Deficit, competitività e burocrazia. Le idee di Cottarelli per il nuovo governo

L'ex commissario alla spesa pubblica durante il governo Letta sale al Quirinale dopo il fallimento dell'incarico dato a Giuseppe Conte per la formazione di un governo Lega-M5s

di Redazione 28.5. www.ilfoglio.it

Con il no del presidente della Repubblica a Paolo Savona al ministero dell'Economia si è chiuso alle 20 di ieri sera l'incarico che il capo dello Stato aveva affidato a Giuseppe Conte per la formazione di un governo M5s-Lega. "Il capo dello Stato non può subire imposizioni", ha detto Sergio Mattarella, aggiungendo che "ho chiesto per il ministero dell'Economia l'indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, coerente con il programma. Che non sia visto come sostenitore di una linea più volte manifestata che potrebbe provocare l'uscita dell'Italia dall'euro".

Carlo Cottarelli è salito in mattinata al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica. Su queste colonne l'ex commissario alla spesa pubblica durante il governo Letta, ha analizzo negli scorsi mesi le tematiche economiche che stavano frenando la crescita del paese. Ecco quali potrebbero essere i punti da cui partire per il suo esecutivo.

Deficit

Vivere in deficit fa male- Anche se la politica dice il contrario, alla lunga i disavanzi di bilancio si pagano caro

Più deficit per crescere e ridurre il debito. Bella idea, ma non funziona

I vincoli ai conti pubblici non sono le regole di Maastricht, ma quelle non scritte dei mercati. La via maestra sono le riforme

Sviluppo economico e competitività- Quattro problemi, quattro cause e una strategia per l'economia

L’esplosione del populismo ha cause profonde, ma ciò che serve sono le riforme strutturali e non soluzioni semplicistiche

Fa bene il Def a ridurre il deficit, ma servono tagli (e coraggio)

Via i bonus, meno soldi alla Rai e altre cose facili da fare. E soprattutto pensare al futuro e non alle elezioni

Cresciamo, ma sempre troppo poco- Occhio a facili entusiasmi. I numeri dicono che la ripresa è ancora lunga

Lo squilibrio del surplus tedesco è anche un deficit italiano. Solo riducendo i costi per le imprese e aumentando la competitività “aiuteremo” la Germania a perdere quote di mercato

Il rischio protezionista- Potremmo passare da un processo di globalizzazione accelerato a una deglobalizzazione rapida. È meglio non sottovalutare le guerre tariffarie. Spesso sfociano in conflitti militari

Troppe bugie sulla Italexit- Uscita dall’euro e doppia moneta pari sono. Un po’ di deficit non aiuta la crescita (vedi Giappone). Meglio la Spagna: recuperare competitività sui costi di produzione

Burocrazia-La burocrazia che strozza l’economia italianaLe regole inutili rallentano la crescita, ecco perché dobbiamo eliminarle. L’economia spiegata con l’autostrada

Populismo. Nuova Lira? Un mostro politico. Perché non ci sono motivi economici per lasciare l’euro. Risposta al dibattito di Zingales

Europa- L’Europa non è matrigna Perché il peggiore nemico dell’Italia è l’Italia non Bruxelles

Pensioni- Quello che i sindacati non vi diranno mai sulle pensioni

Allungamento della vita e calo della fertilità scaricano sui giovani il peso di chi esce dal mondo del lavoro

Commenti

carlo.trinchi 28 Maggio 2018 - 11:11

Premesso che bene ha fatto Mattarella a bloccare Savona perché non puoi discutere in Europa con piani di fuga nel cassetto. Abbiamo perso il pelo ma non il vizio e gli otto settembre a volte ritornano. Ora Cottarelli dovrebbe far aprire gli occhi sulle cose serie e vere di un paese allo sfascio generalizzato ma non sarà così, dato che su queste serie premesse, visti i numeri parlamentari verrebbe bocciato. Quindi? Quindi tornare al voto come ora sarebbe un suicidio nazionale se prima non viene rivista la legge elettorale. Questo dovra’, se verrà ascoltato, essere il punto numero uno di Cottarelli. Una repubblica presidenziale alla francese toglierebbe gli alibi ai populisti che vedono in Mattarella il restauratore del passato e, assurdo, un protettore dei poteri forti. Mattarella darebbe un segnale talmente forte da obbligare i populisti a seguire tale linea, pena essere sbugiardati dalle stesse piazze che aizzano. Berlusconi rifondi un partito di destra e Renzi si dia un a smossa.

Report

RispondiSkybolt 28 Maggio 2018 - 14:02

Gentilissimo, ma un po' di principio di realtà... che diamine. Cottarelli è una brava persona, un po' senza una prova vera, visto che non gli hanno fatto fare nulla, ma lo ha detto chiaro, se non ha la fiducia si va a votare dopo agosto e non si ricandida. Chi ha voluto questa legge elettorale ora è nei guai perchè non ha fotto i conti con gli elettori. Mi sembra che si prosegua, a proprio richio e pericolo.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata