VOLETE CAPIRE CHI È CHRISTINE LAGARDE,

PREMIATA CON IL ''LECCHINO D'ORO'' DA UN GIORNALE ISTITUZIONALE COME ''REPUBBLICA''?

13.3.2020 www.dagospia.com lettura2’

RILEGGETE LA LETTERA CHE SCRISSE A SARKOZY, IN CUI SI PROSTRAVA AI SUOI PIEDI A COLPI DI ''USAMI PER I TUOI SCOPI'', E LEGGETE ANCHE IL RACCONTO DI ZAPATERO E DI UN EX ALTO FUNZIONARIO ITALIANO AD ALAN FRIEDMAN, SUL FAMIGERATO INCONTRO DI CANNES IN CUI L'ITALIA FU UMILIATA DA FRANCIA E GERMANIA: ''PARLAVA COME UN PAPPAGALLO, UN BAMBOLOTTO DI UN VENTRILOQUO DI NOME SARKOZY''

Alan Friedman

@alanfriedmanit

Volete capire chi è Christine Lagarde? Leggete queste due pagine che ho scritto nel 2015 #MyWay Non solo un’incompetente ma anche l’ex fedelissima di Sarkozy che ha fatto il gioco sporco contro l’Italia nel passato. #inadeguata #unfit

1. ''BAMBOLOTTO DI UN VENTRILOQUO, SARKOZY MUOVEVA I FILI''

Estratto dal libro di Alan Friedman ''My Way'' (2015) su Christine Lagarde:

(…) Era sorprendente vedere l'Fmi interpretare quel ruolo, un ruolo da comprimario a sostegno di altri poteri, senza avere in realtà una propria opinione». Un ex collaboratore di Berlusconi è più diretto. «Ero in quella stanza a Cannes, e posso dire che Christine Lagarde si comportava come il bambolotto di un ventriloquo, ed era Sarkozy che muoveva i fili. Lei parlava come un pappagallo ammaestrato.» Zapatero concorda senza battere ciglio con questa colorita ricostruzione. «Sì, sì, sì» ripete con enfasi.

Tutto vero. Nel ricordo dell'ex premier spagnolo però, durante quella sera cr-tica a Cannes, Lagarde si è comportata in modo non del tutto corretto, «più da braccio politico» di alcuni governi che da leader di un'organizzazione neutra e sovranazionale. «Almeno a me sembrò così» dichiara con convinzione Zapatero. Zapatero non fu l'unico a uscire da quella sala con l'impressione che, quando si parlava di Italia, Lagarde procedesse al traino di Sarkozy. Era la spalla perfetta nel pretenzioso cabaret politico del presidente francese.

Lui cominciava una filippica e poi si voltava verso Lagarde. Lei sembrava intervenire seguendo l'imbeccata, sempre preparata, sempre razionale e sicura, pronta e desiderosa di insistere sull'opportunità del prestito dell'Fmí. Erano un bel duetto. Quell'insolita sintonia non avrebbe dovuto sorprendere nessuno. E fatto che da qualche mese Christine Lagarde fosse a capo del Fondo monetario non poteva cambiare la sua storia: aveva passato il decennio precedente come fedele collaboratrice e alleata di Nicolas Sarkozy.

Politicamente, i due erano gemelli siamesi. Diciotto mesi più tardi; una perquisizione della polizia nell'appartamento parigino di Christine Lagarde portò alla luce una sua lettera, molto personale e molto imbarazzante, biro pubblicata sui giornali di tutto mondo.

Era indirizzata a Nicolas Sarkozy, firmata da Christine Lagarde e non datata.

La perquisizione della polizia era in relazione con l'inchiesta su Bernard Tapie. Adesso, la stampa mondiale andava a nozze con quella lettera, nella quale lei giurava eterna fedeltà a Sarkozy e scriveva queste parole rivelatrici: «Sono al tuo fianco per servirti... Usami per il tempo che ti conviene e conviene alla tua azione e al tuo casting. Se mi usi, ho bisogno di te come guida e come sostegno: senza guida, rischio di essere inefficace; senza sostegno, rischio di essere poco credibile». La formula di commiato faceva rabbrividire: «Con la mia immensa ammirazione, Christine L.».

2. IL ''LECCHINO D'ORO'' A LAGARDE

Giampiero Martinotti per ''la Repubblica'' del 18 giugno 2013….

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