GIUSEPPE CONTE DIECI MESI DI BALLE - BELPIETRO METTE IN FILA TUTTE LE PROMESSE NON MANTENUTE

GENNAIO: “SIAMO PRONTISSIMI”, FEBBRAIO: “È UN’EMERGENZA, MA NON UNA CATASTROFE, I CITTADINI DEVONO STARE TRANQUILLI”.

Maurizio Belpietro per “la Verità” 6.12.2020 lettura4’

“ABBIAMO CREATO UNA RETE EFFICACE ED EFFICIENTE. CI LODANO TUTTI. OTTOBRE: “A NOVEMBRE POTREMO CONTROLLARE LA CURVA DEI CONTAGI E GUARDARE CON PIÙ SERENITÀ AL NATALE”. SAPPIAMO COME È ANDATA E COME STA ANDANDO…

Da dagospia.com. Invece di commentare il discorso di giovedì sera del presidente del Consiglio, preferisco lasciare spazio direttamente alle sue parole, che credo siano utili per capire con chi abbiamo a che fare e quanto le sue rassicurazioni siano affidabili.

«Siamo prontissimi, continuiamo costantemente ad aggiornarci costantemente con il ministro Speranza, abbiamo adottato tutti i protocolli di prevenzione possibili e immaginabili»: 27 gennaio, durante la puntata di Otto e mezzo, il programma di Lilli Gruber in onda su La7.

«La prova tampone va fatta solo in alcuni casi circostanziati. Il fatto che negli ultimi giorni si sia esagerato con la prova tampone non corrisponde alle prescrizioni della comunità scientifica»: 25 febbraio, durante la conferenza stampa al termine del vertice con ministri e governatori.

«Siamo di fronte a un'emergenza, non a una catastrofe. Vogliamo dare un messaggio che l'Italia è un Paese sicuro, in cui si può viaggiare e fare turismo»: sempre il 25 febbraio, pochi giorni dopo la scoperta del paziente zero di Codogno.

«I cittadini devono stare assolutamente tranquilli. I nostri ospedali sono un'eccellenza del sistema Italia. Fin dal 1978, quando è stato istituito il sistema sanitario nazionale, mattone dopo mattone è stato edificato un poderoso sistema, che dal punto di vista sanitario è un'eccellenza anche in termini comparativi rispetto al mondo. I nostri protocolli sono efficienti ed efficaci e quindi assolutamente adeguati a rispondere a questa emergenza sanitaria e quindi per prevenire e curare quelle che sono le persone malate». Ancora il 25 febbraio.

«Nessuno perderà il lavoro per il coronavirus». Roberto Gualtieri, ministro dell'Economia, l'11 marzo dopo la chiusura di ogni attività in tutta Italia. Conte gli è accanto e annuisce.«Nessuno sarà lasciato solo. Faremo l'impossibile per pagare la cassa integrazione entro il 15 aprile»: 28 marzo, annunciando i primi interventi di sostegno per aziende e partite Iva costrette dai decreti del governo a non lavorare.

«A settembre aule nuove più grandi»: conferenza stampa del 3 giugno, in occasione dell'inizio della cosiddetta fase 3.«Ora il governo è più forte. Questo dialogo rafforza me e tutti i ministri»: 21 giugno, a conclusione degli Stati generali.

«Il governo italiano è forte: la verità è che l'approvazione di questo piano rafforza l'azione del governo italiano. Ora avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l'Italia con forza e cambiare volto al Paese», 21 luglio, dopo l'annuncio dell'intesa sul Recovery fund.

«È il mio impegno con i giovani, con le famiglie, con il Paese. È il mio impegno con gli insegnanti, con il personale. La scuola riparte, non ci sono dubbi. Soltanto una nuova e fortissima impennata di contagi potrebbe impedirlo, ma io non voglio nemmeno pensare a questa eventualità. Io lo so che non avremo nuove chiusure, che non rischiamo nuovi contagi»: 5 agosto, in un'intervista al Corriere della Sera.

«Siamo tranquilli perché abbiamo creato una rete efficace ed efficiente. Se adesso ci lodano tutti i governi stranieri vuol dire che qualche cosa di buono abbiamo fatto»: ancora il 5 agosto, nell'intervista al Corriere della Sera.

«Non voglio negare che ci possano essere stati alcuni errori o sbavature, ma si tratta comunque di aspetti che hanno avuto un minimo impatto. Voglio dire ai cittadini che il ritorno alla normalità è ormai vicino e queste aperture che inseriremo nel dpcm lo dimostrano»: stessa data di prima, sul Corriere della Sera.

«Cento miliardi di risorse, nessuno sarà lasciato solo»: 8 agosto, presentando il decreto Rilancio.

«Escluderei un nuovo lockdown: abbiamo lavorato proprio per prevenirlo. Non siamo più nella convinzione di intervenire in modo generalizzato su ampie aree del territorio»: 12 ottobre a Taranto, dopo aver messo la prima pietra nel cantiere del nuovo ospedale di San Cataldo.

«Abbiamo rafforzato le strutture ospedaliere e la risposta del sistema sanitario. Siamo molto avanti. Abbiamo un sistema di monitoraggio molto sofisticato»: ancora il 12 ottobre, al termine della cerimonia di inaugurazione dei lavori del nuovo ospedale di Taranto.

«Se tutti rispetteremo queste nuove regole a novembre potremo controllare la curva dei contagi e guardare con più serenità al Natale. Pronti gli indennizzi per le categorie penalizzati»: 26 ottobre, presentando le nuove misure anti Covid, tra cui le chiusure di negozi e ristoranti.

«Non possiamo imputare al governo di essersi distratto e aver abbassato la soglia di attenzione»: 26 ottobre, conferenza stampa sul nuovo dpcm.«Babbo Natale arriverà. Mi ha garantito che già possiede un'autocertificazione internazionale: può viaggiare dappertutto e distribuire regali a tutti i bambini del mondo»: 13 novembre, lettera a un bambino sconosciuto, per sembrare un po' John Kennedy, che nel 1961 rispose a una ragazzina che gli chiedeva di fermare i russi.

«Sono per un approccio liberale, quindi se siamo nelle condizioni di gestire la curva del contagio non sarà necessario imporre un trattamento sanitario obbligatorio»: 3 dicembre, a proposito dell'introduzione dell'obbligo per costringere gli italiani a vaccinarsi contro il Covid. Dopo aver lasciato spazio ai discorsi del presidente del Consiglio pronunciati in dieci mesi, mi riprendo la parola.

Visto che Babbo Natale arriverà e possiede, come garantisce Conte, un'autocertificazione internazionale che gli consente di viaggiare e di fare regali, può esaudire il desiderio di milioni di italiani e portarsi via, oltre al Covid, anche Conte e questo governo. In alternativa, visto che chi dice le bugie invece dei doni riceve il carbone, è possibile scaricare qualche milione di tonnellate di carbone su Palazzo Chigi che per lo meno, per un po', non avremo conferenze stampa in cui si raccontino altre balle su «errori e sbavature»?

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