No, non è Medioevo parlare di demografia

La lotta contro gli oscurantismi rischia di diventare una lotta da estremisti se trasforma in battaglie da Medioevo anche alcune questioni non da Medioevo come quelle in difesa della natalità. Mostri di Verona e rischi del metodo Cirinnà-nà-nà

di Claudio Cerasa30.3.2019 www.ilfoglio.it

Abbiamo scritto ieri sul Foglio, a proposito del controverso Congresso delle famiglie di Verona, che le battaglie giuste accanto agli alleati sbagliati possono diventare battaglie dannose, perché regalano battaglie giuste a chi le svilisce combattendole con le armi sbagliate. Allo stesso tempo, però, dopo aver passato in rassegna la timeline oscurantista delle mostruosità di Verona, l’omosessualità raccontata come una patologia, le donne perfette che sono solo quelle che non si muovono da casa, la difesa della vita ridotta a una critica della legge sull’aborto, è necessario allargare il nostro obiettivo e riconoscere con onestà che tra le molte cose contestabili presenti al Congresso delle famiglie ce n’è una importante che riguarda anche coloro che in questi giorni hanno denunciato le mostruosità del Congresso di Verona. Le battaglie giuste accanto agli alleati sbagliati diventano battaglie dannose. Ma trasformare alcune battaglie giuste in battaglie sbagliate solo perché a promuoverle ci sono alleati impalatabili è un rischio da evitare per una ragione semplice: davvero chi si trova distante anni luce dagli organizzatori e dai promotori delle giornate di Verona può permettersi di regalare agli oscurantismi i temi legati alla difesa della vita e al sostegno della natalità?

  

Tutti coloro che in questi giorni hanno criticato, come ha fatto anche questo giornale, il Congresso delle famiglie di Verona dovrebbe evitare di trasformare in un fascio l’erba delle battaglie pro life. E lo dovrebbe fare non per una questione elettorale, non per una questione politica, non per provare a portare dalla propria parte gli elettori del Family day per provare a superare la soglia di sbarramento alle Europee. Ma dovrebbe farlo perché il tema della lotta contro l’inverno demografico non riguarda la destra o la sinistra: riguarda semplicemente la nostra vita e il futuro del nostro paese. E allora, una volta denunciato il “Medioevo” del Congresso di Verona, c’è qualcuno, a parte gli estremisti di Verona che voglia mostrare interesse rispetto al fatto che in Italia le nascite diminuiscono senza soluzione di continuità dal 2008? C’è qualcuno, a parte gli estremisti di Verona, che voglia mostrare interesse rispetto al fatto che dal 2008 al 2017 le nascite in Italia sono passate da quota 576.659 a quota 458.151? C’è qualcuno, a parte gli estremisti di Verona, che voglia mostrare interesse rispetto al fatto che il saldo naturale della popolazione, ovvero la differenza tra nati e morti in Italia, è ininterrottamente negativo dagli anni Novanta a oggi? C’è qualcuno, a parte gli estremisti di Verona, che voglia mostrare interesse rispetto al fatto che nel 1980 l’Italia aveva circa 17 milioni di under 20 e quasi 10 milioni di over 60 mentre oggi, secondo i dati del 2015, ci sono 10 milioni di under 20 e oltre 17 milioni di over 65? C’è qualcuno, a parte gli estremisti di Verona, che voglia mostrare interesse rispetto al fatto che l’Italia è il primo paese al mondo ad aver registrato un sorpasso degli over 65 sugli under 15, con i primi che sono circa il 22 per cento della popolazione rispetto al 19 per cento del resto d’Europa? C’è qualcuno che abbia il coraggio di rinfacciare ai partiti paraguru di governo, che hanno deciso di intestarsi anche gli estremismi di Verona, che un paese che non aiuta le mamme a fare figli non può permettersi di restare silente di fronte a una classe politica che sceglie di buttare soldi per aiutare le donne ad andare in pensione piuttosto che usare soldi per incentivare le donne a conciliare la maternità con il lavoro?

    

La verità che purtroppo emerge con chiarezza da alcune critiche modello Cirannà-nà-nà formulate contro il Congresso di Verona è che la lotta contro gli oscurantismi, se non si limita a essere una lotta contro gli estremisti, rischia di diventare a sua volta una lotta estremista, perché trasforma in battaglie da Medioevo anche battaglie non da Medioevo come quelle in difesa della natalità. L’Italia ha un problema immenso legato al suo inverno demografico, a un sistema normativo che non aiuta le donne a conciliare lavoro e maternità, a un welfare che non si preoccupa di dare alle famiglie tutti gli strumenti necessari per essere a favore della vita, tutti gli strumenti per essere pro life nel senso più stretto dell’espressione, tutti gli strumenti per essere nelle condizioni di poter scegliere con più semplicità e più libertà di far nascere una persona piuttosto che di non farla nascere. Ma se l’opinione pubblica decide di trasformare strumentalmente ogni battaglia a favore della natalità in una battaglia fascista non sta lottando contro gli estremisti: sta cercando solo scorciatoie per non affrontare il tema dei temi. Ovvero: cosa possiamo fare per non trasformare battaglie giuste in battaglie sbagliate solo perché a cavalcare queste battaglie non sono le persone giuste? Una volta finito il Congresso di Verona forse, anche per i critici, anche per i laici, anche per la sinistra, converrebbe ripartire da qui.

Commenti

cancian99 30 Marzo 2019 - 10:10

In una società che non ha più le basi per la socialità, per la solidarietà, per la tolleranza e il rispetto è , purtroppo, anacronistico esaltare la famiglia tradizionale con ruoli prefissati, con una distinzione netta fra il compito dell'uomo e i molteplici compiti della donna; non vi sarà più assistenza sociale. La donna non avrà l'uomo accanto a sé, nei momenti difficili della nascita, della crescita e della educazione di un figlio. Poiché il lavoro della donna si distribuisce su più fronti, ella dovrà ricorrere agli asili nido, all'assistenza dei genitori anziani, per poter mantenere in vita una famiglia. In uno Stato sconquassato come il nostro, la donna è più sola che mai e può difficilmente pensare a fare molti figli. In una società, dissociata come la nostra, privata di guide importanti, di punti di riferimento di ogni tipo, la famiglia tradizionale si va estinguendo insieme alla scomparsa dei valori fondamentali.

Rispondiportaticinese 30 Marzo 2019 - 10:10

Parole sacrosante, grazie Cerasa.

Rispondifiorevalter 30 Marzo 2019 - 09:09

Non ho niente contro serie politiche a favore della natalità però bisognerebbe anche dire che è illusorio pensare di poter affrontare il problema della denatalità con queste politiche. Se si scorre l'elenco del tasso di fecondità totale per paesi si scopre che tutti i paesi occidentali o quasi sono sotto la soglia che permette di mantenere la popolazione costante (circa 2) e gli unici due che sono vicini a quel valore sono USA e Francia ma anche lì il tasso di natalità tra "nativi" e non è ben diverso. Evidentemente non bastano bonus, asili, sconti fiscali, ecc. per convincere una donna (e una coppia) a fare e crescere due o tre figli. Se interessa davvero mantenere la popolazione dei nostri paesi stabile, che significa poter mantenere welfare, economia, ecc. bisogna entrare nell'ottica che l'integrazione degli immigrati è indispensabile

Rispondijoepelikan 30 Marzo 2019 - 08:08

Cerasa lei si ostina a usare la metafora del.Medioevo dopp che Ferrara le ha spiegato che è da capre. E poi deve capire una cosa. Oggi l'infanticidio, l'assassinio di Stato dei più deboli, la sodomia, la mutilazione dei bimbi autistici confusi sull'identità sessuale, la pornificazione dell'infanzia sono l'epitome della pubblica morale, del bon ton e del benpensantismo piccolo borghese. Noi che ci opponiamo siamo per forza brutti sozzi e cattovi. PS l'omosessualità è ovviamente una disfunzione della sessualità umana, essendo la nostra specie a riproduzione sessuata e non per meiosi. Il ché ovviamente non è una buona ragione per maltrattare o discriminare le persone omosessuali (diverso è combattere l'ellegibitismo, ideologia malvagia e pericolosa)

Rispondieleonid 30 Marzo 2019 - 07:07

Quello che mi viene in mente di istinto ,nel riflettere sulla problematica della nostra mancata natalità, è perché nei paesi sottosviluppati non hanno questo problema . Eppure in quei luoghi non mi sembra che ci siamo politiche che la favoriscano . Non sarà che ci siamo noi trasformati antropologicamente senza accorgersene? Qualcuno spieghi che senza abbia oggi il rapporto fra uomo e donna. Sarà perché non ci sono gli asili nido!Che le donne , e perché no anche gli uomini, se ci riferiamo al concepimento naturale, vogliono i loro spazi che ovviamente non collimano più con quelli del passato! Che i figli costano e non sappiamo come gestirli in una società disorientata e sconclusionata! Che la concezione di famiglia allargata ,forse non si presta ad avere dei figli. Che non vogliamo ipotecare il nostro futuro che desideriamo libertino e libertario! Insomma perché dobbiamo fare figli?

RispondiAlessandroT 30 Marzo 2019 - 07:07

Caro Cerasa, direbbe la Castelli: "ma questo lo dice lei!" Ma no che va tutto bene. Il nostro meraviglioso governo non ha varato una legge che regala poderi agricoli a chi ha numerosi figli? Due piccioni con una fava, incremento demografico e surplus agricolo (da esportare in Cina, grazie agli illuminati accordi commerciali di questi giorni). Abbiamo dei geni al Governo, altro che il tunnel del Brennero.

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