Un paio di no a mister Signorsì

Se Toti ha deciso di passare da maestro del signorsì a guastatore del signorno avrà i suoi motivi

Alessandro Sallusti, 07/08/2019 www.ilgiornle.it

Giovanni Toti ieri ha scritto un post su Facebook per criticare l'intervista, dura nei suoi confronti, che ci ha rilasciato Giorgio Mulè, ex direttore di Panorama e oggi deputato di Forza Italia.

Nulla da eccepire, anzi, il post fa notizia e rientra nella logica dei rapporti tra due ex colleghi (in tutti i sensi) oggi avversari politici. Nulla da eccepire, dicevamo, se non per un passaggio nel quale Toti definisce questo giornale «il miglior organo per dire signorsì». La cosa più che offendermi mi stupisce perché il Toti che ho frequentato in numerose cene e pranzi ad Arcore (purtroppo non quelle eleganti ma solo di lavoro) prima come direttore del tg di Rete4 e poi come consulente politico del presidente Berlusconi era il numero uno del signorsì. «Signorsì signor presidente, certo signor presidente, come ha ragione signor presidente» era il suo intercalare classico. Una buona tattica, premiata generosamente prima con un seggio al Parlamento europeo, poi con la candidatura a governatore della Liguria.

Se Toti ha deciso di passare da maestro del signorsì a guastatore del signorno avrà i suoi motivi. Non sono affari nostri, ci limitiamo a registrare i fatti e a commentarli quando lo riteniamo, non perché ce lo chieda od ordini qualcuno ma semplicemente perché è il nostro mestiere.

Toti si è invece convinto che chi, come noi, lo critica perché vuole disfare ulteriormente Forza Italia è un servo di Berlusconi, agisce per obbedienza e non per convinzione. Quindi è un signor signorsì, un soldatino.

Mi spiace, caro governatore, ma ti assicuro che negli ultimi mesi non ho mai pronunciato la parola «Toti» nei rari colloqui con il presidente Berlusconi, né lui l'ha fatto con me, forse perché sul tappeto ci sono temi più rilevanti e interessanti del tuo destino personale. Con questo non voglio sottovalutare le conseguenze di una scissione da te innescata, ma sarò pur libero di pensare che sia una enorme cazzata senza alcuna prospettiva politica reale, del tipo «muoia Sansone con tutti i filistei». E comunque libero di dare voce a chi è ostile alla tua linea (come ben sai la polemica è il sale della politica).

Io ricordo Toti al tavolo di Arcore ai tempi della scissione di Alfano, e ricordo i suoi commenti e i suoi giudizi non certo lusinghieri. Eppure la tesi scissionista di Alfano è la stessa identica che oggi sostiene Toti, che può essere sintetizzata così: «Berlusconi ascolta altri e non me che sono il più intelligente di tutti». Si chiama «sindrome del successore che ha fallito l'obiettivo» magistralmente sintetizzata dal grande Umberto Bossi a proposito del figlio Renzo che si era gettato in politica: «Pensavo fosse un delfino invece è un trota».

Commenti   

#1 riki 2019-08-08 11:50
Toti e amici, accreditati di un 2% di consensi, vorrebbero tenere ache la tessera di FI-Altraitalia, oltre quella del movimento creato. No di F:I
Di cero se non porta i voti di FI in Lega addio presidenza della Liguria

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata