La grande scrematura inglese

La strategia anticontagio di BoJo è l’indicibile sacrificio dei deboli. Parliamone

di Giuliano Ferrara 143. 2020 ilfoglio.it lettura 6’

Commenti 18

Una corrispondenza di Antonello Guerrera per Repubblica e una di Mark Landler per il Times, oltre alla visione della conferenza stampa di Boris Johnson e dei suoi consiglieri per la sanità Chris Whitty e per la scienza Patrick Vallance, rilanciano il tema della “grande scrematura” da noi affacciato una decina di giorni fa. Charles Darwin o il suo profilo caricaturale sogghigna, con la sua bella barba, i suoi complessi religiosi e fideisti, la sua teoria dell’evoluzione e della selezione. Certo, uno fa di tutto per evitare la morte delle persone, certo, ma il ricambio delle generazioni è il rinnovamento del mondo via sostituzione dei vecchi con i meno vecchi. Via, queste cose si sanno.

Ci eravamo domandati qui poco fa, girando la domanda al professor Francesco Giavazzi: sarebbe migliore o comunque senza alternative civilmente superiori un mondo scremato di chi non ce la fa a resistere a una pandemia di polmonite che strozza le vie respiratorie con la violenza del coronavirus? La risposta, dall’alto del cinismo di gente implicata direttamente nel ricambio per via dell’età, era stata un agghiacciante e tecnico: sì.

I costi della vecchiaia sono altissimi, quasi insopportabili, e non sarebbe la prima volta che civilizzazione e natura si trovano alleate in una selezione demografica spinta.

Ora in Europa e in occidente un paio di conti non tornano. L’Italia, paese del melodramma e di una radicata quanto invisibile cattolicità, ha chiuso i battenti per impedire l’estensione del contagio, e chissenefrega dell’economia, del profitto, delle relazioni internazionali, non si balla sul Titanic, tutto va sulle spalle dello stato che impone la quarantena. Ma è sola. La Francia oscilla, paese latino cattolico e protestante, chiude scuole e università ma non rinvia come noi le elezioni locali (noi anche un referendum costituzionale). Macron offre un set di prescrizioni stringenti, ma ancora niente quarantena, teatri aperti e il resto socchiuso. Chissà quanto durerà ma per adesso è così. In Germania, paese da cui trapela pochissimo della realtà del contagio, in certo senso sembra la Cina del mese di dicembre o di gennaio 2020, la Merkel, che non è una passante, dice con linguaggio piano e medio, il suo, che il 60-70 per cento dei tedeschi quest’influenza prima o poi dovrà prendersela. Ma la strategia anticontagio è lasciata impregiudicata, non si capisce ancora bene che cosa faranno.

Entra in gioco la Gran Bretagna. Ha appena riacquistato quella che considera la sua indipendenza. Ha ripreso la sua vocazione transatlantica e imperiale, multilaterale, marittima. Ha un primo ministro disinibito con una maggioranza di un’ottantina di deputati, il partito Tory avendo prevalso su un imbecille vecchio socialista che ha portato il Labour alla peggiore sconfitta dal 1935. Sul piano politico e d’immagine, la preparazione di questo grande paese, l’ora più buia eccetera, consiste in un appello del primo ministro di Sua Maestà: abituatevi all’idea che perderete prima del tempo alcuni dei vostri cari. Il che risuona come un sì alla “grande scrematura”, e si noti l’accenno all’anticipo dei tempi (vogliamo mica vivere tutti fino a ottanta o novant’anni?). Sul piano scientifico, e sono molto curioso di sapere se questa intuizione empirica ha basi vere nella virologia e nell’epidemiologia all’ora del caro corona, il consigliere Vallance dice che se il 60 per cento dei 69 milioni di britannici (si notino le percentuali merkeliane) si becca l’influenza polmonitica, allora ci sarà l’immunità di gregge e il problema sarà per lo più risolto. Quattro, cinquecentomila morti in questo quadro non sono un problema, doloroso dirlo, ma la soluzione.

Nel frattempo, salvo consigliare chi è malato di starsene a casa e vedere come va, salvo sconsigliare gite scolastiche e altri assembramenti da crocieristi, si esclude rigorosamente la chiusura delle scuole e delle Università e la paralisi della società commerciale finanziaria e produttiva (bè, per gli advisors di BoJo tutto questo sarebbe solo un palliativo). Bisognerebbe, pare di capire, puntare su una chiusura di un anno e mezzo, almeno, con conseguenze perniciose per il paese della Brexit in trattativa sul suo destino e con un futuro indipendente in costruzione, non se ne parla. Almeno per adesso. Ma chiudere per riaprire dopo aprile, che per Eliot era il più crudele dei mesi, è una bizzarria melodrammatica in tutto degna degli italiani.

Ecco. Senza moralismi, anche magari evitando il burlesque del macabro, io vorrei veramente capire se sia vero che l’immunità di gregge il Corona la dà. Poi si vedrebbe come comportarsi. O se sia consigliabile resistere fino a medicamento o vaccino disponibile, sacrificando quello che nel Regno Unito finora non è ritenuto disponibile. Mi rendo conto di non rendere un servizio civile opportuno alla curva demografica auspicabile, ma insomma, la “grande scrematura” può ben essere un po’ più graduale. O no?

Commeti

bixio43

14 Marzo 2020 - 17:00

Si potrebbe sempre fare una telefonatina in Svizzera con l'intercessione di Cappato, giusto per accelerare i tempi e morire senza tossire e senza infettare mia moglie. Io, comunque, un politico che senza pudore dice di volermi (s)cremare non potrei mai votarlo anzi, lo azzannerei volentieri. Mister BoJo è un emerito stronzo.

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Rispondialbertoxmura

14 Marzo 2020 - 13:01

Questi vecchi catarrosi che hanno oltrepassato la soglia dei 65 anni, pieni di malanni attuali e pregressi, o peggio ancora cronici, sono un peso ormai insopportabile, per la spesa sanitaria e pensionistica. La vita di costoro non è degna di essere vissuta (comunque la pensino loro stessi). Ci vorrebbe l'eutanasia di massa con apposito DPCM. Per fortuna c'è il coronavirus. Il Paese non può perdere questa preziosa occasione per risanare la Sanità e rimpinguare le esauste casse dell'INPS.

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Rispondibranzanti

15 Marzo 2020 - 10:19

Giustissimo, io la soglia la raggiungo in agosto e, per quella data, attendo il monatto.

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RispondiGiovanni Attinà

14 Marzo 2020 - 12:42

Diciamo la verità: un politico come Boris Johnson dovrebbe essere messo al pubblico ludibrio dagli inglesi. Infatti le sue teorie sul coronavirus sono deliranti. Il popolo britannico avrebbe davvero meritato di meglio.

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RispondiIn77rn

14 Marzo 2020 - 12:14

Prima di far la morale agli altri dovremmo attendere un bel bilancio della nostra strategia: alla fine si conteranno i danni e i caduti in ciascun paese e vedremo chi è stato più lungimirante e intelligente, e chi ha combinato disastri irrimediabili.

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RispondiAndrewAndrew

14 Marzo 2020 - 11:51

L' Italia è come quella tipa che ha più talento di tutti, è come quella che le altre se le mangia, perché è nata bella, più bella di tutte e le altre se le asfalta. L' Italia è come quella più ingegnosa, che ha le mani di una fata, che si inventa mille cose, perché è piena di risorse. Sa discutere di storia, di mare, di montagne, sa di cibo, di buon vino, di dialetti, di pittori, di scultori, di scrittori, di eccellenze nella scienza, non c'è niente che non sa. E quando questa tipa bella e talentuosa inciampa e cade, la platea delle sfigate esulta. È la rabbia delle poverine ingelosite, quelle al buio, perché lei è comunque bella anche quando cade a terra. Ma l'Italia è una tipa con stivale tacco 12, ovviamente made in Italy, che nessuna sa portare meglio di lei... solo il tempo di rialzarsi.

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Rispondieleonid

14 Marzo 2020 - 10:43

Ma si, non c'è niente di nuovo sotto il sole e le ombre della storia umana. Quella di Boris è la legge del più forte . La legge della giungla. E che se vogliamo sotto sotto,forse inconsciamente , è la politica dei non vax. È l'evoluzione della specie umana . Sappiamo tutti che le epidemie ci sono sempre state e che i vaccini ,semmai, sono venuti dopo. L'immunità di gregge ,qualche tempo fa, la si voleva raggiungere con i vaccini Oggi ,dato che costa troppo, si vuole raggiungere come facevano anticamente. I vecchi e i più deboli che vadano a farsi fott.... Oh! Perché spendere per le terapie, gli ospedali e il sistema sanitario. Facciamo baldoria finché possiamo e fanculo a chi non ce la fa.

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Rispondifguidotti

14 Marzo 2020 - 10:19

Indubbiamente, molto meglio le profumate bugie del sofisticato Macron, piuttosto che la brutale verità di rozzo Johnson.

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Rispondianna.maria.loi

14 Marzo 2020 - 10:18

Boris Johnson potrebbe iniziare a dare l'esempio nel gioco della selezione naturale.

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Rispondikmt.rossi

14 Marzo 2020 - 10:05

Una certezza. In questo periodo in Italia si faranno più figli.

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Rispondijoepelikan

14 Marzo 2020 - 09:54

Vede caro Ferrara, il COVID19 è un momento di disvelamento. Tante falsità cadono e tante realtà negate appaiono. Una di queste è l'inconciliabilità delle ideologie darwiniste, malthusiane, utilitariste del progressismo nordeuropeo che, di fatto, hanno trovato il proprio culmine storico nell'eugenetica nazista. Il nostro umanitarismo cattolico, che è disposto a sacrificare l'economia per la vita dei nostri cari, non ha niente a che fare con questa ideologia. Che rivela anche perché è stato un errore pensare alla UE come soggetto politico. Un unione tra culture incompatibili non può che essere impero e tirannide, per quanto in guanti di velluto. Dobbiamo tornare al modello coopetitivo della CEE.

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Rispondinemus149

14 Marzo 2020 - 09:30

Se le guerre militari richiedevano il sacrificio dei "nostri giovani", la guerra economica può richiedere il sacrificio dei "nostri vecchi". Molto british, in fondo.

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Rispondimtferrari

14 Marzo 2020 - 07:21

Rimane lavarsi le mani cantando ... poi si vedrà !

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