MANOVRA 2019/ Estesa (e rimodulata) per il Mezzogiorno la misura del dl Dignità

Assunzioni agevolate al Sud, ma senza pensione

di Daniele Cirioli 3.11.2018 www.italiaoggi .it

I datori di lavoro meridionali che assumeranno giovani e meno giovani non pagheranno contributi Inps per tre anni; ma per i neoassunti, i tre anni, non saranno utili ai fini della pensione.

A prevederlo è l’art. 20 del ddl bilancio 2019 che, inoltre, proroga l’incentivo occupazione Mezzogiorno.

Al Sud le assunzioni si «pagano» con la pensione. I datori di lavoro che assumeranno giovani e meno giovani, infatti, non pagheranno contributi Inps per tre anni; ma per i neoassunti, i tre anni, non saranno utili ai fini della pensione. A prevederlo è l'art. 20 del ddl bilancio 2019 che, inoltre, proroga l'incentivo occupazione Mezzogiorno. Entrambi i bonus saranno vigenti per gli anni 2019-2020 nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, con riferimento a soggetti con meno di 35 anni d'età o con più di 34 anni ma senza impiego da almeno sei mesi.

 

Incentivo occupazione Mezzogiorno. Il primo bonus è la riproposizione del cd «incentivo occupazione mezzogiorno», già operativo quest'anno, al quale è destinata una dote di 500 milioni di euro per ciascuna annualità 2019 e 2020 (annualità per cui è prorogato). Destinatari sono i datori di lavoro privati che assumano disoccupati in possesso di una delle seguenti caratteristiche:

a) età compresa tra i 16 anni e 34 anni;

b) età di 35 anni o più privi d'impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi.

Il ddl bilancio 2019 precisa che l'incentivo va riconosciuto in caso di assunzione con contratto a tempo indeterminato, mentre non ne stabilisce la misura. Trattandosi della riproposizione dell'incentivo già vigente, la misura dovrebbe essere il 100% dei contributi dovuti all'Inps dal datore di lavoro per un periodo di 12 mesi dalla data d'assunzione, entro un importo massimo di 8.060 euro annui per assunzione.

Incentivo Dignità. La secondo misura, sempre a favore delle assunzioni al Sud, è la versione aggiornata del bonus assunzioni introdotto dal Decreto Dignità per tutto il territorio nazionale (art. 1-bis del dl n. 87/2018). Tale bonus, si ricorda, fruibile negli anni 2019 e 2020 da parte dei datori di lavoro privato, premia le assunzioni di soggetti:

a) con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti;

b) che non hanno ancora compiuto 35 anni d'età;

c) che sono alla prima esperienza lavorativa.

L'incentivo riconosce ai datori di lavoro uno sgravio del 50% dei contributi Inps per la durata di 36 mesi, entro un limite massimo di 3.000 euro annui per neoassunto. Il ridotto versamento di contributi comporta l'accredito ridotto, in pari misura (al 50%), dei contributi a favore del lavoratore, che si traduce in una pensione ridotta (il Decreto Dignità non prevede la copertura figurativa dei contributi non versati).

Il ddl bilancio 2019 rimodula l'incentivo per destinarlo al solo Mezzogiorno, prevedendo due novità. La prima è l'estensione ai meno giovani: sarà fruibile anche sulle assunzioni di soggetti d'età pari o superiore a 35 anni, a patto che siano privi d'impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. La seconda novità è l'incremento del beneficio (misura e importo): ai datori di lavoro sarà riconosciuto l'esonero contributivo, ossia lo sgravio totale, 100%, dei contributi Inps per 36 mesi, fino a 8.060 euro annui per neoassunto (anziché 3.000 euro).

Tre anni senza pensione. A pagarne le spese saranno però i neoassunti, perché il ridotto versamento dei contributi comporterà un accredito «nullo» di contributi a loro favore per tutti i tre anni. Il che si tradurrà, in pratica, in un triennio «non utile» ai fini della maturazione della pensione.

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