PROCESSO AL MINISTRO Nordio isolato confida: "Posso lasciare". Calenda: "FdI è giustizialista"
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L'INTERVISTA A FABRIZIO BORON In Veneto FdI lancia la Giornata del patriota. Lega furiosa: “Pensino al federalismo”
21.1.2023 Caruso,e Gottardi ilfoglio.it lettura2'
PROCESSO AL MINISTRO Nordio isolato confida: "Posso lasciare". Calenda: "FdI è giustizialista"
CARMELO CARUSO e Gottardi 21 GEN 2023 ilfoglio,it lettura2’
Il ministro viene arginato da Fratelli d'Italia per le sue uscite sulle intercettazioni e difeso da Lega e Forza Italia: "Stiamo buttando via le nostre battaglie liberali e garantiste"
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I“campioni” si difendono o non si chiamano al governo. Carlo Nordio è un campione della Meloni o un ministro fastidioso? I quotidiani raccolgono firme contro di lui, parte della maggioranza lo tratta come un naïf. Dice Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, deputato di Forza Italia, che “bisognerebbe essere all’altezza della sapienza giuridica di Nordio e riflettere sulla straordinaria opportunità che ha questa maggioranza ad avere un ministro della Giustizia come lui”. Il ministro della Giustizia potrebbe presto lasciare l’incarico. Lo ha confidato ad altre figure istituzionali: “Se non sono accettato posso tornare alle mie letture”. E’ la seconda volta che il ministro fa questa confessione. Gli era accaduto di pensarlo dopo il decreto sui rave. Venne accusato, anche dalla sua maggioranza, di essere allora poco garantista mentre oggi di esserlo troppo. La premier conosceva le opinioni di Nordio sulle intercettazioni, sulla civiltà giuridica e si è battuta per averlo candidato tanto da strapparlo alla Lega. Oggi Nordio è compatibile con FdI? Carlo Calenda, leader di Azione, dice al Foglio che “Nordio smaschera finalmente FdI che resta un partito giustizialista”. Si sta rompendo qualcosa tra il ministro che Mulé definisce la “punta di diamante del governo” e il partito di maggioranza che guida il governo.
- L'INTERVISTA A FABRIZIO BORON In Veneto FdI lancia la Giornata del patriota. Lega furiosa: “Pensino al federalismo”
FRANCESCO GOTTARDI 21 GEN 2023
“Più che alla patria, i meloniani pensino a creare un paese federale”, incalza il consigliere regionale veneto. San Marco, Resistenza e Stati Uniti d’Italia: i pilastri della Liga mettono in imbarazzo la maggioranza
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Per i leghisti veneti, oggi, è l’ordine del giorno in Consiglio regionale. Che invece di preoccuparsi per l’autonomia che non arriva – Engagez-vous! – si perde nelle ricorrenze.
L’ltima sul tavolo, la proposta di legge di Fratelli d’Italia per istituire la Giornata del patriota: ogni 15 giugno, con l’obiettivo di educare i giovani in sinergia con le forze di sicurezza e le associazioni d’arma. Con ottimismo un po’ naif, i meloniani si sono augurati “l’ampia condivisione di questa iniziativa pensata per arginare il disagio psicologico dei nostri ragazzi. E che non c’entra nulla col sabato fascista”, obiezione già mossa dalle forze di opposizione. I primi a opporsi sarebbero però gli alleati. “Patria”, filosofa Fabrizio Boron, storico consigliere in quota Carroccio. “Che cos’è, dopo tutto, la patria?”. Ce lo dica lei. “Ritengo sia la terra dei padri, il posto dove poggi il tuo sguardo sin dalla nascita. Il Veneto, nel nostro caso”.
Commenti
Carlo Nordio fa paura. Perché è poco politico e dice le cose come stanno. Perché le riforme sulla giustizia vuol farle davvero. Ma soprattutto perché è un ex pubblico ministero e conosce i suoi polli, cioè gli ex colleghi. Non ha paura in aula di Cafiero De Raho e Scarpinato. Ma neanche del procuratore di Palermo De Lucia che parla di ”borghesia mafiosa” o del principe dei blitz Nicola Gratteri che dice con sarcasmo abbiamo arrestato duecento presunti innocenti, irridendo alla riforma sulla presunzione di innocenza.
Lui non ha paura e quindi l’assalto nei confronti del ministro Nordio è ancora più violento di quello subito da Marta Cartabia…. Tiziana Maiolo — 21 Gennaio 2023 ilriformista
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