Litigano con l'Europa per poi darle la colpa

C'è da chiedersi se sia valsa la pena l'aver innalzato a ragione di storico dissidio alcuni decimali di differenza

di Marco Bertoncini, 15,12,2018 www.italiaoggi.it

Lo scontro con l'Ue ha raggiunto livelli e forme che riducono a modesti buffetti le contrapposizioni degli anni andati. C'è da chiedersi se sia valsa la pena l'aver innalzato a ragione di storico dissidio alcuni decimali di differenza, quando negli anni andati era abituale il tira e molla con Bruxelles per quella che si definiva flessibilità. La flessibilità era sinonimo, esattamente come ora, di crescita dell'indebitamento. Fra l'altro, le percentuali indicate in preventivo erano regolarmente umiliate dal consuntivo: fenomeno che senz'altro si ripeterà per il 2019. Aggiungiamo che la novità vera consiste nel mancato mercanteggiamento per addossare all'Italia le migrazioni, col pretesto dell'accoglienza così predicata e praticata dai vari Alfano, Renzi, Gentiloni sulle orme pontificie, in cambio di un po' di spesa pubblica in più.

Stavolta la spesa si vuole praticarla in forme maggiori e ancor più improduttive del passato: dal bonus renziano di 80 euro si passa al grillino reddito di cittadinanza. In compenso, continua immutata la trascuratezza verso il debito pubblico. Le proposte più volte avanzate, comprese quelle sostenute da ItaliaOggi e dal gruppo Class, sono ignorate: colpevolmente. In compenso, leghisti e pentastellati ritengono di procacciarsi meriti presso gli elettori, convinti come sono di riuscire a giustificare la mancata realizzazione degli impegni elettorali (che in ogni caso rinvieranno agli anni futuri) attraverso le colpe attribuite all'Europa, senza sottilizzare fra responsabilità degli Stati e responsabilità dell'Unione. Di responsabilità dei partiti di governo non parleranno. Più la lotta procede, più meriti il duo Di Maio-Salvini è convinto di conquistare.

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