Fondare un partito: Conformisti per Conte

La realtà dell’emergenza impone cure contro la febbre dell’indignazione fissa

di Giuliano Ferrara 16.4.2020 il foglio.it lettura 6’

commenti 12

Ho fondato un partito: Conformisti per Conte. L’aria che tira in politica, perché c’è ancora chi ha voglia di gazzarra partitante, con il contorno di inchieste giudiziarie sulla sanità lombarda, nuovi popoli dei fax eccitati da scrittori di denuncia, è quella di sempre. Ne dovremmo uscire migliori, dicono i catartici, e invece ne stiamo già uscendo peggiori, se possibile. L’Italia che riapre minaccia di offrire di nuovo vecchi spettacolini e teatrini, come quello ridicolo sul prestito di trentacinque miliardi per la sanità, per esempio, a interessi inferiori a quelli di mercato e senza condizioni politiche limitanti, una mano che chissà perché il nostro paese dovrebbe sdegnosamente rifiutare intonando l’Inno di Mameli. O la danza canterina intorno a Mario Draghi, che si dev’essere così infuriato, dev’essere entrato in un tale stato di eruzione per le molestie che lo attorniano, da mandare a fuoco la sua casa in Umbria.

Viaggiamo verso un deficit ultragiapponese, verso il duecento per cento, e la Bce ce ne compra la parte decisiva per evitare la bancarotta, ci sarà una mutualizzazione solidale e simmetrica via obbligazioni o bond per la ricostruzione, s’intuisce, e garanzie di liquidità per la tutela del lavoro perduto, il piano Sure, e poi il benedetto Mes (benedetto anche da Berlusconi, che in questo caso è affidabile come la Madonna del Carmine) e la cooperazione, e la sospensione del Patto di stabilità e delle norme sugli aiuti di stato, e in tutto questo dovremmo fare gli schifiltosi e parlare con nostalgia dell’isolamento e della liretta.

Si comincia a riaprire, ma con gradualità, con i tempi giusti e certe scelte simboliche, intanto si apprestano misure che rendano sicuro il più possibile il rientro, dovremo reimparare a stare al tavolino al café, a cenare al ristorante con la mascherina tutta sbrodolata di salsa, a prendere il bus e la metro distanziati ancora più solitari di prima, a inquadrare bambini e adolescenti in aule scolastiche sanificate e aggiornate ai tempi del virus, infine, salvati i campionati Atp di Torino e le Olimpiadi invernali, si spera, tornerà anche il calcio, che per sua sventura è uno sport fisico, di contatto, come si dice, dunque problematico. Il tutto in un paese incredibilmente disciplinato e civile, che ha applicato con zelo le procedure antiepidemiche, ma certo si è fatto due palle così a stare in appartamento con i posti di blocco alle porte e agli incroci. Dunque sarebbe il momento di ridare la stura alle cialtronate pro consenso, a un’idea primitiva dell’autogoverno e della democrazia politica, al narcisismo delle leadership televisive, alle piazzate grottesche contro le élite e contro Bruxelles, ai giochetti infrapartitici, alle rincorse delle ambizioni sbagliate, e tutto coperto dall’attacco concentrico a un avvocato che non ha mai capito lui per primo come abbia fatto a arrivare alla guida dell’esecutivo, ma ha imparato che cosa significa con modestia e concretezza.

Il conformismo è per tradizione e inclinazione la nostra bestia nera. E lo resta. Ma i conformismi sono due.

C’è quello del famoso cittadino che protesta, il citizen Joe che non gli va mai bene niente, e il sito Inps è andato in tilt, e il bonus per le partite Iva non arriva mai, e i prestiti ingrassano solo le banche. E poi c’è il conformismo di cittadinanza doc, animato da senso comune, quello che fronteggia le circostanze impreviste con una imprevedibile dose di osservanza alle misure necessarie, che rimanda a domani l’esibizione della purezza dei princìpi nella certezza che il primo principio è di sporcarsi le mani con la realtà di un’emergenza, e che non vuole sentire parlare di crisi di governo, di politicuzza faziosa, di esibizionismi personali, di trame e raggiri tribali, vecchio stile, in una situazione eccezionale, in cui poi i bonus arrivano sul conto corrente, i prestiti sono decisivi assieme a sussidi e garanzie di stato per la rimessa in moto dell’economia reale a trazione imprenditoriale. Ecco, l’appello dei Conformisti per Conte è a questo secondo tipo di conformisti, quelli rimasti immuni e, se il sintomo è la febbre crisaiola, asintomatici.

Commenti

17 Aprile 2020 - 09:32

il patito di conte è il partito nazional-nazista (il resto è "vuota chiacchiera")

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Rispondidongivu

16 Aprile 2020 - 20:12

Il distanziamento sociale è l'unica difesa per ora. Bene le mascherine se ci fossero, i due metri in strada e nei supermercati, ma il distanziamento vero è quello che facevano gli antichi coi lazzaretti: un contagiato accertato o sospetto non può stare in casa propria o peggio in casa di riposo. Debbono esserci strutture di isolamento e monitoraggio in modo da accertare la situazione: sano o malato, malato da curare in struttura di isolamento o in ospedale.Non basta il triage in tenda nei pressi dei pronto soccorso, oppure tenere il sintomatico in casa attendendo il tampone che non arriva mai.Che si apprestino strutture di isolamento riadattando edifici abbandonati altrimenti non serviranno i tracciamenti con le app più sofisticate se una volta individuata la persona infetta non si provvede immediatamente al suo isolamento, unico efficace distanziamento sociale.Possibile che i soloni si perdano coi Travagli e non procedano col buon senso dopo i tanti errori per la bruttissima sorpresa.

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Rispondiluciano.pellegrini59

16 Aprile 2020 - 16:43

Prendo la tessera anch'io, come il sig Vanini, ma solo a condizione che Ferrara faccia il Segretario Generale del Partito

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16 Aprile 2020 - 15:55

Al direttore – Giuliano Ferrara conferma la legittimità della corona di Re del Paradosso: ironico, provocatorio e sferzante. Il CpC dovrebbe coagulare “ … chi ha voglia di gazzarra partitante, con il contorno di inchieste giudiziarie sulla sanità lombarda, nuovi popoli dei fax eccitati da scrittori di denuncia …” Altrimenti dove pesca? Ma quel “partito” c’è già. È quello giustizialista a comando guidato da Rep e Fq, e dal metodo di fare informazione alla travaglio-dettaglio e, sostenuto anche dalla Mp (Magistratura politicante) Il Mes si riduce in sostanza a fidarsi o no, dei tortuosi meandri, politici ed economici della Commissione europea che ha tutti gli elementi e strumenti legali per, a suo insindacabile giudizio, valutare, per esempio, come i 37 miliardi siano veramente ed interamente usati per la emergenza Sanità. L’unico aspetto diciamo valido, è che la UE non può permettersi di fare a meno di uno stato” fondatore”. Basta per fidarci? Loro non si fidano di noi.

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RispondiCaronte

16 Aprile 2020 - 14:44

Suggerirei come parola d'ordine del nuovo partito "colpa di qualcun altro, non mia!"

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Rispondioliolà

16 Aprile 2020 - 14:40

Non per rompere, ma l'apologo (da bar chiuso) mi sembra indicativo dello straniamento che ci ha colpiti come Europei: Custus fùnturu tres, un' Americanu, unu Cinesu e unu Europeu andendi peri is b ias de su mundu, arrexona arrexona. S' Americanu: Deu megu de licentziari a totus. Eis a biri chi, luegu luegu, licèntziu puru a su coronavirus. Su Cinesu: Abell' abellu cun is licentziamentus. Nosus su comunismu si dhu seus achistiu e at funtzionau beni meda. S'Europeu: S'Europeu? ... E ita benir a essi? Traduzione "ad bestiam" per chi, specialmente sardo, non capisce: Questi erano tre, un Americano, un Cinese e un Europeo andando andando per le strade del mondo ragiona ragiona (per notare i raddoppiamenti bisogna essere sardi). L'Americano: Io li sto licenziando tutti. Vedrete, presto presto, licenzierò il coronavirus. Il Cinese: Piano piano coi licenziamenti. Noi il comunismo ce lo siamo tenuto e ha funzionato benissimo. L' Europeo: ...L'Europeo??? ...E cosa viene a essere?

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RispondiAlberto1965

16 Aprile 2020 - 14:40

Che carini questi snobbettini che possono permettersi di non incavolarsi per il sito Inps in tilt. Sono il futuro del nostro Paese. Ovviamente sotto la guida di Conte.

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RispondiYogurt

16 Aprile 2020 - 13:10

La parola d'ordine del nuovo partito Conformisti per Conte: Parlamento obbedir tacendo.

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RispondiKekko

16 Aprile 2020 - 11:21

Boh, forse non ho capito niente, ma Conte è proprio il frutto di tutti i mali elencati sopra, della politica televisiva, dell'"uno vale uno" e di tutte lo scemenziario populista-grillino-manettaro, del "facciamo una commissione" e ne fanno 5 addirittura. Se proprio si vuole cambiare si metta tutto in mano a chi non è grillino o populista o sovranista.

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RispondiCacciapuoti

16 Aprile 2020 - 09:42

è dittatura nazi-comunista

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Rispondialdo.vanini

16 Aprile 2020 - 08:11

Ferrara, prendo la tessera, mi dica come!

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