3-Consiglio UE L’accordo europeo

Un Recovery Fund a luglio “sarebbe un successo”. Le questioni esistenziali dietro la parola “bond”

di David Carretta 24 Aprile 2020 ilfoglio.it lettura 3’

Bruxelles. Bond è un sostantivo maschile inglese che può significare “legame”, “catena”, “vincolo” o “promessa”. Ma è anche un verbo per dire “unire”, “saldare” e “affezionarsi”. Ed è ovviamene una “obbligazione finanziaria con rendimento fisso”. Che siano Eurobond, Coronabond, Recovery bond, bond del Mes, bond della Bei o bond di uno Special Purpose Vehicle, il dibattito che anima i capi di stato e di governo dell’Unione europea va ben oltre quello delle cifre necessarie per fare uscire l’economia dal coma artificiale senza subire danni collaterali profondi e permanenti. Il pil dell’Ue rischia una contrazione del 15 per cento quest’anno, ha avvertito la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde. “Siamo in una spirale catastrofica”, ha spiegato il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

I leader del Consiglio europeo hanno trovato un accordo per dare alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, il mandato di lavorare sul Recovery Fund. Serviranno giorni per una proposta concreta, che tenga conto delle posizioni di tutti gli stati membri (l’Italia ha fatto circolare una proposta molto simile a quella della Spagna con un Fondo da 1.000/1.500 miliardi con bond perpetui a tasso di interesse 1,5 per cento). Poi serviranno altre settimane o mesi di negoziati per aggiornare il bilancio 2021-2027 dell’Ue e mettere in piedi il Recovery Fund. “Giugno o luglio sarebbe un successo”, spiega al Foglio un diplomatico. Nel frattempo entro il 1° giugno si attiveranno il Mes, la Bei e Sure per far fronte all’emergenza. Ma, comunque li si chiami, i bond per l’Ue sono molto più di un’obbligazione finanziaria o di un atto di solidarietà. Dietro alla parola “bond” ci sono questioni esistenziali che riguardano la democrazia e l’essenza stessa dell’Ue.

Lungi dall’essere un’entità federale completa, l’Ue è un’organizzazione internazionale di stati, che hanno ceduto solo una minima parte dello loro sovranità. I limiti della costruzione, che porta enormi benefici ai partecipanti, sono riemersi con l’epidemia come nelle crisi precedenti. L’Ue non ha nessuna competenza sanitaria e, anche quando la minaccia è transfrontaliera, il suo ruolo si limita al coordinamento. Quasi tutti i poteri di governo sono nelle capitali nazionali perché la legittimità democratica è ancora nazionale. “Vi immaginate la reazione degli italiani se un funzionario di Bruxelles avesse decretato l’isolamento dell’Italia a inizio febbraio?”, osserva una fonte comunitaria. Lo stesso vale per i soldi.

Il bilancio Ue è appena l’1 per cento del pil europeo, totalmente insufficiente per finanziare lo sforzo straordinario post coronavirus, anche se si dovessero dirottare tutte le risorse che oggi vanno all’agricoltura, alla coesione o all’Erasmus. L’Ue è un trattato che per essere modificato necessità di unanimità e ratifiche nazionali: è semplicemente impossibile darle poteri fiscali in una notte senza il previo consenso degli elettori. E non solo quelli del nord, che si vedono come formiche che non vogliono premiare cicale irresponsabili. Quelli del sud sono pronti ad accettare che sia Bruxelles a decidere come e dove spendere i soldi del Recovery Fund? La parola “bond” vuol dire anche questo: i vincoli imposti da un legame comune. Anche se perpetui, i bond impongono di trovare risorse per pagare i tassi di interesse. Toccherebbe alla lontana Ue – ai 27 governi all’unanimità e ai 705 parlamentari europei, sulla base della proposta di una Commissione che non ha mandato popolare – decidere quali tasse far pagare ai cittadini dei suoi stati membri.

Eppure l’Ue è un bond come pochi altri: una serie di economie profondamente legate tra loro. “Non esiste l’autosufficienza per nessuno”, ha ricordato Sassoli. Se uno affonda, affondano un po’ anche gli altri (il primo bond dell’Ue fu emesso dalla Cee nel 1976 per aiutare l’Italia durante la crisi petrolifera). “Ecco perché i punti di vista che ieri erano lontani, oggi si stanno avvicinando”, ha spiegato Sassoli. Angela Merkel ha annunciato che la Germania è pronta ad aumentare ulteriormente il contributo al bilancio comunitario: i trasferimenti da Berlino verso Bruxelles da distribuire negli altri stati membri potrebbero superare i 26 miliardi l’anno. L’Olanda nel frattempo ha fatto cadere molte linee rosse, come la condizionalità macro-economica aggiuntiva sul Mes. L’Italia e la Spagna hanno abbandonato la guerra ideologica dei Coronabond per spingere sui bond perpetui. Al vertice di ieri si è lavorato perché il bond oltre che finanziario sia politico.

Commenti   

#2 riki 2020-04-24 13:20
Rivela Augusto Minzolini in un retroscena pubblicato su Il Giornale, che spiega peraltro la ragione per la quale Matteo Renzi e Pier Ferdinando Casini stanno rinviando il "punto di rottura" tra giugno e settembre. Insomma, aspettano che Conte "sia logorato dai limiti dell' azione del suo governo e ne diventi il capro espiatorio".
Un piano che però potrebbe rivelarsi un boomerang se si considera che se è vero che gli elettori non amano chi sbaglia non amano nemmeno chi si tira indietro. Per esempio, continua Minzolini, "gli industriali del Nord, sempre più insofferenti, perché dovrebbero seguire un Salvini che non mette in campo una strategia per superare l' attuale equilibrio politico? E perché dovrebbero assecondare quei settori della maggioranza «insofferenti», ma che alla fine non fanno nulla per cambiare lo stato delle cose? Ecco perché il neopresidente della Confindustria, Carlo Bonomi, parla di 'classe politica smarrita'".
#1 riki 2020-04-24 08:45
-CONTE FESTEGGIA MA PER ORA NON PORTA A CASA UN EURO: PER EVITARE IL MES DOVRÀ AVERE UN ''ANTICIPO'' DI RECOVERY FUND ENTRO GIUGNO, MA ANCORA È TUTTO DA DECIDERE SU COME SARÀ FINANZIATO (SI TORNA SEMPRE LÌ: IN COMUNE O OGNUNO PRO QUOTA) - SEGNATEVI QUESTE DUE PAROLE: ''GRANTS'' E ''LOANS''. OVVERO SOLDI A FONDO PERDUTO O DA RESTITUIRE. CONTE CHIEDE I PRIMI, IL NORD CONCEPISCE SOLO I SECONDI. ANCHE SU QUESTO SI GIOCHERANNO LE PROSSIME SETTIMANE La Stampa-dagospia

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