1-Ora è il M5s a salvare le banche 2 Di Maio prepara il governo di unità nazionale

E scarica su Conte il (suo) flop per Whirlpool. Il grillino raduna la sua corrente di 60 parlamentari. Quando era al Mise esultava: "Nessun licenziamento", ma ora lo stabilimento di Napoli chiude

2-Pasquale Napolitano 31/10/2020 - ilgiornale.it

Per un governo di unità nazionale Luigi di Maio c'è. Il ministro degli Esteri si prepara al dopo Conte. La svolta era nell'aria da tempo.

Ma negli ultimi giorni sono arrivati passi in avanti. A cominciare dal cambio di linguaggio: unità, responsabilità, condivisione, chiede il ministro. Di Maio accelera. Non vuole restare fuori dalla partita. E sarebbe pronto anche a smarcarsi dal M5S. Garantendo con la sua pattuglia di parlamentari (40 deputati e 20 senatori) l'appoggio (i voti in Parlamento) alla svolta.

I fedelissimi sono allertati. Nelle chat dei deputati vicini a Di Maio l'esperienza Conte viene considerata al capolinea. Il rompete le righe arriva con la lettera del ministro degli Esteri a La Repubblica. È la mossa che segna un cambio di strategia: «Le piazze vanno ascoltate», scrive Di Maio. Un segnale chiaro spedito al Palazzo Chigi: l'azione del governo Conte non gode più del sostegno dei cittadini. Messaggio che Di Maio ribadisce ieri in un post su Facebook: «Come possiamo pensare di unire il Paese se la politica si dimostra spaccata?», si chiede il ministro degli Esteri. «Sento troppe polemiche che fanno male. Parliamo con estrema chiarezza - scrive Di Maio -, facciamolo guardando i fatti. C'è una parte d'Italia che giustamente ha timore per la propria salute e che deve fare i conti con la crisi economica. Tutte queste paure sono comprensibili. Ma bisogna lavorare sempre di più per fermare il virus, per aiutare chi soffre e dare sostegno a chi ha bisogno. Bisogna rimboccarsi le maniche e intervenire concretamente con misure che salvano la vita delle persone e il lavoro dei nostri concittadini. Non possiamo pensare di fermarci adesso, serve una visione a lungo termine perché con questo virus dovremo conviverci ancora per mesi». E poi quell'appello finale, che prelude a un esecutivo di unità nazionale: «Dobbiamo sentire il peso della responsabilità sulle nostre coscienze. Rimaniamo uniti».

Un invito che sembra in linea con l'appello lanciato (dalle pagine de La Repubblica) dal segretario del Pd Nicola Zingaretti. Il ministro degli Esteri è pronto al Di Maio ter. Nonostante i nodi vengano al pettine. Come i fallimenti: l'ultimo è il caso Whirpool. Da ministro dello Sviluppo economico (Conte 1), Di Maio il 30 ottobre del 2018 rivendicava il risultato: «Whirlpool non licenzierà nessuno e, anzi, riporterà in Italia parte della sua produzione che aveva spostato in Polonia. Questo è il frutto di una lunga contrattazione che siamo riusciti a chiudere al ministero dello Sviluppo Economico. Sono quindi orgoglioso di dire che ce l'abbiamo fatta: stiamo riportando lavoro in Italia». Due anni dopo, lo stabilimento Whirpool chiude. Di Maio scappa e lascia la patata bollente nelle mani del premier Conte che ieri ha incontrato i sindacati. La proprietà ha deciso di chiudere lo stabilimento napoletano. Gli operai andranno a casa. Ma ora la colpa è tutta di Conte-

1-REDAZIONE 31 OTT 2020 ilfoglio.it Si va verso la ricapitalizzazione statale di Mps e per i grillini di governo è tutto ok

Due svolte positive sulle banche italiane

Il problema delle banche con gli Npl non è solo un problema delle banche

Il momento della verità si sta avvicinando per il Monte dei Paschi. E questo momento potrebbe costare tra 1,5 e 2,5 miliardi alle casse dello stato, quindi ai contribuenti italiani. E’ in questo range, infatti, che potrebbe collocarsi l’aumento di capitale necessario per ripristinare il patrimonio di vigilanza dell’istituto senese che versa in una situazione complicata, aggravata dal deterioramento della qualità degli attivi che ci si attende nel 2021 a causa della crisi Covid-19. Inoltre la recente condanna in primo grado degli ex vertici della banca, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, ha reso necessari ulteriori accantonamenti per coprire i rischi legali. Il fatto che il cda di Mps abbia deciso di passare da “possibili” a “probabili” una serie di controversie e richieste stragiudiziali è stato interpretato da molti osservatori come un preludio alla ricapitalizzazione. In più, alcune indiscrezioni di stampa hanno riferito di contatti già avvenuti tra funzionari del Mef e il ceo dell’istituto senese, Guido Bastianini, per discutere dell’operazione di aumento nella quale il ministero dovrebbe sottoscrivere la quota di sua competenza, pari al 68 per cento, e anche l’eventuale inoptato.

L’ipotesi, nell’aria da una decina di giorni, per certi versi allontana la possibile aggregazione con un partner bancario e per altri, invece, la rende più fattibile proprio in virtù del rafforzamento patrimoniale. Si vedrà. Intanto, però, a quattro anni dal salvataggio di Mps, avvenuto durante il governo Gentiloni che fu accusato dal M5s di aiutare le banche, nuove risorse pubbliche saranno impiegate per mettere l’istituto nelle condizioni di resistere alla pandemia e di essere venduto a privati nella speranza che la Commissione europea sia meno inflessibile nell’applicare le norme sugli aiuti di stato. All’epoca il M5s e Beppe Grillo erano in piazza a Siena a sbraitare contro i salvataggi bancari a carico dei cittadini, mentre ora che i grillini sono al governo la musica è cambiata. Nessuna protesta, ora a salvare le banche con i soldi del popolo ci sono loro.

Commenti   

#1 riki 2020-10-31 11:30
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