Salvini è buono per il bando dalla vita civile, altro che Union Sacrée

Il leghista si agita contro Europa e nemici tra i letti di rianimazione e ventilatori

di Giuliano Ferrara 28.3. 2020 ilfoglio.it lettura 5’

Commenti 12

Quando c’è una base morale prima ancora che politica, e sei autorizzato a pensare che il tuo avversario ha un interesse di principio al risanamento della piaga e magari visione, e idee, per ottenere il risultato, allora sì, allora è possibile pensare all’unità nazionale. Perfino con un senatore Salvini, perfino con un leader da quattro soldi che annaspa nello stagno dei propri errori e nello specchio dei propri marchiani difetti. In altri casi, quando il tuo avversario gestisce l’opposizione come una clava, da primitivo, con il nervosismo e l’immaturità di un bambino viziato e cattivo, disposto a tutto per stare in palcoscenico, e magari a trasformare la Bce o l’intera Europa in un nuovo mitico “porto chiuso”, è meglio andarci con i piedi di piombo, e fino a prova contraria, vera prova, documentata e irrecusabile, non farne alcunché. Uno che ringrazia Draghi in Senato, per quanto nella solita linguacciuta irresponsabile retorica, per poi virare in meno di 24 ore verso l’uscita dall’Europa, “covo di sciacalli e di serpenti” (che metafore!), cercando di amplificare dolosamente una polemica da bassofondo su morti e mascherine, con il conforto dei suoi lecchini piazzati alla Rai nella stagione del Papeete, uno così è buono per il bando dalla vita civile, lui e i suoi paggetti che si dicono moderati, altro che Union Sacrée.

E’ grottesco che per pigrizia mentale, per scemenza, e per gola, in tanti stiano ancora lì a domandarsi che cosa dirà il senatore Salvini, dove sarà ospitato stasera in quella fogna maleodorante che è l’informazione da sbarco, e che lo si possa considerare un interlocutore quando rimane un modesto comiziante, un demagogo pericoloso, un omarino intimamente truce che se fosse al governo, Dio ne guardi, sarebbe capace di isolare l’Italia in un padiglione speciale, in un lazzaretto di appestati. Quando cerca facile popolarità, spazio mediatico a buon prezzo, quando insegue la suggestione di una leadership ondeggiante, cafona, bugiarda, urlata, deformata dal nichilismo narcisista, tra gli annunci mortuari dell’Eco di Bergamo e la tragedia mondiale potenzialmente “di proporzioni bibliche”, e quando fa le sue flessioni muscolari in calzoncini e canotta, dopo aver invano aspettato di vedere se si potesse attribuire il virus ai negher, questo scampolo di razzismo e di frustrazione autoritaria all’italiana è solo una tremenda vergogna, una sciagura nazionale. Il senatore Salvini è molto al di sotto dei topi vivi di Zaia, che con il suo omologo lombardo ha mostrato i suoi limiti assurdi ma ha anche avuto la modestia e la tenacia, con tanti sindaci e operatori di territorio di diversa estrazione e collocazione amministrativa e politica, per affrontare con un minimo di decenza, infine, una situazione in cui emerge a poco a poco anche l’insieme di illusioni e di errori su cui si fonda il famoso sistema di potere e di governo della Lega al nord. Con gli urlacci di ieri, il senatore ex Truce si è messo da solo nel sacco della sua personalità irrilevante e insieme ingombrante, delle sue ambizioni sbagliate e piccine, del suo spirito di ricatto e di molestia verso un intero popolo chiuso in casa o impegnato al fronte in una guerra dolorosa e difficile alla pandemia.

L’idiota che aveva predicato l’imminenza di un’epidemia di scabbia portata dai poveracci e dai neri, la cui voce si era mescolata con quella dello sparatore di Macerata, e che ora si agita contro Europa e nemici tra i letti di rianimazione e i ventilatori, non è un soggetto politico da unità nazionale, non ha la minima credibilità per affrontare con persone normali questioni infinitamente più grandi e più dolorose di lui e delle sue mattane nevrotiche, è un soggetto pericoloso per le istituzioni, e l’averlo capito resterà, comunque la si pensi del Bisconte churchilliano e degli alacri costruttori del governo attuale, un merito indiscutibile. Avanti così. Meglio l’autocertificazione del bollo untuoso e scabroso di un piccolo caratterista del teatro della miseria politica.

COMMENTI

Andrew

28 Marzo 2020 - 21:24

Guai a criticare l'elefante vero?

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Rispondieleonid

28 Marzo 2020 - 19:21

Meglio non poteva descrivere il pericoloso senatore.

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Rispondistef.boselli

28 Marzo 2020 - 19:13

Giuliano l'ha toccata piano..

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Rispondilorenzolodigiani

28 Marzo 2020 - 18:50

Grazie Ferrara. Il personaggio e’ infrequentabile ed il cav dovrebbe rendersene conto.

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28 Marzo 2020 - 17:35

Al direttore - Non è il "buonismo" in sé, brutto neologismo applicato a gogò, ma il modo di usarlo e diffonderlo per mascherare interessi terreni, di parte e settoriali. Vale anche per il sovranismo. Sempre tifosi monotoni.

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Rispondialbertoxmura

28 Marzo 2020 - 16:09

Ho rivisto più volte il video di Salvini pubblicato dal Foglio e non vi ho trovato nulla di antieuropeo e tanto meno la frase "salutiamo" che gli è falsamente attribuita. Ciò che ha detto Salvini non differisce nel contenuto da ciò che hanno detto Prodi, Delors, nonché il primo ministro portoghese, a parte il linguaggio colorito e trucesco di Salvini. Conta molto ciò che si dice e si fa, molto poco come si parla e ci si atteggia. Ciò vale per Salvini come per Trump. L'abito non fa il monaco.

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RispondiSkybolt

28 Marzo 2020 - 15:31

Caro Emerito, suvvia, ormai la paura si vede, direi quasi il terrore. Ha letto La Stampa di oggi, tre o quattro articoli mica male, no? Cosa ne pensa invece di Renzi che chiede di aprire tutto rima di Pasqua. Magari ha ragione. Siamo curiosi.

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Rispondibranzanti

28 Marzo 2020 - 14:17

Magnifico Ferrara. Anche se voglio pensare che il truce sia troppo "nullo" in tutto (intelligenza, cultura, capacità di elaborazione, dialettica) per rappresentare un pericolo.

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Rispondivalentinab

28 Marzo 2020 - 09:38

Tutto giusto, ma aspettiamo doverosamente che i governatori e sindaci della Lega smentiscano ciò che Salvini dice in modo da non essere suoi vergognosi complici.

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Rispondighiri28

28 Marzo 2020 - 08:16

Caro Giuliano Ferrara, sono un elettore di sinistra (PD) e leggo il Foglio da quando è sbarcato in Italia il populismo gialloverde. Devo dirLe la verità. Mai avrei pensato di diventare anche un suo assiduo lettore. Eppure, eccomi qua. E l'articolo di oggi, perfetta descrizione del Signore di tutte le pance di questo paese. Avrei aggiunto che detto Signore, rappresenta la versione più rozza e inculturata del protagonista del capolavoro di Scurati. Che è tutto dire.

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Rispondigsamico

28 Marzo 2020 - 07:27

Speriamo che capiscano le persone che ancora lo circondano, che capiscano i giornalisti che ne riportano con soddisfazione ed esaltazione le parole ed i comportamenti, che caoiscano gli italiani che fino ad oggi lo hanno sostenuto. Speriamo che capiscano tutte queste persone, che quello che lei ha scritto corrisponde alla realtà e quell’uomo è più contagioso è pericoloso del virus che gli italiani stanno affrontando. Intanto grazie a lei per averlo rappresentato così chiaramente.

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