Il punto. La politica deve saper distribuire speranza e non soltanto illusioni

A Conte il colpo fortunato lo ha offerto Salvini con poche parole: «Voglio i pieni poteri»

di Roberto Motta, 17.9.2019, italiaoggo.it

Vale più un colpo di fortuna che cinque anni di duro lavoro, sostiene Nassim Taleb, quello dei cigni neri. A Conte il colpo fortunato lo ha offerto Salvini con poche parole: «Voglio i pieni poteri». Parole che evocano i grandi sconfitti, Napoleone, Hitler, Mussolini, Giulio Cesare, Domiziano, una lista da brividi. L'idea di uno con i pieni poteri ha fatto tremare Europa e Usa. Salvini addio (per ora), avanti la gente normale. Che ha da risolvere grandi problemi.

Ad aiutare a migliorare il capitalismo con una rete di protezione che permetta agli ultimi di non rimanere ultimi viene Enrico Giovannini, già ministro del Lavoro e delle politiche sociali con Enrico Letta, presidente Istat e fondatore della Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile. Siamo al punto di svolta, dice. Le opportunità ci sono. Va la memoria all'antica Roma, che durò mille anni dando una speranza a tutti, schiavi compresi. Lavorando tanto e bene potevano trasformarsi in Liberti, poi anche in Cives Romani con tutti i diritti.

Gesù Cristo, che come comunicatore non lo batte nessuno, diceva beati gli ultimi perché saranno i primi. Se vuoi la pace sociale e i voti, mai togliere la speranza. Ne sa qualcosa Mario Monti. Speranza sì, illusioni no. Sono un idealista senza illusioni, diceva John Kennedy. Per questa rete di protezione a favore degli ultimi è il momento buono, qualcosa si muove. A partire dagli Usa. Gli straricchi della California Tech, quelli che in una generazione hanno dimostrato che si può arrivare tra i primi innovando molto e regalando tanto, Google, Microsoft, Amazon, Facebook, Apple, si sono messi a pagare le tasse. Una parte, almeno. Speriamo che il denaro non venga sprecato dai governi.

Creare una catena di responsabilità per insegnare a prendere decisioni migliori, dice Giovannini. Il senso di responsabilità, innato tra gli animali, porta le mamme a rischiare la pelle per proteggere e alimentare i piccoli. Va oltre l'istinto di sopravvivenza. Migliorarlo anche negli umani è possibile. Contro cosa si va a sbattere? Contro le passioni. Con il cocktail fatale della voglia di conquista, del rischio, delle follie d'amore. Più grave di tutto, il delirio di onnipotenza.

Carlo XII di Svezia, eccezionale condottiero, nel 1706 batté quelli dell'Alleanza nella Grande Guerra del Nord. Tutti tranne uno. La Russia. Poteva lasciarla, ma ci provò. Mal gliene incolse. Come a Napoleone nel 1912. Come a Hitler e Mussolini nel 1943. Ancora e sempre quella bastarda voglia di conquista accecata dal delirio di onnipotenza. E dai pieni poteri.

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