Professor Ammaniti "Smettiamo di pensare la società gender fluid. Così potremo iniziare a educare i sentimenti"

È tra i più importanti psicoanalisti italiani: "Per insegnare il rispetto va riconosciuta la differenza tra uomo e donna. Le lezioncine in classe? Inutili. E i genitori sono troppo compiacenti con i figli"

21.11. 2023 - 06:00 Maria Sorbi ilgiornale.it lettura3’

"Smettiamo di pensare la società gender fluid. Così potremo iniziare a educare i sentimenti"

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L'uccisione di Giulia impone una riflessione collettiva. Sui giovani, sui genitori, sui valori che predichiamo e su quelli che invece dimostriamo a fatti. Ci aiuta a mettere a fuoco le vie per «correggere il tiro» Massimo Ammaniti, psicoanalista e medico neuropsichiatra infantile, luminare sulle tematiche dell'età evolutiva.

Professor Ammaniti, l'esigenza di una rivoluzione culturale è evidente. Ma crede si stia seguendo la strada giusta?

«Si parla con troppa scioltezza di fluidità e la cosa mi lascia piuttosto perplesso. Le differenze di genere ci sono, non le possiamo cancellare né dobbiamo farlo. Sono d'accordo nel dire che non vadano estremizzate ma vanno riconosciute».

Perché lo dice parlando dell'assassinio di Giulia?

«Perché la psicologia dell'uomo e della donna è molto diversa e non possiamo non tenerne conto. Una ricerca dell'università di Cambridge ha dimostrato come nella donna sia molto più spiccata la capacità di immedesimarsi nell'altro e come invece l'uomo sia meno elastico in questo. E infatti vediamo come Giulia abbia cercato di capire il disagio dell'ex ragazzo e gli sia andata incontro, calandosi nei suoi panni. Filippo invece è rimasto imbrigliato nel suo narcisismo, in un'idea di realtà che aveva nella sua testa ma che non esisteva più».

Quindi la vera svolta culturale per prevenire tutto questo, dove sta?

«Riconosciamo le differenze di genere, il rispetto dell'altro. Capiamo l'importanza dell'empatia».

La sorella di Giulia parla di una società patriarcale. È d'accordo?

«I femminicidi ci sono, è innegabile. Accade molto meno spesso che una donna uccida un uomo. Nelle scuole il bullismo contro disabili e ragazze è marcatamente maschile. Spesso, dietro ai delitti, si cela l'idea che in fondo ci sia una responsabilità della donna. Che provocava, che fuggiva dal suo ruolo. Si enfatizzano spesso alcuni aspetti maschili come positivi: la potenza fisica, il dominio. Non si dice mai che la sensibilità è un valore più importante. Penso al caso di cronaca dei fratelli Bianchi, condannati all'ergastolo per l'omicidio di Willy. Fisicamente potentissimi, emblema della violenza. Con la madre che li compiaceva».

Ecco, i genitori. Cosa sbagliano? Perché non riescono a proteggere i figli e a insegnare il rispetto?

«I genitori devono smettere di compiacere i figli. È ora che imparino a gestire il contrasto con loro. Le famiglie hanno uno, al massimo due figli, e li tengono sotto la campana di vetro. In particolar modo, le mamme dei figli maschi li mettono sul piedistallo in maniera eccessiva, sono genuflesse davanti a loro. Il figlio maschio viene sempre giustificato».

La cronaca racconta di 'bravi ragazzi' che d'improvviso diventano killer. Quali sono i segnali di un rapporto amoroso malato?

«La possessività, la gelosia eccessiva e il controllo sono tre componenti che possono portare alla degenerazione del rapporto. Spesso si confonde la gelosia con l'amore. Amore vuol dire occuparsi della persona che si ha a fianco rispettando la sua individualità e la sua libertà. Tutto ciò che è controllo fa male: geolocalizzazione, spunta dei messaggi, verifica degli orari e degli spostamenti. E può essere un campanello d'allarme».

Cosa pensa dell'ora di educazione ai sentimenti nelle scuole?

«Un intervento serve, senza dubbio. Purché non sia la lezioncina tenuta da qualche prof dalla cattedra. Se dici a una classe una frase del tipo: 'I maschi devono rispettare le ragazze', stai pur certo che entra da un orecchio e esce dall'altro. Serve piuttosto un lavoro mirato, di gruppo in cui ragazzi e ragazze si possano calare gli uni nei panni dell'altro. Però non so se abbiamo insegnanti adatti a farlo. Bene quindi introdurre nelle scuole psicologi o influencer con un progetto strutturato».

Commenti   

#1 walter 2023-11-21 16:07
Nodi sociali culturali al pettine, Questa discussione che ha per tema: “bruciare tutto, il femminicidio è colpa dello stato, tutti gli uomini devono recitare il mea culpa, il patriarcato deve finire ecc, ecc” tutto questo mi porta a ricordare le prime apparizioni dei drogati per le strade e una sinistra e alcuni preti poi fondatori di case benemerite di accoglienza, andavano per riunioni a dire che “i drogati erano figli di poveri senza lavoro e prospettive. Da questa premessa nasce che la colpa del loro annientamento e vizio era da attribuirsi e allo Stato-Governo e al Capitalismo, Poi, con il tempo si dimostrò che chi si drogava non erano i poveri ma i benestantiricchi con quattrini in tasca. Poi venne quel giudice, recentemente, che disse che nasciamo tutti con il peccato, e fin qui va anche bene, ma anche criminali per cui prima mettiamo in carcere uno che poi deve dimostrare di essere una brava persona, fino a prova contraria, Ribaltamento del diritto esistente per cui un giudice deve dimostrare che sono colpevole e poi incarcerarmi e giudicarmi. Salvo non essere colti in fragrante.E poi i rimorsi che ci colgono per fatti compiuti da altri in altri momenti della storia, le Crociate p.es e i loro crimini in quei paese e abitanti.
Insomma io rispondo dei miei errori e rimini e non per quelli degli altri. Ma attenzione perché non è vero che i vari governi non abbiano preso a cuore il problema. In questi ultimi 10 anni contro la VIOLENZA DI GENERE leggi contro la violenza sulle donne ( prox articolo su www.siomfin.com) Ora vengono messi in discussione la validità delle strade imboccate e principi basati sulle leggi e incarcerazioni che hanno dato pochi risultati e si pensa a una azione di prevenzione per cambiare il modo di pensare della nostra società. E allora ecco due esempi:
1-CONTRO IL FEMMINICIDIO LE REGOLE NON BASTANO, ED È ORA DI CAPIRLO LE CARD INSTAGRAM PIÙ VISUALIZZATE RIPORTANO UNA POESIA.
Il giorno dopo bruciate tutto. Ma cosa dobbiamo bruciare? Contro chi dobbiamo combattere? Per questo pubblichiamo la poesia: perché per il resto non si sa che fare Ester Viola…in www.opact.simofin.com
2-PROFESSOR AMMANITI "SMETTIAMO DI PENSARE LA SOCIETÀ GENDER FLUID. COSÌ POTREMO INIZIARE A EDUCARE I SENTIMENTI"
È tra i più importanti psicoanalisti italiani: "Per insegnare il rispetto va riconosciuta la differenza tra uomo e donna. Le lezioncine in classe? Inutili. E i genitori sono troppo compiacenti con i figli..in www.opact.simofin.com

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