Sull’Italia, il Nyt ha le rotelle fuori posto
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Il più bel giornale del mondo deve darsi una regolata sul paese più bello che c’è
di Giuliano Ferrara 12 Marzo 2020 ilfoglio,it lettura 7’
Commenti 18
Quando fu eletto Schwarzenegger governatore della California, che poi fece benone il mestiere di un altro, un giornalista americano mi chiamò al telefono con aria eccitata, era l’epoca del gran casino intorno a Berlusconi, e mi disse che non avrebbe mai più scritto un articolo demonizzante sul Cav. Ora il New York Times, che una volta le dritte sull’Italia le prendeva da Ugo Stille, titolare di un ufficio nella loro redazione, ora si informa presso Beppe Severgnini, e qualcosa vorrà dire, rompe il digiuno delle scemenze con un ricco e grasso articolo, fonte il solito Luigi Barzini Jr., il cui senso è che siamo furbetti e non rispettiamo le regole.
Non so se mi spiego. Noi saremo anche pessimi, stretti tra i decaloghi di Machiavelli e le analisi di Guicciardini e le frenesie del Vaticano di ogni tempo, ma abbiamo un bravo avvocato devoto di Padre Pio e una classe dirigente coi fiocchi, compresi molti leghisti tranne il Number One, capaci tutti insieme di trasformare in un fiat e per decreto la terza nazione industriale, finanziaria, e la prima nazione culturale d’Europa in una specie di Huabei, una immensa provincia chiusa per lotta al simpatico Corona. Per essere drastici o addirittura draconiani ci sono volute, su scala nazionale, ché a Codogno l’hanno fatta come si deve da subito, non per niente è la patria della Cabrini, la prima santa americana, un paio di settimane o poco più, ma vista la rapidità della sfiga non è una performance mediocre, via, siamo giusti e siamo seri. Che l’abitudine e l’impalpabilità della minaccia abbia suggerito quattro aperitivi sui Navigli e radi affollamenti altrove prima dello stop, bè, è comprensibile, cara Elisabetta Povoledo, cara Banalessa. Dalle parti di New York invece, mentre la Guardia nazionale fa fatica a contenere la movida, c’è il vostro Berlusconi minore, l’orrido devastatore del mondo e dell’America, The Donald, che pontifica altre scemenze e bugie negazioniste, come se non bastassero quelle di quattro anni di presidenza, per gola elettorale. Avete portato a forza di correttezza ideologica quel Clown Arancione alla guida dello stato, uno che la mitezza e l’osservanza costituzionale di Berlusconi se la sogna, e state lì a dare lezioni al mondo su come ci si comporta in caso di crisi?
Non so se mi spiego. Avete lavorato di fino e di grossolano sul famoso conflitto di interessi potenziale, all’epoca del Cav. e di Clinton e di altri soggetti degli infiniti conflitti detti sistema capitalistico, e ora se il vecchio Biden nel super e nel mini tuesday non avesse risolto il problema con l’apparato benedetto del Pd, il Partito democratico, e con il voto di quelli che non hanno perso la testa, stareste a dibattervi tra un multimiliardario che voleva comprarsi le elezioni, il simpatico e spiritoso Bloomberg, e un socialista cosiddetto che minaccia di nuovo, questo personaggio sinistro che ha inventato un movimento sovietico nella città sulla collina, di far perdere il candidato democratico e rivincere Trump. E con tutto questo non trovate la modestia per capire l’Italia, ancora e ancora. Nel novembre del 2001 abbiamo riempito la Piazza del Popolo ora deserta in solidarietà con le vostre guerre, dalle quali oggi fuggite spaventati con le conseguenze che si sanno, dopo tanti morti e sacrifici: dateci un po’ retta se non altro per questo modesto titolo di americani ad honorem.
Cari amici del più bel giornale del mondo, quel not failing New York Times che consideriamo salvaguardia preziosa della buona stampa, datevi una regolata sul più bel paese del mondo, sistemate quella rotella cerebrale mancante, occupatevi dei problemi della nostra giustizia da trivio, invece di anticipare le mani pulite che servono ora e soltanto ora, provate un’inchiesta sulle carceri invece che dileggiare l’ultima movida conosciuta, passeggiate per le città spettrali del bel paese, e smettetela di affidare ai superficiali e ai non colti le corrispondenze dall’Italia. Grazie.
COMMENTI
mussini
12 Marzo 2020 - 21:01
Detto l'essenziale e il vero. E benissimo!
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12 Marzo 2020 - 13:50
Anche gli Dei laici che si credevano onnipotenti, sono morti. Le schiere dei loro seguaci si guardano attoniti, sgomenti e s'arrabattano in capriole lessicali.
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Rispondibranzanti
12 Marzo 2020 - 13:07
Um articolo non modifica le cose, il Nyt resta un'isola credibile in un paese sconvolto dalla malvagità e dall'orrore del gangster con la polenta in testa, un paese cui il virus sta per riservare una bella sorpresa, per la quale restiamo seduti sull'argine del fiume.
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RispondiCarlo A. Rossi
12 Marzo 2020 - 13:34
No, Branzanti, tutto avrebbe potuto scrivere ed in fin dei conti, avrei potuto chiudere un occhio. Ma questo commento da parte Sua è maligno e miserabile. Lei si compiace di una pandemia, dagli esiti ancora incerti, per puro odio contro Trump, che, potrà piacere o meno, ma è stato eletto democraticamente. Il Foglio, sicuramente, censurerà questa mia, perché ho usato l'aggettivo "miserabile" nei Suoi confronti: ma da un giornale che un giorno sì e l'altro pure si forbisce la bocca con la favola dei competenti e degli intelligenti a prescindere lascia passare ogni Suo intervento, che onestamente non porta nulla ad una discussione, è pure odio antropologico immotivato. Per quale motivo? Lei in un mondo normale verrebbe bandito come uno dei troll peggiori, ci si crogiola, e poi gioca il ruolo della brava persona. Dovrebbe avere pietà di se stesso.
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RispondiSkybolt
12 Marzo 2020 - 14:49
Ma no, il nostro Branzanti ha un conto personale da regolare con tutti gli americani. Quale sia, (forse) solo lui lo sa. Sarei clemente. Alla fine, sono solo parole.
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Rispondibranzanti
12 Marzo 2020 - 15:12
Ha ragione. La durezza dei miei commenti deriva soltanto dal ripensare spesso al mio passato di adesione agli Usa, di entusiasta ed acritico filoamericanismo, (ipotizzando persino di trasferirmi) ed allora mi chiedo come abbia potuto essere così stupido e cieco e mi vergogno profondamente. Tutto qui. Grazie per la Sua "comprensione".
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Rispondibranzanti
12 Marzo 2020 - 14:22
Vede Rossi è sempre spiacevole evocare la censura per le idee che non si condividono, ma che comunque, mi perdoni, un contributo cercano di portarlo. Per il resto Lei ha tutto il diritto di considerarmi un "miserabile" e non Le nego che ciò che ha scritto è sostanzialmente vero. Le aggiungo che credo il paese meriti di essere posto di fronte alla sua disumanità. Pietà per me stesso provo ogni giorno ad averne. La ringrazio.
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RispondiCarlo A. Rossi
12 Marzo 2020 - 23:13
Lei, Branzanti, vuol fingere ignoranza e travisa le mie parole. Lei è il primo a scagliarsi contro i commentatori americani favorevoli a Trump, però si scandalizza perché io avrei chiesto la censura ai Suoi "interventi" (fra virgolette, perché non vedo proprio quale "contributo" essi portino ad una discussione, e credo lo riconosca pure Lei). Lei è il primo a desiderare non scrivo la censura, ma la morte di chi Lei, per un amore mal riposto in gioventù, un tempo adorava. E non oso chiedere nessuna censura alle Sue "idee" (oserei scrivere piuttosto "idiosincrasie"), ma se qualcuno avesse scritto da qualche parte un commento simile al Suo su, che so, Obama o Biden o Ocasio-Cortez, ne avrebbe sicuramente chiesto (metaforicamente parlando) la testa. Lei è il novello Giona e gli Stati Uniti la Ninive novella?
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Rispondialessandro pellegrini
12 Marzo 2020 - 12:32
Joepelikan, apprezzo ‘toto corde’. Non conosco il rapporto 1619: cos’è?
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RispondiSkybolt
12 Marzo 2020 - 14:51
Il tentatvo di dimostrare che dall'arrivo dei Padri Pellegrini ad oggi gli USA si basano sul razzismo, lo schiavismo e simili bellezze. Lo hanno affondanto anche storici di sinistra, ma intanto lo hanno fatto. Primo Emendamento.
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Rispondibranzanti
12 Marzo 2020 - 15:08
Scusi gentilissimo, ma su cosa si basano? Sulla libertà? Andiamo!!!
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RispondiSkybolt
12 Marzo 2020 - 18:13
Si basano sullo schiavismo? Lo scriva, su. Mica la censuro. La valuto, però. Senza virgolette.
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Rispondibranzanti
12 Marzo 2020 - 22:15
Niente virgolette gentilissimo. Il paese è nato e cresciuto sulla schiavitù, sullo sterminio dei nativi e su guerre interne e contro moltissimi paesi. Nei loro 233 anni di storia (dalla costituzione) gli Usa hanno conosciuto solo 16 anni senza guerre. I tratti fondamentali del paese sono la violenza e la sopraffazione, razziale e nei confronti delle persone più deboli. L'ho scritto ed attendo la Sua, obiettiva, valutazione. Ancora non mi capacito di avere apprezzato (anzi qualcosa di più) un simile paese.
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RispondiCarlo A. Rossi
13 Marzo 2020 - 13:25
Branzanti, gli americani ovviamente non combattono guerre per il piacere della guerra, ma, è ovvio, anche per i loro interessi. Davvero questo La stupisce? Lei è così smaliziato da augurarsi una pestilenza per un paese che Lei odia visceralmente, e non si capacita del fatto che una potenza desideri espandersi sempre di più? Non li giustifico in toto, sia chiaro, ma l'America ha spesso combattuto guerre non sue. E l'Europa, che Lei a torto divinizza, ha spesso sperato, anche in tempi recenti, che a sporcarsi le mani fosse l'America, così da poterla guardare dall'alto in basso e baloccarsi credendo di essere moralmente e intellettualmente superiore. Branzanti, la Storia Europea è una storia millenaria di sopraffazione e violenza, ma sembra che per Lei non esista. Sospetto anch'io che Lei sia un troll.
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Rispondibranzanti
13 Marzo 2020 - 16:27
Caro Rossi non potrei essere più d'accordo. La storia europea è una storia millenaria di violenze e sopraffazioni, di roghi e massacri, di gulag e di lager. Il pensiero liberale però è nato qui e dopo la 2* guerra mondiale abbiamo saputo costruire i sistemi più capaci di coniugare libertà, diritti e tutela delle persone e li abbiamo estesi ai paesi liberati dal giogo comunista. L'UE è un sistema pieno di difetti, ma è l'unica difesa che abbiamo contro le forze totalitarie (Putin, Xi, Erdogan, Bolsonaro e, naturalmente, Trump) che ci circondano. Un solo appunto : gli Usa combatttono guerre, spesso ingiustificate, per interesse, e può starci, ma temo che la loro mentalità e la loro cultura contemplino il piacere della guerra. La ringrazio.
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Rispondijoepelikan
12 Marzo 2020 - 11:21
Il più bel giornale del mondo è un giornale che manipola sistematicamente le notizie per accordarle alla propria visione del mondo da paziente psichiatrico di sinistra (non per niente un ex-redattore ha riscritto il motto del giornale in "All the news that fit... the narrative". E' un giornale cui va bene che le ragazze siano violentate nei bagni e negli spogliatoi da travoni alti due metri perché è un piccolo sacrificio per la "identity politics". Con lo speciale "1619" ha raggiunto l'abisso più infimo nel giornalismo, creando un falso storico di proporzioni epocali. Ormai è completamente ingolfato nella Identity Politics patologicamente razzista e genderista. Persone come Frank Bruni, Elisabetta Povoledo & Co. hanno un odio per l'Italia inossidabile, perché l'Italia è il centro mondiale del Cattolicesimo, che essi odiano visceralmente, e perché è il centro mondiale di un umanesimo che guarda alle millenarie tradizioni dell'Umanità ed è inossidabile alle follie contemporanee.
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RispondiCacciapuoti
12 Marzo 2020 - 06:40
Il che dimostra, sembra a me ma non a cerasa, che il guaio vero degli yankee sono i salottieri e i benpensanti e soci (New York Times, Harward e giù giù fino all'Univ. di Pescara).... Il guaio, caro cerasa, è proprio dove tu, fingendo lagnanze e bei tempi passati, non lo vuoi/puoi vedere.
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Rispondiluiga
12 Marzo 2020 - 13:40
guardi bene la firma , l'articolo è di Ferrara.


