IL "CHIAGNE E FOTTI" DI CARLO DE BENEDETTI. La Repubblica

INTERVISTATO DAL “FOGLIO”, ANNUNCIA CHE "ANDRA' FONDATA UNA NUOVA "REPUBBLICA" PERCHE' MOLINARI È UN CONSERVATORE

25.4.2020 dagospia.com da ilfoglio.it

E PORTERÀ IL GIORNALE DA UN’ALTRA PARTE" - BENE, ALLORA CDB RISPONDA ALLE SEGUENTI DOMANDE: PERCHE', LEI PRESIDENTE DEL GRUPPO EDITORIALE, E MALGRADO IL SUO BEL PATRIMONIO IN SVIZZERA, HA FATTO ENTRARE IL LIBERAL JOHN ELKANN CON LA FUSIONE "REPUBBLICA-STAMPA"? PERCHE' HA CEDUTO IL SUO IMPERO AI TRE FIGLI CHE NON HANNO MAI AVUTO IL PALLINO EDITORIALE E APPENA VISTO IL ROSSO DEL BILANCIO HANNO VENDUTO? PERCHE', PER UN NUOVO QUOTIDIANO CON SCALFARI, MAURO E VERDELLI, HA BUSSATO QUALCHE TEMPO FA AL PORTAFOGLIO DI CARLO FELTRINELLI? PERCHE', INVECE DI CONTINUARE AD ANNUNCIARLO 'STO CAZZO DI GIORNALE, NON LO FA SUBITO CON I SUOI SOLDI, VISTO CHE LEI DICE CHE "OGGI FARE UN GIORNALE NON COSTA NEMMENO TROPPO"?

Estratto dell’articolo di Salvatore Merlo per “il Foglio” - INTEGRALE QUI: https://www.ilfoglio.it/politica/2020/04/25/news/rifondare-repubblica-parla-carlo-de-benedetti-315010/?underPaywall=true&paywall_canRead=true

(…) “Penso che John Elkann voglia modificare la natura di Repubblica. La portano più a destra. Credo sia in animo uno snaturamento sostanziale del filone culturale che è stato all’origine del giornale fondato da Eugenio Scalfari. Quella ‘certa idea dell’Italia’ che Repubblica ha interpretato con grande dignità negli ultimi quarantacinque anni. Per questo penso che ci siano buone ragioni culturali, politiche e persino un grande spazio editoriale per un nuovo quotidiano”. Con Scalfari ed Ezio Mauro. E Carlo Verdelli direttore. “Oggi fare un giornale non costa nemmeno troppo”.

Svuotare Repubblica delle sue firme storiche, che sono ormai quasi tutti pensionati i cui contratti di collaborazione scadono a dicembre, e quindi rifondare attorno a un gruppo di giornalisti riconosciuti il quotidiano della sinistra italiana: agile, corsaro, popolare e partigiano, che è poi l’espressione utilizzata giovedì sera proprio da Carlo Verdelli, nel suo editoriale di commiato, scritto dopo aver saputo alle 14 di giovedì d’essere stato sostituito da Maurizio Molinari alla direzione di Repubblica: “Partigiani sempre”.

(…) Maurizio Molinari è soprattutto un grande professionista, chissà quali progetti di sviluppo avrà in mente per il giornale. “Non lo metto in dubbio”, risponde De Benedetti. “Ma non è un giornalista di Repubblica. E’ un conservatore, nell’accezione migliore del termine. Un conservatore alla anglosassone. Mi dice lei cosa c’entra con Repubblica? Non ho dubbi che porterà il giornale da un’altra parte rispetto alla sua storia e alla sua tradizione. E questo, anche dal punto di vista editoriale e industriale, lascerà campo libero. Spazio. Direi praterie, anche a un nuovo giornale che recuperi lo spirito più vero di Repubblica”.

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