RAGGI DI POPULISMO: “LE ARMI A KIEV HANNO AGGRAVATO LA SITUAZIONE” – L’EX SINDACA DI ROMA PER USCIRE DAL CONO D’OMBRA

 TRADOTTO: GLI UCRAINI? STICAZZI, CHE SI RASSEGNINO A CONSEGNARE IL PAESE A PUTIN (che così SI SENTIREBBE LIBERO DI MUOVERE VERSO I BALTICI…)

18.2.2024 dgospia.com lettura3’

SI RICICLA POPULISTA IN SCIA A DIBBA, CON I SOLITI CONSIGLI DA “PACIFINTA” D’ACCATTO: “LA VIA DIPLOMATICA E DEI NEGOZIATI È L’UNICA STRADA. LE ARMI NON SONO LA SOLUZIONE”. TRADOTTO: GLI UCRAINI? STICAZZI, CHE SI RASSEGNINO A CONSEGNARE IL PAESE A PUTIN (CHE A QUEL PUNTO SI SENTIREBBE LIBERO DI MUOVERE VERSO I BALTICI…)

Estratto dell’articolo di Antonio Bravetti per “la Stampa”

Virginia Raggi era ieri in piazza del Campidoglio per la fiaccolata in memoria di Alexei Navalny. «Putin è il responsabile politico della sua morte», dice. Per uscire dal conflitto in Ucraina «l'unica strada è la via diplomatica», perché «due anni di armi a Kiev hanno aggravato» la situazione.

Qual è il messaggio della piazza per Mosca?

«La manifestazione di ieri era chiaramente in favore di Navalny che è diventato un simbolo della libertà di pensiero: una manifestazione a sostegno di tutti coloro che hanno il coraggio di dissentire con il potere […]».

Conte non c'era, è stato un errore?

«Conte aveva già dichiarato di avere impegni pregressi ma il Movimento 5 stelle ha partecipato con i suoi più alti esponenti».

Più in generale, cosa pensa della posizione del M5s in politica estera, su Ucraina e Medio Oriente?

«Condivido quello che ha sempre detto il Santo Padre: la via diplomatica e dei negoziati è l'unica strada che ci può far uscire dal conflitto senza aggravare drammaticamente il conto delle vittime innocenti».

È possibile negoziare con Putin come lei auspica?

«Credo che la guerra sia sempre da scongiurare. Putin non è eterno. Anche l'Unione Sovietica è crollata apparentemente all'improvviso. E senza che si sparasse un solo colpo di fucile al confine. La morte di Navalny tocca tanti non solo in Occidente. Tanti giovani in Russia non lo accettano. Dal sangue dei martiri spesso nascono le rivoluzioni delle coscienze».

[…] Putin è il diretto responsabile della morte di Navalny?

«Sicuramente gli possono essere imputate tutte le responsabilità politiche di questa morte».

La Lega, per bocca di Andrea Crippa, dice che è "prematuro additare colpevoli" . Che ne pensa?

«Nessuno ha chiesto alla Lega di ergersi a giudice penale, piuttosto di esprimere un giudizio politico su chi perseguita gli oppositori mandandoli anche a morte. Su questo dovrebbero prendere posizione».

Lei ha molto criticato la posizione dei governi italiani nel conflitto ucraino. Pensa ancora che non dare più armi all'Ucraina sia la strategia migliore per fermare Putin?

«Dopo due anni di guerra, durante i quali l'Ucraina è stata supportata con invio di armi da parte di tutti i Paesi, è evidente che quella strategia non ha portato i benefici auspicati. E poi, come dice il Santo Padre, le armi non sono mai la soluzione, il più delle volte sono la causa».

Dice che le armi a Kiev non hanno portato benefici, ma senza l'Ucraina non sarebbe stata invasa?

«Dico una cosa differente: le armi non hanno risolto il problema, lo hanno aggravato».

L'Italia dovrebbe smettere di inviare armi a Kiev?

«L'Italia dovrebbe farsi promotrice dell'azione diplomatica che da tempo promuove il Vaticano. Temo che altrimenti saremo tutti condannati ad una lunga guerra di posizione con tutti i sacrifici che comporta in termini di vite umane».

Non si rischia di fare un regalo a Putin in attesa che fra qualche anno attacchi un altro Paese europeo?

«È evidente che non convenga neanche alla Russia avviare una campagna militare di espansione. Ma poi ha già evidenti difficoltà a reggere un fronte solo, figuriamoci allargare il conflitto».

[…] Con Alessandro Di Battista sta raccogliendo le firme per una legge di iniziativa popolare per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Pensate anche a un nuovo partito?

«Queste sono le solite speculazioni. Con Alessandro ho da sempre un ottimo rapporto. Mi ha chiesto un aiuto su alcuni temi, che condivido, e sono stata felice di aiutarlo. Del resto, la sua voce aiuta a tenere vivo il dibattito che, come noto, è il sale della democrazia: lo vediamo anche con il caso Navalny».

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