Prescrizione, tutti contro Renzi. Lui si difende: abbiamo difeso lo stato di diritto

Il ministro della Giustizia, Bonafede: prendo atto che Italia Viva si è isolata rispetto alla maggioranza, votando con le opposizioni

Italiaoggi 16.1.2020- lettura2’

"I titoli di oggi sono fantastici: Renzi spacca la maggioranza. Guardiamo i fatti: c`era una legge sulla prescrizione voluta dal Pd e dal ministro Orlando. Poi sono arrivati i populisti gialli-verdi e con i voti leghisti e grillini hanno cambiato la legge eliminando la prescrizione e rendendo i cittadini imputati a vita. Un obbrobrio giuridico. Noi ieri abbiamo votato per ripristinare la legge dei nostri Governi, cancellando le misure giustizialista e populiste. Mi dispiace solo che il Pd abbia scelto di seguire i grillini anche su questo, andando purtroppo a rimorchio dei Cinque Stelle. Non abbiamo rotto la maggioranza, abbiamo solo difeso lo stato di diritto. Abbiamo fatto un governo insieme per mandare a casa Salvini, non per diventare grillini". Questo è quanto scrive il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, su facebook, difendendo la scelta del suo partito di votare ieri in commissione Giustizia alla Camera con l'opposizione per abolire la riforma della prescrizione voluta da Bonafede. Decisione che ha scatenato le ire dei Cinque stelle e del Partio democratico. "Ieri in realtà non è che sia andata avanti la battaglia sulla prescrizione. Una proposta di legge di FI non è passata. In realtà si è bloccata una prima parte della battaglia. Prendo atto che Italia Viva si è isolata rispetto alla maggioranza, votando con le opposizioni, però più che prenderne atto non voglio fare": così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ha commentato il voto in Commissione Giustizia in un'intervista a Circo Massimo su Radio Capital. A Renzi che ha parlato di obbrobrio e spera che il Pd ci ripensi il ministro ha risposto che "la speranza per lui è l`ultima a morire, ma io vedo una maggioranza che ha deciso di andare avanti con il Pd compatto nel dire che l`assetto entrato in vigore il primo gennaio andava un po` corretto, il Movimento 5 Stelle nell`altra direzione, poi abbiamo raggiunto questo compromesso. Non ci possono essere isole di impunità. E` un passaggio importante nella storia del diritto di questo paese e la macchina non si può fermare". Rispetto ai dubbi sollevati da alcuni giudici e giuristi sulla costituzionalità di questo compromesso che regola la prescrizione in maniera diversa per condannati e assolti in primo grado, Bonafede ha dichiarato di aver "messo al lavoro gli uffici ministeriali su questo tema, c`è una interlocuzione con addetti ai lavori e i feedback sono positivi sulla tenuta costituzionale del testo. La differenza tra assolti e condannati per la prescrizione non viene introdotta ora per la prima volta. Già esisteva". Per l`accelerazione dei processi ed evitare il "fine pena mai" Bonafede infine ha detto che "si deve intervenire prima di tutto sulle risorse e già si sta facendo, noi stiamo portando avanti un intervento sul numero dei giudici nelle Corti di Appello che non si era mai visto prima".

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