Il primo repulisti avverrà nella Rai

Ma, attenzione, i giornalisti apicali Rai, sfrattati, perderanno il ruolo ma non lo stipendio che è garantito loro vita natural durante.

di Carlo Valentini, 30.8.2019 www.italiaoggi.it

Quando è apparso chiaro che il ribaltone era avvenuto e una nuova maggioranza si apprestava a varare il governo, in viale Mazzini, a Roma, si è sentito, forte e chiaro, un nitrito. Quello del cavallo realizzato da Francesco Messina e che dal novembre 1966 fa bella mostra di sé dinanzi agli uffici che contano della Rai. In tanto tempo ne ha visto di tutti i colori. Ma si appresta ora ad assistere a un nuovo, inedito evento: al più veloce ricambio radiotelevisivo di sempre. Sì perché l'infornata (che fu soprattutto leghista) di direttori, vice e assistenti, ma anche perfino conduttori di talk, sta per essere azzerata. C'è da giurare che il rinnovato governo Conte, come del resto è prassi per tutti gli esecutivi, azzererà le nomine e così tutti questi personaggi si ritroveranno sfrattati dopo appena un anno, cioè appena preso possesso della scrivania, e sarà record. Ma, attenzione, i giornalisti apicali Rai, sfrattati, perderanno il ruolo ma non lo stipendio che è garantito loro vita natural durante. Dovranno andarsene anche il consiglio d'amministrazione, che non rispecchia più i rapporti di forza partitici, e il vertice a cui venne affibbiata, a torto o a ragione, l'etichetta sovranista.

Tutti, a parole, da sempre promettono l'uscita della politica dal servizio pubblico. In realtà la Rai continua ad essere lo specchio delle vicende e degli sbalzi politici. Così siamo già in attesa di quella che in termini forbiti si chiama spoil system e in realtà è una sorta di epurazione di chi si trova in taluni posti perché indicato da altri. Sarà la sorte di coloro che erano entrati nell'organigramma di tg e reti sulla scia del vento sovranista e che ora si ritroveranno messi alla porta perché il verde non c'è più. Sarà proprio il cambiamento degli assetti Rai la fotografia del nuovo corso politico, col recupero da parte del Pd di posizioni che aveva perso.

E sarà la punta dell'iceberg poiché i partiti della nuova maggioranza avranno da riempire a breve oltre 400 caselle e sarà un collante non indifferente tra le due anime del governo. In più potranno eleggere il prossimo presidente della Repubblica. Non solo. Ci sono governatori di Regioni importanti da eleggere entro il prossimo anno e c'è già chi propone di trasferire l'intesa anche sul piano locale: i 5stelle scontano una tradizionale debolezza in questo tipo di elezioni, il Pd rischia di perdere pure alcune sue roccaforti. Anche in questo caso avanza l'ipotesi di un matrimonio d'interesse. E, per chiudere il cerchio, i due partiti potrebbero por mano al rinnovo dei capi delle redazioni regionali della Rai. Per non lasciare nulla d'intentato.

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