VOGLIA DI VOTO Si torna a parlare di legge elettorale.

E di proporzionale: era ora! L’Italia ha votato per mezzo secolo con una legge proporzionale e usando il voto di preferenza, senza traumi istituzionali.

Moby Dick per www.simofin.com 19.12.2019

In questi 25 anni di sistema maggioritario invece la legge elettorale è stata cambiata tre volte e adesso sta per essere cambiata di nuovo. Qualcosa vorrà pur dire.

Se non c’è compatta concretezza di programmi e una seria volontà politica di attuarli non c’è meccanismo tecnico che tenga: i governi non reggono e le maggioranze non bastano se sono soltanto numeriche.

Il sistema maggioritario che avrebbe dovuto servire a blindare le coalizioni bipolari non ha impedito che centinaia di parlamentari (un terzo!) abbiano cambiato campo nel corso della legislatura, con riflessi negativi sulla morale pubblica e sulla vita dei governi.

Nel frattempo però è venuta a mancare una rappresentanza piena e fedele della volontà degli italiani. Tra liste bloccate e collegi uninominali la volontà di ristretti gruppi dirigenti ha imposto i candidati che gli elettori hanno dovuto votare a scatola chiusa: prendere o lasciare.

Se è vero che l’astensionismo è in continuo aumento, ciò vuol dire che sta aumentando il numero degli elettori che invece di prendere lasciano.

L’arroganza di pretendere di avere a priori questa benedetta “governabilità”, sta lasciando il campo alla demoralizzazione. E ciò non è un buon servizio alla democrazia, che, non dimentichiamolo, si fonda sulla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.

                                                                       Moby Dick

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