1-Dl fiscale: resa dei conti Lega-M5s. Salvini: 'Testo non cambia'. Pentastellati: 'Problema politico' (AgenziaAnsa)

2- Caos condono, cosa c'è nel testo 'manipolato' (Agenzia Kronos)

Redazione 18 ottobre 2018 www.ansa.it e www.kronos.it

1-Garavaglia replica così ai cronisti sul punto. Opposizioni chiedono al premier o al ministro dello Sviluppo di riferire in Aula su quanto accaduto. Botta e risposta anche su Rc auto

Dl fiscale: Ecco la norma contestata da Di Maio

Ancora tensione nella maggioranza dopo l'accusa del vicepremier Luigi Di Maio ieri a 'Porta a Porta' sulla 'manina' che avrebbe modificato dopo il Cdm il decreto fiscale inserendo uno scudo anche i capitali all'estero e allargando il tetto dei 100.000 euro ad ogni singola imposta. I pentastellati vanno all'attacco della misura e arrivano ad ipotizzare un nuovo Consiglio dei ministri che esamini nuovamente il testo 'ripulito' dalla norma incriminata. Ma arriva lo stop di Matteo Salvini: "Il decreto resta. Non possiamo approvare un decreto e modificarlo il giorno dopo". Ma i Cinquestelle non ci stanno: 'Lunedì prima del Consiglio dei ministri c'è stato un tavolo politico in cui l'accordo raggiunto prevedeva nessun condono penale e niente scudo fiscale sui capitali esteri. Adesso - attacca la sottosegretaria Laura Castelli - Garavaglia e la Lega ci dicono che approvano una norma che introduce condoni penali e scudi fiscali per capitali all'estero? Allora c'è un problema politico".

LE ACCUSE DELLA LEGA - "Cosa fatta capo ha. Io quando prendo impegni con Di Maio e i cittadini li mantengo", dice Salvini a Bolzano. "Io quello che abbiamo discusso per ore ed ore in consiglio dei ministri l'ho trovato scritto", ha aggiunto. Per quanto riguarda un possibile consiglio dei ministri domani Salvini ha detto: "Io domani mattina sono a Cles e in tarda serata chiudo la campagna a Trento"."Lo sapevano tutti". dice anche Massimo Garavaglia, sottosegretario all'Economia della Lega, a chi gli chiede chi fosse a conoscenza delle norme del decreto fiscale contestate da Luigi Di Maio. Lo sapeva anche Di Maio?, incalzano i cronisti. "Non lo so...", taglia corto Garavaglia. E quando gli si domanda se sia la sua la 'manina' che ha cambiato, come sostiene il leader M5s, il testo, risponde accennando un sorriso: "No". Non solo: Garavaglia va al contrattacco aprendo un altro fronte e, a proposito dei presunti aumenti delle assicurazioni Rc auto al nord per effetto della manovra dice netto: "Una norma mai vista, né condivisa. Quindi, il problema non esiste". l tema e la misura sull'Rc auto è stata discussa nella riunione sulla manovra la settimana scorsa ed è stata inviata agli alleati della Lega martedì mattina. Lo sostengono fonti del Movimento 5 Stelle, dopo le parole di Garavaglia. "E' chiaro che al di là di ciò che è successo, questo lo vedrà il Cdm nella propria interlocuzione, sono fermamente contrario a che ci sia questo articolo all'interno del decreto". Così il presidente della Camera Roberto Fico a chi gli chiede di commentare lo scontro sul dl fisco e il condono. A chi gli chiede se sia contrario quindi allo scudo fiscale, Fico replica: "Certo" mentre alla domanda se sia contrario anche alla 'pace fiscale' nella sua interezza risponde: "Questo è un discorso lungo...".

FRACCARO, ALLE CAMERE INVIERO' UN TESTO PULITO - "Nel testo del decreto fiscale sono state inserite norme non concordate in Consiglio dei Ministri. Se qualche nostalgico del passato pensa di fermare il cambiamento si sbaglia, quelle norme spariranno. Alle Camere invierò solo un testo pulito: con noi niente scudi né condoni", dice il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro.

"Noi non amiamo i condoni, ci interessa di più l'idea di una pace fiscale con la rateizzazione, che è una parte che il governo ha previsto", ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine dell'assemblea di Assolombarda. "Questo significa - ha aggiunto - pagare tutte le tasse da parte delle imprese che hanno criticità oggettive, però significa nessuno sconto perché noi i condoni non li amiamo".

Intanto le opposizioni vanno all'attacco. "Fatti gravi che stanno accadendo in queste ore. Chiederei che venga il presidente del Consiglio a spiegarci cosa ha approvato il Consiglio dei ministri e perché oggi lo debbano correggere, se viene il vicepremier Di Maio poi verrebbe a dire che non lo ha ancora letto o che é diverso", dice il deputato del Pd Emanuele Fiano. "Di Maio riferisca in Aula", gli fa da eco il collega di partito Ernesto Magorno.

Un appello al presidente della Camera Roberto Fico affinché solleciti il governo a "riferire in Parlamento" é stato rivolto anche dal deputato di Fratelli d'Italia Tommaso Foti in un intervento nell'Aula di Montecitorio sul caso del decreto fiscale. "Uno spettacolo indegno mai visto prima", ha aggiunto. "Presidente Fico intervenga per ripristinare la legalità nel nostro Paese".

"Stiamo assistendo a uno spettacolo indecoroso. Di Maio dovrebbe semplicemente assumersi le proprie responsabilità, spiegare in Parlamento e agli italiani dove trovano i soldi e come pensano di raggiungere quel valore utopico di Pil che oggi promettono", dice il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo intervenendo a Rai News 24.

2- Caos condono, cosa c'è nel testo 'manipolato'

Pubblicato il: 18/10/2018 12:07 www.adnkronos.it

Tetto dell'imponibile più alto, sanatoria dell'Iva e colpo di spugna su reati tributari e penali. Sono alcuni dei punti che sarebbero stati inseriti nella bozza del decreto fiscale collegato alla manovra, finito al centro delle polemiche dopo le accuse di manipolazione da parte di Luigi Di Maio. Un testo ritoccato da una 'manina', stando alle dichiarazioni del vicepremier, dove il condono si allarga fino a diventare 'tombale'. Non solo Irpef, Irap e contributi previdenziali, ma anche Iva e attività detenute all'estero. Il tetto di 100 mila dell'imponibile, da complessivo, si sposta su ogni singola imposta, mentre spunta uno scudo penale relativo a dichiarazione fraudolenta e riciclaggio di denaro.

TETTO IMPONIBILE - Nella bozza del dl fiscale, che secondo il vicepremier sarebbe stata 'manomessa', il tetto massimo di 100 mila euro dell'imponibile viene alzato in quanto non riferito all'intera somma delle imposte condonate ma alla singola imposta con conseguente effetto moltiplicativo. Nella bozza del decreto fiscale collegato alla manovra, infatti, si legge che ''l'integrazione degli imponibili è ammessa nel limite massimo di 100.000 euro per singola imposta e per periodo d'imposta''. In questo modo, ovvero applicando il tetto di 100mila euro per ogni singola imposta, cioè 5, e per ogni anno d'imposta, per un totale di 5 anni, si arriverebbe ad un totale di 2,5 milioni di euro.

SANATORIA ESTESA - La bozza del decreto prevede una sanatoria estesa ai contributi previdenziali, alle imposte sostitutive e anche all'Iva. In particolare, sul massimo imponibile ''si applica, senza sanzioni, interessi o altri oneri accessori un'imposta sostitutiva del 20% ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali, delle imposte sostitutive delle imposte sui redditi, dei contributi previdenziali, dell'imposta sul valore degli immobili all'estero, dell'imposta sul valore delle attività finanziarie all'estero e dell'imposta regionale sulle attività produttive".

Per quanto riguarda l'Iva la sanatoria è possibile pagando un'aliquota media, altrimenti quella ordinaria del 22%. In un paragrafo del dl infatti si spiega che sull'Iva sarà applicata ''l'aliquota media per l'imposta sul valore aggiunto, risultante dal rapporto tra l'imposta relativa alle operazioni imponibili, diminuita di quella relativa alle cessioni di beni ammortizzabili, e il volume d'affari dichiarato, tenendo conto dell'esistenza di operazioni non soggette ad imposta ovvero soggette a regimi speciali. Nei casi in cui non è possibile determinare l'aliquota media, si applica l'aliquota ordinaria'', ovvero il 22%.

SCUDO PENALE - Nella bozza del decreto è inoltre stato inserito uno scudo penale. Nel testo infatti si specifica che non sono puniti i reati relativi alle: dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti; dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici; dichiarazione infedele; omesso versamento di ritenute dovute o certificate; omesso versamento di Iva. Per questi casi viene esclusa anche la punibilità delle condotte relative al riciclaggio e dell'impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita se riferite ai reati precedenti.

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