Le nuove nomine del direttorio di Bankitalia

Fabio Panetta direttore generale e Daniele Franco, Alessandra Perrazzelli e Luigi Federico Signorini vicedirettori. Tensioni e scontro su Autonomia tra Lega e M5s.

1.5.2019 www.lettera43.it

Bankitalia, province, Siri: tutti i fronti dello scontro Salvini-Di Maio

Cosa dice il bollettino di Bankitalia di aprile 2019

C'è stato il via libera alle nomine del direttorio di Bankitalia, ma non è mancato lo scontro su tutto il resto. Il Consiglio dei ministri convocato la sera del 30 aprile dopo la missione di sistema del premier Giuseppe Conte e dei vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio non ha fatto altro che certificare il gelo che intercorre in questi giorni tra i due per via del caso Armando Siri. Del sottosegretario leghista, hanno spiegato fonti di governo, nel corso della riunione non viene fatto neanche il nome sebbene il M5S attenda a strettissimo giro il suo passo indietro. Dopo un'ora e mezza di riunione a Palazzo Chigi il Cdm ha ratificato le nomine decretate per via Nazionale dal Consiglio Superiore di Bankitalia: Fabio Panetta nuovo direttore generale con Luigi Signorini, Daniele Franco e Alessandra Perrazzelli a completare il direttorio. Toccherà ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con un decreto ad hoc, ufficializzarle. Eppure, dalla Lega arriva un sì con riserva: i malumori, spiegano fonti di governo leghiste, si concentrano «sulle nomine esterne che non valorizzano le tante risorse risorse interne». Nel mirino sono quindi finiti in questo caso Franco e Perrazzelli, i due 'esterni' al nuovo direttorio. Alla fine la Lega ha detto sì annunciando però che a giorni presenterà una riforma di Bankitalia.

LE NOMINE DEI NUOVI PREFETTI

L'offensiva di Salvini, sull'onda del caso Siri e nella prospettiva che il sottosegretario possa dimettersi a stretto giro, non è finita. Buona parte del Cdm, infatti, si è concentrato sulle nomine dei nuovi prefetti e, in particolare sull'arrivo a Roma di Gerarda Pantalone, ex prefetto di Napoli particolarmente gradito alla Lega. Il M5S, alla fine, cede, pur consapevole della possibilità che, tra il nuovo prefetto e il sindaco Virginia Raggi, il rapporto potrebbe preannunciarsi laborioso. Nel corso del Cdm, è stata quindi il ministro per gli Affari Regionali Erika Stefani a prendere la parola: l'esponente leghista, seguendo una strategia già messa a punto nel pomeriggio, ha messo sul tavolo una relazione sulle Autonomie. Fonti del M5s, a Cdm finito, hanno giudicato il dossier «compitino precario e incompleto».

TENSIONE NELLA LEGA

Così la tensione è aumentata: Salvini ha proposto che al prossimo Cdm il dossier Autonomie venga portato ufficialmente al tavolo. E fonti di governo della Lega, al termine della riunione, hanno rimarcato la «soddisfazione» per il fatto che le intese sulle Autonomie siano portate al prossimo Cdm. «Non è stata presa alcuna decisione sul prossimo Cdm, Salvini lo ha proposto e nessuno gli ha risposto», ribattono fonti di governo M5s ribadendo le priorità di Di Maio: salario minimo e taglio degli stipendi dei parlamentari. Ma Salvini, secondo alcune fonti di maggioranza, starebbe preparando una seconda offensiva: un decreto «bis» sulla sicurezza che stringa le maglie su illegalità e immigrazione e da presentare nei prossimi giorni.

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