Mattarella: c'è l'immagine di toghe chine su se stesse, gravi distorsioni nel Csm

Cerimonia al Quirinale. Bonafede, riforme per una magistratura più credibile

Redazione ANSA 18.6.2020 ansa.it

"La documentazione raccolta dalla Procura della Repubblica di Perugia - la cui rilevanza va valutata nelle sedi proprie previste dalla legge - sembra presentare l'immagine di una Magistratura china su stessa, preoccupata di costruire consensi a uso interno, finalizzati all'attribuzione di incarichi". Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella.

"Quel che è apparso ulteriormente", dopo lo scandalo apertosi un anno fa all'interno del Csm, "fornisce la percezione della vastità del fenomeno allora denunziato; e fa intravedere un'ampia diffusione della grave distorsione sviluppatasi intorno ai criteri e alle decisioni di vari adempimenti nel governo autonomo della Magistratura". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella.

"Sono certo", ha aggiunto, che le gravi distorsioni emerse all'interno del Csm "non appartengono alla Magistratura nel suo insieme, che rappresenta un Ordine impegnato nella quotidiana elaborazione della risposta di giustizia rispetto a una domanda che diventa sempre più pressante e complessa. Desidero sottolineare, anche in questa circostanza, che a portare allo scoperto le vicende, che provocano così grave sconcerto nella pubblica opinione, è stata un'azione della Magistratura, che ha svolto la propria funzione senza esitazioni o remore di alcun tipo. La stragrande maggioranza dei magistrati è estranea alla "modestia etica" - di cui è stato scritto nei giorni scorsi - emersa da conversazioni pubblicate su alcuni giornali e oggetto di ampio dibattito nella pubblica opinione. E, anche per questo, non si può ignorare il rischio che alcuni attacchi alla Magistratura nella sua interezza siano, in realtà, strumentalmente diretti a porne in discussione l'irrinunciabile indipendenza".

"Ho ritenuto, e ritengo, di avere il dovere di non pretendere di ampliare" la sfera dei poteri costituzionali del presidente, ha aggiunto Mattarella. "Non esistono motivazioni contingenti che possano giustificare l'alterazione della attribuzione dei compiti operata dalla Costituzione: qualunque arbitrio compiuto in nome di presunte buone ragioni aprirebbe la strada ad altri arbitri, per cattive ragioni".

La fedeltà alla Costituzione "è l'unica fedeltà richiesta ai servitori dello Stato. L'unica fedeltà alla quale attenersi e sentirsi vincolati". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella.

Serve, ha proseguito Mattarella, il "rispetto rigoroso delle regole della Costituzione. Si odono talvolta esortazioni, rivolte al Presidente della Repubblica, perché assuma questa o quell'altra iniziativa, senza riflettere sui limiti dei poteri assegnati dalla Carta ai diversi organi costituzionali. In questo modo si incoraggia una lettura della figura e delle funzioni del Presidente difforme da quanto previsto e indicato, con chiarezza, dalla Costituzione".

"Ogni intervento riformatore che stiamo per portare avanti, dalla riduzione dei tempi del processo alla revisione dell'ordinamento giudiziario, deve mirare a consegnare al cittadino una giustizia, non soltanto più efficiente e celere, ma anche e soprattutto più credibile attraverso il recupero della fiducia nella magistratura".Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, alla cerimonia al Quirinale.

"Occorre lavorare seriamente, senza sosta - ha detto Bonafede - perché i recenti scandali che hanno indebolito l'immagine della magistratura agli occhi della collettività impongono la necessità di attivare un percorso di riscatto morale, anche per tutelare la gran parte di magistrati che quotidianamente lavora con sobrietà e professionalità, non pensando esclusivamente a gratificazioni di carriera e non cercando visibilità (mediatica)".

"Nessuno può chiedere a un magistrato di essere un eroe", ma nessun giudice può "sfregiare" il loro ricordo, "infangando la credibilità, il prestigio e l'onorabilità della magistratura". "Chi baratta il proprio dovere con mire carrieriste, chi svende gli ideali per il potere personale, chi insudicia il proprio ruolo con pratiche da faccendiere ha solo da vergognarsi e chiedere scusa. Tradisce la funzione, i colleghi, l'istituzione". Lo ha detto il vicepresidente del Csm David Ermini alla cerimonia al Quirinale.

"Le garantisco, signor Presidente, che l'abbruttimento etico dell'ordine giudiziario ha nell'attuale Csm- ha detto David Ermini - l'avversario più tenace e inflessibile. Contrastare ogni scoria correntizia e mantenere l'autogoverno nel solco tracciato dalla Carta costituzionale è già ora e ancor più lo sarà nei mesi a venire il nostro quotidiano assillo, nella piena consapevolezza che ciò è quanto da noi si aspetta la grande maggioranza dei magistrati".

"Si è sempre detto che 'senza memoria non c'è futuro', ma io vorrei rovesciare questo adagio e dire che 'senza futuro non c'è memoria'. Se la magistratura vuole degnamente conservare memoria e ricordo di Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini, Guido Galli, Mario Amato, Gaetano Costa e Rosario Livatino deve partire dal loro esempio, e sul loro senso del sacrificio ricostruire il proprio futuro e la propria moralità. Lo può fare, ne ha la forza. Ma deve farlo ora, deve farlo subito". Lo ha detto il vice presidente del Csm David Ermini nella cerimonia al Quirinale in memoria dei magistrati Giacumbi, Minervini, Galli, Amato e Costa, uccisi 40 anni fa dal terrorismo rosso e nero e di Rosario Livatino il giudice ragazzino,caduto 30 anni fa per mano della mafia. Ermini ha richiamato le parole pronunciate da Livatino, sull'indipendenza del giudice, che si sostanzia anche " nella sua indisponibilità ad iniziative e ad affari, nella rinunzia ad ogni desiderio di incarichi e prebende": "è il modello a cui ciascun magistrato ha il dovere di ispirarsi".

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Commenti   

#1 riki 2020-06-18 18:23
"I magistrati siano fedeli solo alla Costituzione". Il duro monito di Mattarella sulla Giustizia
L'appello del presidente della Repubblica durante una cerimonia al Quirinale per ricordare i magistrati uccisi dal terrorismo: "I poteri si confrontino senza erodersi a vicenda, va superata la degenerazione correntizia, la riforma del Csm elimini le prassi inaccettabili di scambi di favori". Agi.it

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