La Commissione Ue promuove la Manovra dell'Italia. Ma attenti alla spesa pubblica

I commissari europei presentano le valutazioni sulle leggi di Bilancio degli stati membri. Italia promossa, tuttavia il debito è alto e la crescita della spesa corrente va limitata. Restano debolezze macroeconomiche

24 NOV 2021 ilfoglio.it lettura4’

Come di consueto, entro fine novembre, oggi è arrivato il parere della Commissione europea sui documenti programmatici di Bilancio dell'Italia e degli altri stati membri. I commissari europei Paolo Gentiloni, Valdis Dombrovskis e Nicolas Schmit presentano le valutazioni sulla Manovra per il 2022 nell'ambito del pacchetto previsto dal semestre europeo, alla luce delle raccomandazioni già espresse da Bruxelles. La valutazione della Commissione tiene conto della ripresa economica in corso dopo la crisi del Covid-19 e dell'applicazione della clausola di salvaguardia del patto di stabilità nel 2022, che dovrebbe essere disattivata a partire dal 2023.

  

  

Per il 2022, raccomanda Palazzo Berlaymont, gli stati membri con un debito medio/basso dovrebbero perseguire o mantenere i sostegni fiscali. Gli stati membri con un debito elevato - come nel caso dell'Italia, insieme a Belgio, Spagna, Francia, Grecia - dovrebbero utilizzare, dice la Commissione, lo strumento del Recovery and Resilience Facility (RRF, il fulcro del pacchetto di finanziamenti del Next Generation EU che mira a finanziare la ripresa dell'Ue dalle conseguenze economiche e sociali della pandemia) per finanziare investimenti aggiuntivi a sostegno della ripresa, perseguendo tuttavia una politica di bilancio prudente. In questi paesi, per massimizzare il sostegno alla ripresa senza creare un onere permanente sulle finanze pubbliche, la crescita della spesa corrente dovrebbe essere tenuta sotto controllo e limitata.

  

Valutazioni Ue sulla Manovra. La pagella dell'Italia

E' il caso dell'Italia appunto, Secondo la Commissione, la bozza del Documento di Programmazione e Bilancio, il documento che prelude alla manovra e che viene inviato ogni anno a Bruxelles, "contribuisce a soddisfare le raccomandazioni del Consiglio di assicurare una ripresa inclusiva e sostenibile, dando priorità alla transizione verde e digitale".

"Come raccomandato dal Consiglio", si legge nel documento europeo, "l'Italia prevede di fornire un supporto continuo al recupero avvalendosi del RRF per finanziare investimenti aggiuntivi e prevede inoltre di preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale. Allo stesso tempo, tuttavia, l'Italia non ha programmato di limitare a sufficienza la crescita della spesa corrente". La Commissione invita dunque l'Italia ad adottare le necessarie misure all'interno della Manovra "per contribuire al perseguimento di una politica di bilancio prudente".

Viene anche ricordata l'importanza della composizione delle finanze pubbliche e della qualità delle misure di bilancio, anche attraverso investimenti a favore della crescita, in particolare sostenendo la transizione verde e digitale. "A questo riguardo, le misure contenute nel documento programmatico di bilancio italiano contribuiscono a realizzare le raccomandazioni europee", conferma Bruxelles. Che però aggiunge: "Tenendo conto della forza della ripresa, l'Italia è invitata a riesaminare regolarmente l'uso, l'efficacia e l'adeguatezza delle misure di sostegno e tenersi pronti ad adattarli come necessario alle mutevoli circostanze".

In un altro documento, l'Ue segnala anche alcune debolezze italiane a livello di squilibri macroeconomici. "In alcuni stati membri, le vulnerabilità sono principalmente legate agli elevati rapporti debito pubblico/pil, che sono ulteriormente aumentate durante la crisi, insieme a preoccupazioni durature relative alla produzione di crescita economica e competitività. Questo è particolarmente vero per l'Italia, dove le vulnerabilità sono collegate anche al settore bancario e al consistente, anche se ancora in calo nel 2020, stock di crediti deteriorati, e in un contesto di perdurante debole performance del mercato del lavoro". In ogni caso gli orientamenti indicati dalla Commissione europea sul Documento di Programmazione e Bilancio italiano sono di tipo "qualitativo", spiega all'Ansa un alto funzionario Ue, precisando che nei confronti dell'Italia "non viene fornita alcuna indicazione quantitativa sugli adeguamenti necessari, a causa dell'applicazione della clausola di salvaguardia gener

  

Che cosa raccomanda la Commissione ai paesi Ue

La Commissione prevede che la maggior parte dei paesi eliminerà gradualmente le misure di emergenza temporanee nel 2022, al massimo nel 2023. Il costo delle misure di sostegno, in parte finanziato dalla RRF e da altri fondi Ue, dovrebbe superare il 3 per cento del pil nel 2022 in Italia, Lettonia e Austria, il 2 per cento in altri sette stati membri. I costi più alti per le misure di emergenza sono stimati in Estonia, Paesi Bassi, Grecia, Slovacchia, Lituania e Italia.

  

  

In Italia, l'impatto dell'aumento della spesa corrente è pari all'1,5 per cento del pil. È una cifra significativa e la Commissione invita l'Italia a tenerne conto, spiegano a Bruxelles, sollecitando il governo a prendere adeguate misure per limitarne l'aumento, anche perché l'Italia ha un alto livello di indebitamento e aveva ricevuto una raccomandazione per limitare la crescita della spesa corrente, perseguendo un politica fiscale prudente.

L'intervento di Gentiloni

La ripresa è forte ma soggetta a notevole incertezza, dice il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni. Di qui due priorità. Primo: perseguire politiche che sostengano efficacemente la ripresa, spostandosi gradualmente verso misure che pongano le basi per una transizione verde e digitale di successo e per una crescita più inclusiva e investimenti pubblici più forti. Secondo: assicurare tutte e quattro le dimensioni di ciò che viene chiamata "sostenibilità competitiva": sostenibilità ambientale, produttività, equità e stabilità macroeconomica.

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