CONTRO MASTRO CILIEGIA, la Costituzione non è in pericolo, Augusto Barbera contro l’’allarme fascismo

La fortezza di Hamas: fino a 720 chilometri di tunnel sotto Gaza (quasi il doppio della metro di Londra). -“No, Gramsci non è di destra”, ci spiega Veneziani. Ora chi lo dice a Sangiuliano?

19.1.2024 Mastro Ciligia,Giulio Meotti, N Mirenzi ilfoglio.it lettura 4’

CONTRO MASTRO CILIEGIANo, la Costituzione non è in pericolo,

La Corte costituzionale più bella del mondo è in ottime mani

18 GEN 2024 ilfoglio

    

Le straordinarie risposte, tutte col segno NO, del presidente della Corte costituzionale Augusto Barbera alle domande allarmiste di Liana Milella di Repubblica sui "segnali di una possibile regressione democratica" e i "rigurgiti fascisti" che minacciano la democrzia e persino la Consulta

Sullo stesso argomento:

Più separazione dei poteri, meno pieni poteri ai pm. Ottima notizia

La Consulta chiude il “caso Zanon”, ma forse è il caso di riaprire il tema del dissenso

Nel paese con la Costituzione più bella del mondo è un piacere ogni mattina scoprire che la Costituzione più bella del mondo non è in pericolo, perché abbiamo anche la Corte costituzionale più bella del mondo in grado di difenderla: dalle sbandate di chi cerca derive autoritarie che esistono solo sui giornali d’opposizione. E abbiamo il privilegio di avere un fior di presidente della Consulta come Augusto Barbera, che sottoposto ieri a incalzante requisitoria (più che intervista) da parte della generalessa della giudiziaria di Repubblica, Liana Milella, ha respinto con perdite tutti i suoi azzardi polemici e offerto a tutti una magnifica lezione di civiltà istituzionale e politica.

Professore emerito di Diritto costituzionale, una bibliografia lunga così, Barbera è stato parlamentare nel Pci e poi nel Pds per cinque legislature. Non proprio un uomo delle destre. Ma alla prima domanda, o asserzione, di Milella, “nessuno meglio di lei può cogliere i segnali di una possibile regressione democratica che si determina quando il potere politico soverchia quello delle Corti…”, il professor Barbera la boccia in diritto: “D’accordissimo, ma è vero anche l’inverso”. E aggiunge un ripasso di storia: “Non a caso fra i più contrari in Assemblea costituente ci furono Vittorio Emanuele Orlando e lo stesso Palmiro Togliatti, un vecchio liberale e un comunista”.

Prossima domanda: “Nel 1979 ha votato Iotti come presidente della Camera. Oggi, di fronte a evidenti rigurgiti fascisti, la nostra Repubblica rischia il declino?”. Altro no secco sui denti: “L’elezione di Nilde Iotti rappresentò la fine, o meglio l’inizio della fine, della conventio ad excludendum nei confronti dei comunisti e oggi non posso che essere favorevole al superamento di analoga conventio a destra”. Milella prova a buttarla sul sentiment della cronaca: “Cosa prova, personalmente, a vedere quelle braccia alzate che fanno il saluto romano ad Acca Larentia?”. “Per fortuna non le ho viste… Non spetta ai giudici costituzionali occuparsene ma semmai alle procure”.

Paziente come un patriarca della Bibbia, a ogni risposta il presidente smonta un po’ del castello. Giuliano Amato “ha evocato lo spettro di Corti, Polonia e Ungheria ad esempi, che rischiano di perdere la loro autonomia. E molti altri costituzionalisti sono d’accordo. Può avvenire in Italia?”. “Non condivido l’accostamento, questo risultato non sarebbe possibile in Italia”. E allora proviamo col premierato (saprà Milella che Barbera è da sempre fautore del maggioritario, nonché studioso del premierato come alternativa al presidenzialismo?). “Un altro segnale della deriva antidemocratica?”. “Posso solo auspicare che nel dibattito si tenga conto di quanto deciso con la sentenza numero 1 del 2014: i premi di maggioranza sono costituzionalmente legittimi, non sono – ricorda la battaglia del 1953? – una ‘truffa’”.

Con la forza della disperazione: “Una Corte sensibile ai temi più caldi che la politica non affronta finisce nel mirino della politica stessa?”. “In questi anni mai ho colto pressioni improprie sull’attività della Corte”. “Eppure Gasparri dice che le vostre sentenze sono “più simili a un volantino che a un trattato di diritto”. “Possiamo passare a una domanda successiva…?”. E così via, smontando con pazienza una dopo l’altra le tesi allarmistiche di chi ha deciso di trasformare la Consulta nel Palazzo d’Inverno minacciato dalla controrivoluzione. Per Augusto Barbera, che quelle storie le conosce meglio di altri, un percorso netto di risposte negative a tutte le domande davvero da applausi. La Corte costituzionale più bella del mondo è in ottime mani.

-La fortezza di Hamas: fino a 720 chilometri di tunnel sotto Gaza (quasi il doppio della metro di Londra)

GIULIO MEOTTI 18 GEN 2024

    

Secondo il New York Times, la rete sotterranea costruita dai terroristi si estenderebbe per circa 700 chilometri. Una serie di cunicoli per la cui costruzione sono state distratte centinaia di milioni dalla popolazione civile palestinese

Sullo stesso argomento:

Gaza: l'orrore dei cunicoli e la speranza di un futuro di pace

L'Onu riconosce gli stupri di Hamas: "Crimini contro l'umanità"

Hamas diviso: oltranzisti nei tunnel e trasformisti a intrallazzare

La rete di tunnel a Gaza sarebbe molto più estesa di quanto si pensasse, tra i 560 e i 720 chilometri, un terzo più della metropolitana di Londra (402). Lo riferisce il New York Times citando fonti militari israeliane. A dicembre scorso si parlava di un’estensione di 400 chilometri. Gli imbocchi che permettono l’accesso ai tunnel sono 5.700. Solo a Khan Yunis - roccaforte di Hamas nel sud dove sono in corso forti combattimenti e si nasconderebbe Yahiya Sinwar - ci sono 160 chilometri di tunnel…

-“No, Gramsci non è di destra”, ci spiega Veneziani. Ora chi lo dice a Sangiuliano?

NICOLA MIRENZI 18 GEN 2024

    

Secondo lo scrittore e pensatore, tra i più brillanti della destra, l'ex segretario del Partito comunista non può far parte della tradizione dell'ideologia italiana. Ma il ministro prepara la targa in sua memoria

Sullo stesso argomento:

Giordano Bruno Guerri: “Giusto che la destra occupi la cultura. Lo faccia con persone di valore”

La destra meloniana è condannata tra “citrulli” ed Elon Musk? Parla Ricolfi

Chiede patenti di anticomunismo ai cronisti che lo intervistano, poi celebra il padre dei comunisti italiani. Ieri, sul Corriere della Sera, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha rivendicato l’esistenza di un altro Antonio Gramsci, vagamente marxista, piuttosto “attore fondamentale dell’ideologia italiana”. E’ per questo che desidera apporre una targa in sua memoria alla clinica Quisisana di Roma, dov’è morto, dopo la galera fascista. “Condivido l’idea di riconoscere la grande statura intellettuale di Gramsci, nutrendo rispetto e pietà per la sua vicenda umana”, dice Marcello Veneziani. “Ma nel filone dell’‘ideologia italiana’ come lo avevo delineato io, Gramsci è fuori posto”.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata