IL GRUPPO GEDI PUNTA AL 100% DEL CAPITALE DI " HUFFINGTON POST" (DI CUI ORA DETIENE IL 49%,

IL 51 E' IN MANO AGLI AMERICANI DI BUZZFEED) - IL GRUPPO EDITORIALE CONTROLLATO DA JOHN ELKANN PUNTA SEMPRE PIU' AI MEDIA DIGITALI E SI SMARCA DAI CARTACEI

Andrea Montanari per "Milano Finanza" 13.4.2021

DOPO LA CESSIONE DEI QUOTIDIANI LOCALI (IL TIRRENO, LA NUOVA FERRARA E LA GAZZETTA DI MODENA E QUELLO DI REGGIO EMILIA), SFORBICIATA A "REPUBBLICA" (80 PREPENSIONAMENTI SU 300 GIORNALISTI ATTIVI)

Il digitale è il mantra editoriale di John Elkann per quel che attiene al business editoriale. Il presidente di Exor ed esponente di riferimento della famiglia piemontese lo ha sempre indicato come percorso per il futuro del gruppo Gedi rilevato per 198,2 milioni nell'aprile di un anno fa dopo l'acquisto della partecipazione di riferimento (43,78%) dalla Cir dei De Benedetti per 102,4 milioni e il lancio dell'opa finalizzata al delisting.

Così, dopo aver rilevato dalla francese Unify (del gruppo media Tf1 che fa riferimento a Bouygues) il portale Alfemminile, adesso la casa editrice romana guidata dall' ad Maurizio Scanavino starebbe per definire l'acquisto dell' intero capitale del sito d' informazione Huffington Post del quale attualmente detiene il 49%.

A vendere la maggioranza (51%), come già riferito da MF-Milano Finanza lo scorso 25 novembre, sarà il player statunitense BuzzFeed che lo scorso anno ha rilevato il controllo di HuffPost da Verizon Media. Il matrimonio d' affari tra Gedi e la testata d' Oltreoceano fondata da Arianna Huffington, Kenneth Lerer, Jonah Peretti e Andrew Breitbart dura dal 25 settembre del 2012, quando l'allora americana Aol e il gruppo L'Espresso (oggi Gedi) siglarono l' accordo per lo sbarco in Italia di Huffington Post. Intanto BuzzFeed sta rivedendo la sua presenza internazionale e valuta altre cessioni tra le branch locali.

La società italiana che edita la testata online ha chiuso il 2019 (ultimo dato disponibile) con ricavi per 1,98 milioni e una perdita di 115 mila euro.

L'accelerazione su questo dossier conferma la volontà di Gedi e del suo azionista Exor di orientare l' attenzione dell' editoria principalmente ai media digitali. Ma al contempo la casa editrice presieduta da Elkann sta definendo la revisione degli organici. Infatti dopo la cessione dei quotidiani locali (Il Tirreno, La Nuova Ferrara e La Gazzetta di Modena e quello di Reggio Emilia), adesso l' intervento riguarda la testata ammiraglia, la Repubblica.

Nei giorni scorsi, come ha riferito il sito Professione Reporter la casa editrice ha avviato le trattative con il comitato di redazione del giornale diretto da Maurizio Molinari per definire il percorso che porterà, entro fine anno, all' esodo di 50 giornalisti attraverso i prepensionamenti, su un totale di oltre 300 colleghi attivi sul quotidiano, sul sito, su 8 dorsi regionali e sui 4 settimanali. A partire dal 2021 sono previste altre 30 uscite dal quotidiano fondato nel 1976 da Eugenio Scalfari utilizzando l' opzione del prepensionamento.

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