Palla di neve minibot

l’agenzia di rating Moody’s ha inquadrato i minibot come un evento che potrebbe peggiorare il merito di credito sovrano

di Redazione 8 Giugno 2019 www.ilfoglio.it

E’ evidente il conflitto tra la Lega, partito maggioritario post europee, e il ministero dell’Economia a proposito dell’opportunità di considerare l’utilizzo dei minibot. Venerdì scorso s’era diffusa la notizia che la Camera aveva approvato all’unanimità – con il parere favorevole dell’esecutivo – una mozione che impegna il governo a pagare i debiti della Pubblica amministrazione “anche attraverso titoli di stato di piccolo taglio”, i minibot. Lo spread arrivò a 290 punti perché i minibot, per ammissione del promotore, il capo-economista-leghista-twitterista Claudio Borghi, sono una valuta parallela propedeutica all’uscita dall’euro. Il ministero dell’Economia smentì l’ipotesi (e il parere favorevole del governo): non prendiamo in considerazione la misura.

Da allora la stampa internazionale ha rilanciato la notizia; l’agenzia di rating Moody’s ha inquadrato i minibot come un evento che potrebbe peggiorare il merito di credito sovrano; il presidente della Bce, Mario Draghi, ha detto che una valuta parallela è illegale. Un effetto palla di neve – speriamo non valanga – sulla credibilità del paese. Il ministro Giovanni Tria smentisce eppure il truppone leghista ne parla ancora.

Ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, il leghista che sussurra ai mercati e agli investitori, ha detto che i minibot “non sono la Bibbia ma una delle possibilità, una delle soluzioni”. Dichiarazioni a ruota dopo quelle di Matteo Salvini: “Non sono moneta, però c’è l’emergenza di pagare i debiti. Le agenzie di rating ci permettano di dare da mangiare agli italiani”. Ma sarà utile ripagare le imprese in surrogati di euro? Ci sono vie standard, come la sospensione di imposta e la compensazione debiti/crediti. O semplicissime, tipo emettere Bot normali e pagare con euro veri. E’ un’emergenza? Non come prima.

Nel 2018 sono state pagate circa 20 milioni di fatture con in media un giorno di anticipo rispetto ai limiti legali, contro i 16 di ritardo del 2016. Questa storia è l’ennesima arma di distrazione di massa che ferisce la reputazione dell’Italia. Conviene fermarla perché esalta solo i fanatici no euro, non sfama nessuna impresa e mette in fuga gli investitori. Un grande sputtanamento sovrano.

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