Merkel lektion: la responsabilità di ognuno e il dovere di dire la verità

Da noi prevalgono gli imbonitori e gli impresari della paura, con un'opposizione incapace di puntare il dito contro errori e sottovalutazioni del governo. Ma una nuova leadership è possibile

MARCO BENTIVOGLI 23 OTT 2020 ilfoglio.it

La cancelliera tedesca si appella alla responsabilità personale e spiega le ragioni delle misure prese. Da noi prevalgono gli imbonitori e gli impresari della paura, con un'opposizione incapace di puntare il dito contro errori e sottovalutazioni del governo. Ma una nuova leadership è possibile

Le parole di Angela Merkel al popolo tedesco, pubblicate meritoriamente dal Foglio in prima pagina, dovrebbero essere di lezione alla classe dirigente italiana. Né minimizzazione né terrorismo, quello della cancelliera è stato un appello alla responsabilità personale e alle ragioni profonde per cui si mettono in campo le diverse iniziative per risolvere l’emergenza. “Lo decideremo tutti noi con le nostre azioni come sarà il nostro inverno. Ognuno di noi può fare moltissimo”, ha detto Merkel. Bisogna dire la verità e dirla con chiarezza, questo fa la cifra di uno statista. Invece di ostinarsi a spiegare che tutti imitano il “modello italiano”, sarebbe il momento piuttosto di cambiare linguaggio e dire la verità: la crescita dei contagi è rapidissima, molto sopra alle aspettative. E invece qui da noi c’è chi dice: ma ci sono tanti più tamponi, ci sono molti meno morti, e si ripete l’hashtag, #nonècomeamarzo e intanto 9.694 persone ricoverate, 992 in terapia intensiva. La cancelliera: “Siamo di fronte a una sfida secolare, dobbiamo chiederci cosa ne sarà della nostra gioventù, del nostro benessere”. A fine agosto disse: “Scuole e asili sono la cosa più importante, i bambini non devono diventare le vere vittime dell’epidemia”. “Essere uniti e rispettare le regole, rispetto e buonsenso. Rispetto e buonsenso di ognuno”.

Rispettare le regole e buonsenso sono gli strumenti più efficaci che abbiamo. E’ un sogno avere una politica cosi? E avere un popolo che rivendichi una politica cosi? Parla la leader di un popolo molto più attrezzato di noi per affrontare le emergenze: la Germania è il paese con più posti per terapia intensiva e intermedia: 29,2 ogni 100 mila abitanti. Con risorse finanziare disponibili e capacità di recuperarle sul mercato a condizioni più vantaggiose, grazie alla credibilità delle istituzioni. E allora perché questo appello di Merkel, proprio in questa situazione di miglior favore, con parresia, il diritto/dovere di dire sempre la verità (qualunque essa sia) al proprio popolo?

Angela Merkel è una grande statista perché tiene il polso fermo e sa che le persone alla lunga non si fidano degli imbonitori o degli impresari della paura. Entrambi ritardano la consapevolezza delle persone e creano un grave danno, i primi con una retorica piena di mezze verità raccontate in modo impreciso e melenso, i secondi con quella del terrore, causato da un nemico da costruire per ogni accadimento, sempre lontano dalle proprie responsabilità. Per entrambi, le responsabilità personali non esistono, esistono solo quelle degli avversari, o di nemici astratti e lontani. E spesso il mitico popolo preferisce il politico, il sindacalista, che non li richiama al senso di responsabilità personale. Vi si specchia e nel mentre tira un sospiro di sollievo per avere ottenuto l’ennesima assoluzione da ogni responsabilità e pensa tra sé e sé: “Bene, anche oggi tocca a qualcun altro”. L’opposto di dire: “Conterà quel che faremo ogni giorno, il destino è tutto nelle nostre mani”.

Le promesse in malafede sono fatte dalle parole più gradite alle maggioranze, anche perché esentano dal pensare e da qualsiasi impegno. In Italia, una parte della fortuna del governo sta nell’inconsistenza propositiva dell’opposizione. Solo polemiche, nessuna capacità di rappresentare il disagio di chi ha perso il lavoro, delle piccole imprese senza liquidità, di chi è rimasto senza un soldo in tasca e ha solo la mensa della Caritas come aiuto. Un’opposizione che, anziché inchiodare il governo ai ritardi su tamponi e ospedali, ha perso l’estate a flirtare con i “no mask” e con le posizioni più estremiste e irresponsabili, “da noi il vaccino non sarà obbligatorio”. Il risultato? In un’azienda farmaceutica che conosco, su 500 dipendenti solo 200 hanno usufruito del vaccino antinfluenzale gratuito. Fino a ieri giocavano a destabilizzare l’euro, ora negano la gravità della situazione: così facendo, rafforzano la stabilità dell’esecutivo e fanno passare in secondo piano errori, sottovalutazioni, omissioni e confusione.

Le prediche servono a poco, la Merkel è autorevole anche grazie al “valore dell’esempio” testimoniato da ciò che ha fatto senza affidare responsabilità altrui. La credibilità della politica in Italia è un’emergenza. Serve una leadership del paese che spinga ogni cittadino a “fare del proprio meglio” a dare il proprio contributo indipendentemente da un tornaconto personale. Il governo tedesco non ha usato dpcm, non ha un bicameralismo paritario, inutile e dannoso come il nostro. Si è concentrato su tutto quello che doveva fare e lo ha fatto. Per questo ha meno bisogno di propaganda e per questo ha l’autorevolezza di chiedere sacrifici al suo popolo.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata