Il malumore della Lega sul decreto Dignità

L'accordo tra Salvini e Di Maio è raggiunto. Manca però l'ipotesi fiducia, osteggiata dai 5 stelle. E restano i fronti aperti della Flat Tax e dei dossier sulle Infrastrutture.

FRANCESCO PACIFICO, 24.7.2018 da www.lettera43

Come cambia il testo del decreto dignità

Sul decreto Dignità l'accordo stretto tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini è molto semplice. I pentastellati concedono ai leghisti l'introduzione dei voucher in alcune attività (agricoltura, turismo ed enti locali) e per alcune categorie (pensionati e studenti). In cambio, il Carroccio promette di non modificare di fatto l'impianto della stretta ai contratti a tempo (il tetto massimo passa da 36 a 24 mesi e le proroghe da cinque a quattro) e accetta anche la proroga di due anni del bonus per le assunzioni under 35, che dovrebbero avere un impatto maggiore nel Mezzogiorno. In più i due vicepremier hanno anche deciso di chiudere tutta la partita entro il 10 agosto, con il Senato che - per velocizzare l'approvazione definitiva - non voterà modifiche e si dedicherà solamente ai meno impegnativi decreti sulla cessione di unità navali alla Libia, sul riordino delle competenze dei ministeri e sul Tribunale di Bari.

L'IPOTESI FIDUCIA

C'è soltanto un punto ancora in sospeso nell'accordo tra i due leader: mettere o meno la fiducia sul decreto? Di Maio, anche per motivi di natura prettamente propagandistica, non vorrebbe, ma è conscio che è forte lo scontento nella Base leghista per il provvedimento a causa dell'irrigidimento su contratti a termine, somministrazione e risarcimenti per i licenziamenti illegittimi. E sa bene che il mondo delle Pmi è un bacino di voti ineguagliabile per il Carroccio. Tra i leghisti è fortissimo il malcontento sul provvedimento Dignità. Che potrebbe portare a un incidente nella maggioranza, visto che c'è tensione anche per i tentennamenti di Giovanni Tria sull'introduzione della Flat Tax già dal prossimo autunno, per la vittoria dei cinque stelle nella campagna sulla Cassa depositi e prestiti (dove l'uomo forte è Fabrizio Palermo, voluto fortemente dai grillini) e per la gestione delle infrastrutture e delle principali partecipate del settore (Ferrovie, Anas e la "commissariata" Alitalia) con il ministro Danilo Toninelli.

In quest'ottica ci sarebbero, senza la fiducia, tutte le condizioni per il delitto perfetto. Tra i 670 emendamenti considerati ammissibili sul migliaio presentato al decreto Dignità, ci sono anche alcuni scritti dalla Lega che creano non poco imbarazzo nei cinque stelle. Da via Bellerio propongono un regime transitorio per i contratti a termine nel quale, senza toccare la stretta sui tempi dei rinnovi, la causale sarebbe affievolita: infatti verrebbe inserita, soltanto sul versante della somministrazione, nel contratto commerciale tra le agenzie di lavoro e i lavoratori interessati. Se non bastasse, sempre negli emendamenti dei salviniani, si prevede di far saltare lo stop & go per gli ex interinali, alleggerire la stretta sui giochi, ridurre le penali per le aziende che dopo aver preso fondi pubblici, delocalizzano o licenziano.

I FRONTI DELLA BATTAGLIA TRA M5S E LEGA

L'equilibrio tra M5s e Lega si regge su una mutevole spartizione di poltrone. Dopo aver ceduto la Cassa depositi e prestiti, il Carroccio attende per esempio la guida di Ferrovie e Anas, ma quest'ultima peer i pentastellati rientra nella gestione del ministro Toninelli. Il quale a sua volta deve difendersi dall'attivismo dei suoi sottosegretari Armando Siri e Michele Geraci, per esempio, su Alitalia. E questa guerra psicologica si ripete sulla Rai, sulla chiusura dei porti, sul controllo del Csm o sui vaccini. Visto il fuoco che cova sotto la cenere, i due vicepremier vogliono chiudere velocemente il dossier Dignità. Anche se l'economista Giuliano Cazzola si chiede se a Di Maio «non convenga che la Lega faccia saltare tutto il provvedimento. Se all'inizio dell'anno prossimo crollasse l'occupazione con la sua stretta sul precariato, sarà lui a risponderne direttamente». E a maggio si vota per le Europee.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata