8 Luciano Barra Caracciolo I nuovissimi vice-ministri

Biografie esemplari, selezionate senza bisogno del curriculum, del governo giallo-verde

Redazione 14.6.2018 www.ilfoglio.it oggi in edicola

E’ stato tutto un fraintendimento. Il ministro per gli Affari europei Paolo Savona, su cui il presidente Mattarella aveva messo un veto per il Mef a causa delle sue posizioni contro la moneta unica, non è affatto un no-euro, lo ha spiegato di recente. E il cosiddetto Piano B di stampo golpista per l’uscita dall’Eurozona era solo un esercizio teorico e accademico, niente di serio. Come pure il paragone tra la politica della Merkel e il “Piano Funk” nazista era solo una provocazione intellettuale. A dimostrazione dell’elevato tasso di europeismo del ministero degli Affari europei, il ministro Savona verrà affiancato dal sottosegretario Luciano Barra Caracciolo. Uno che sostiene che “i Trattati europei uccidono la Costituzione italiana” e che “uscire dall’Euro porterebbe finalmente a una pace”, che paragona l’Unione europea al Terzo Reich e profetizza una nuova “Norimberga” contro i “collaborazionisti” del regime “eurista”. Secondo Barra Caracciolo uno degli alfieri di questa specie di €uro-nazismo è il presidente francese (“Il Piano di Macron? E’ il Piano Funk”, aridaje). Finalmente Barra Caracciolo, accompagnando il ministro Savona, potrà andare a Bruxelles a dire ai partner europei ciò che da anni sostiene: “Il documento von Ribbentrop (dal nome del ministro degli esteri nazista, ndr) sulla federazione degli stati europei – tolto qualche riferimento al Fürher, al reclutamento di nuove divisioni SS e di qualche altro dettaglio –, potrebbe essere tranquillamente trasposto su carta intestata della Commissione, come sintesi della strategia di scenario a sostegno dei vantaggi dell’euro”. Chi meglio di uno così agli Affari europei?

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