Milano. «UNA DEDICA SAREBBE DIVISIVA»

SALA, CRAXI E LA LITE SULLA MEMORIA. Vent' anni non bastano. Bettino Craxi continua a dividere.

Dal ''Corriere della Sera - Cronaca di Milano'' Dgospia.com

Vent' anni non bastano. Bettino Craxi continua a dividere. A Milano più che altrove. E chi aveva letto le parole di Beppe Sala come un' apertura all' ingresso del nome del leader socialista nella toponomastica della sua città natale dovrà ricredersi. «Intitolargli una via - precisa il sindaco - rischierebbe di riproporre, più che altro, vecchie contrapposizioni». Cosa che in effetti non ha tardato ad avverarsi.

Anche all' interno della stessa famiglia dell' ex presidente del Consiglio. Da una parte Stefania s' è infatti scagliata contro Sala accusandolo di «ipocrisia». «Dice che una via a Craxi riaprirebbe contrapposizioni. È vero - attacca la figlia -.Ma solo a sinistra. Nella sua maggioranza. Non altrove».

Dall' altra Bobo, che prova invece a placare gli animi definendosi «allergico alla toponomastica», che davvero potrebbe «rinnovare antichi rancori», e preferirebbe allora una più sobria targa «storica» in uno dei luoghi della città legati all' azione politica del padre.

Quell' invito dell' altro giorno ad affrontare la questione Craxi affinché non s'«ignorasse» il ventennale alle porte è diventato subito un caso.

Tanto che il mattino dopo Sala preferisce chiarire il suo appello. «Mettere ancora gli uni contro gli altri ha poco senso - scrive sui social network - meglio capire se c' è spazio per riconciliarci con il nostro passato e fra di noi». La sua idea non era dedicargli una strada o una piazza, prosegue, semmai «fare i conti con la complessità di una storia che, nel bene e nel male, ha significato molto».

Un dibattito, quindi - magari proprio in quell' aula di Palazzo Marino che ha visto i primi passi del Craxi politico - per rimuovere quell' ostacolo che impedisce alla Milano riformista di partecipare al dibattito internazionale sulla possibilità di un socialismo rinnovato. «Mi dispiace che Stefania Craxi pensi che il non dedicare una via al padre sia un modo per sfuggire il tema - spiegherà Sala in serata -: è assolutamente il contrario. Dopodiché, io sono interessato a una riflessione: oggi c' è un' attenzione mondiale sul tema di un nuovo socialismo, dagli Usa all' Europa. La mia impressione è che da noi non si abbia il coraggio d' affrontare la cosa perché non si vuole fare i conti con la memoria di Craxi».

Il mondo politico intanto si schiera. «Condivido il fatto che ci può essere un' occasione di riflessione pubblica - dice Pierfrancesco Majorino, a margine della prima delle due giorni della sua rete dedicata ai diritti Casa Comune - poi per quello che riguarda l' intitolazione della via ero contrario prima e non ho cambiato idea». È tutto il Pd a giudicare prematura l' idea di dedicargli una via. «Penso che l' apporto politico di Craxi alla città di Milano sia stato molto importante. È giusto partire da questo, piuttosto che intitolare una via», commenta la segretaria cittadina dem Silvia Roggiani.

Sul fronte opposto c' è Forza Italia, che giudica un «dietrofront» le parole del sindaco.

«Ci eravamo illusi», protesta il consigliere regionale azzurro Gianluca Comazzi, secondo il quale «oscurare il ricordo di uno statista come Bettino Craxi in una ricorrenza così importante resterà una macchia nella storia amministrativa della città».

Concorda Mariastella Gelmini: «L' intitolazione di una strada non rischia di "riproporre vecchie contrapposizioni", ma semmai aiuterebbe a superarle e a riconoscere la statura di un politico che ha rappresentato molto per Milano e per l' Italia». Infine, i Cinque stelle, che definiscono «surreale» la discussione: «Invece di avviare inutili e surreali dibattiti - è l' invito che arriva dal consigliere comunale pentastellato Simone Sollazzo - Sala si occupi dei tanti problemi che i milanesi vivono quotidianamente».

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