Berlusconi lavora alla federazione di partiti. E accusa Di Maio: "Con lui più disoccupati"

Il Cavaliere rilancia il centrodestra e critica la politica economica grillina

Pier Francesco Borgia - 06/06/2019 - 08:34 www.ilgiornale.it

Milano - Berlusconi torna a bacchettare l'inesperto e fazioso Di Maio ricordando che riconsegnare il Paese a Forza Italia sarebbe una soluzione prima di tutto per gli italiani.

«I cittadini guardano al futuro con preoccupazione - spiega in un post pubblicato ieri su Facebook -. E questo li porta a spendere meno e a risparmiare di più. Vedono solo nuove crisi e nuove tasse: la disoccupazione - specie quella giovanile - è aumentata, troppe imprese, più di 200 al giorno, chiudono e i pensionati si sono addirittura visti ridurre le loro pensioni». E poi sfoggia dati: il debito pubblico era di 1909 miliardi e oggi supera i 2360. La disoccupazione all'epoca dell'ultimo govenro Berlusconi era all'8,3 mentre oggi supera il 10,2%. E le famiglie sotto la soglia di povertà (alla faccia dei proclami dei grillini all'indomani del voto sul disegno di legge che istituiva il reddito di cittadinanza) è in aumento, coinvolgendo 1,6 milioni di persone. «Per non parlare della pressione fiscale», aggiunge il Cavaliere che intanto impartisce lezioni di bon ton governativo e istituzionale agli inesperti ministri del governo giallo-verde.

A iniziare dal premier. «Ma si è mai visto un presidente del Consiglio che convoca una conferenza stampa per chiedere ai due vice se vogliono proseguire con l'esperienza di governo» commenta il Cavaliere intervistato dal Corriere della Sera. Non solo le più elementari regole costituzionali (sono i parlamenti che decidono le sorti dei governi), ma anche il buonsenso viene meno in questa stagione politica. E fa notare che sempre, in tutte le ultime tornate elettorali, la coalizione di centrodestra è risultata la più votata: dalle politiche del marzo 2018 alle ultime Europee, passando per le tante elezioni amministrative in giro per lo Stivale. Quindi l'idea nuova: «Serve una federazione fra i nostri partiti, con un unico programma e l'indicazione preventiva dei ministri». D'altronde, aggiunge il Cavaliere nel corso dell'intervista, non esiste alternativa a un governo di centrodestra. O a nuove elezioni. Perché lo vogliono anche «la stragrande maggioranza dei leghisti». Per l'ex premier «un simile centrodestra raccoglierebbe, secondo i nostri sondaggisti, oltre il 60% dei voti». Matteo Salvini rimane quindi un possibile alleato al quale offrire un consiglio: «La Lega non deve cambiare percorso perché lo chiedo io. Deve farlo per i suoi elettori e per il bene del Paese. D'altronde Salvini non si è accorto che di soli NO il Paese muore». Quindi la scelta ora nelle mani del leader del Carroccio è semplice: portare l'Italia nuovamente al voto o far cadere questo governo per una nuova maggioranza.

Il tema del giorno (federazione di partiti e nuovo governo di centrodestra) ha spinto nell'ombra la mai sopita diatriba sulla possibile germinazione di un nuovo partito. Giovanni Toti ieri ha anche presentato il logo della manifestazione che si terrà a Roma il prossimo 6 luglio. Eppure il Cavaliere continua a glissare sull'ex delfino. Non vuole entrare nella stanca polemica che vede il governatore della Liguria opposto ai falchi del partito. Si limita, però, a far notare che il suo ostinato domandare primarie per una nuova leadership del partito cozza se non altro con la sua storia personale. «Toti l'ho sostenuto - ricorda Berlusconi - affinché emergesse. Lo abbiamo candidato ed eletto governatore della Liguria, senza passare da alcuna competizione con altri azzurri e tanto meno da primarie. Nel nostro sistema maggioritario non c'è davvero spazio per un nuovo partito che volesse essere la copia di Forza Italia».

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