Contanti a rischio, la mossa che stanno studiando

Per permettere alle Banche Centrali di controllare più agevolmente i tassi d’interesse sarebbe necessario ridurre la quantità di denaro contante in circolazione a favore della cosiddetta “moneta elettronica”.

di Leopoldo Gasbarro 10.2.2020 nicolaporro.it

Per permettere alle Banche Centrali di controllare più agevolmente i tassi d’interesse sarebbe necessario ridurre la quantità di denaro contante in circolazione a favore della cosiddetta “moneta elettronica”. L’input arriva da uno studio del Fondo Monetario Internazionale, uno studio del 2018, ma che è stato ripreso e rilanciato con vigore proprio sul Blog dello stesso FMI lo scorso 5 febbraio e titolato: “Cashing In: How to Make Negative Interest Rates Work”.

L’articolo parte da una considerazione di base importante: in caso di nuove crisi finanziarie ci sarebbe la necessità, da parte delle Banche Centrali, di poter ritoccare ulteriormente verso il basso i tassi d’interesse. Visto che però i tassi sono già molto bassi rispetto al passato, cosa si dovrebbe fare per poter scendere ancor più sotto zero? Ce lo racconta lo studio del FMI: “Lo spazio di politica-monetaria è limitato in molti paesi e ciò frena le opzioni disponibili per affrontare i futuri shock deflazionistici. L’esistenza di liquidità impedisce alle banche centrali di tagliare i tassi di interesse molto al di sotto dello zero”

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