La Germania promette 550 miliardi alle sue imprese. Zaia: “L’Europa si è dimenticata di qualche figlio”

Sproporzioni tra gli interventi che le nazioni europee stanno mettendo in campo per aiutare le imprese nell’emergenza Coronavirus.

1.4.2020 Andrea Berton © Qdpnews.it lettura

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, durante il punto stampa di oggi, mercoledì 1° aprile 2020, è ritornato sul più che bollente argomento degli aiuti di Stato e sulle sproporzioni tra gli interventi che le nazioni europee stanno mettendo in campo per aiutare le imprese nell’emergenza Coronavirus.

In questa prima delicatissima fase, le autorità statali e regionali italiane sono impegnate in prima linea per il problema sanitario ma, appena si potrà tornare ad una parvenza di quotidianità, con tutte le limitazioni che potrebbero durare per molto tempo, la vera partita sarà quella economica, con l’obiettivo di far ripartire le aziende italiane in ginocchio da settimane.

Tornare nei mercati europei e mondiali non sarà facile, soprattutto se, come ricordato dal governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, le nazioni europee non partiranno tutte dalla stessa griglia di partenza.

“Se l’Europa è la madre di tutti - ha spiegato Zaia -, si è dimenticata di qualche suo figlio. Noi non possiamo pensare di tornare alla riapertura delle imprese sapendo che c’è un Paese europeo che stanzia 550 miliardi, il Paese al mondo che ha stanziato più soldi ad abitante, perché gli Stati Uniti hanno stanziato 1100 miliardi, se li rapportassimo agli abitanti della Germania gli Stati Uniti dovrebbero stanziare 1500 miliardi. Tra l’altro sono anche dollari e, quindi, dovrebbero versarne molti di più”.

“Allora voi capite che - prosegue il presidente della Regione Veneto - quando si apriranno di nuovo i mercati e le attività, l’Europa deve garantire che tutti siano nelle griglie di partenza in egual misura, con le stesse potenzialità. Perché è inutile che ci siamo fatti le “seghe mentali” per anni, sentendoci dire dall’Europa che bisogna evitare gli aiuti di Stato, bisogna stare attenti ai trust e tutte ste robe e poi ci ritroviamo che usciamo dall’emergenza sanitaria con le nostre aziende diroccate e distrutte, che dovrebbero andare sul mercato, e quelle tedesche che sono tenute in vita alla grande con un investimento come questo”.

“Qualcuno potrebbe dire sono soldi dei tedeschi - conclude -, sì ma siamo in Europa. Ripeto, a noi dei grandi messaggi dei leader europei che dicono “Italia forza, avanti, ce la farete, vogliamo vedervi come prima” non ce ne facciamo nulla. Bene, è un atto di cortesia, giriamo pagina, vogliamo vedere i soldi. L’Europa è latitante e sta legittimando una rendita di posizione, che avrà la Germania, che sarà paurosa. Io non ce l’ho con la Germania, è impensabile dar per perse realtà come l’Italia, la Spagna e anche la Francia perché ancora non si è ben capito cosa faranno. Stiamo veramente assistendo ad un atteggiamento che è inconcepibile e insostenibile”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).

Commenti   

#2 riki 2020-04-01 16:24
COME RIAPRIRE L’ITALIA?/ Da Zaia a Bonaccini, il test rivelatore che non piace a Roma
Il Veneto e tutto il Nord (Emilia compresa) effettuerà uno screening di massa per individuare i sani che hanno avuto il coronavirus. Ma ci sono resistenze romane.
01.04.2020 - Antonio FannaIlsussidiario.it
#1 riki 2020-04-01 13:46
E' vero che quei 550 mdi sono uno storno da un capitolo all'altro del bilancio tedesco, ma bisogna guardare a come si è costruito quel malloppo. Deriva da una politica di mancati investimenti come da norma europee. Però siamo sempre al punto di partenza: l'Italia non da sicurezza politica ne di stabilità ne di saper amministrare. Ritardi, errori di scelte e politiche Governo Regioni non coordinate e spesso "contro" le Regioni del Nord, Emilia compresa

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