attualmente sotto processo a Caltanissetta

Quello di Francesco Lena è l’ultimo caso che inchioda la giustizia alle proprie responsabilità. L’imprenditore Lena e i suoi figli erano stati messi alla porta della loro azienda vitivinicola, l’Abbazia Santa Anastasia, in provincia di Palermo. Pochi giorni fa la sezione misure di prevenzione del Tribunale gli ha restituito il patrimonio, sette anni e mezzo dopo il sequestro. Troppo tempo per uno stato che si definisce di diritto.

Lena era stato arrestato, imputato e assolto nel processo penale dall’accusa di essere un prestanome di Bernardo Provenzano. Nel frattempo si era attivato il doppio binario delle misure di prevenzione, dove basta il fumus della colpevolezza per fare scattare il sequestro. Il sospetto di mafiosità si è diradato e sono rimaste solo ombre contabili che con la mafia, però, nulla c’entrano.

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