Gavetta Continua. Il rilancio del Partito socialista europeo, con una Schlein di lotta ma non di governo

La foto su sfondo porpora dell’Eur testimonia il rilancio di un partito che si sta riprendendo e con alcuni leader europei in prima fila per governare, mentre il Pd sembra destinato a tenere a bada la Meloni

4.3.2024 Mario Lavia, linkiesta.it lettura3’

Nicolas Schmit, Stefan Lofven, Pedro Sanchez, Elly Schlein durante i lavori del Congresso elettorale del Partito Socialista Europe PSE Mauro Scrobogna / LaPresse) Nicolas Schmit, Stefan Lofven, Pedro Sanchez, Elly Schlein during the work of the electoral congress of the Socialist Party Europe PSE held in Rome ,

Dopo diversi anni di opacità il Partito socialista europeo sembra ritornato sulla scena. Il congresso che si è tenuto sabato alla Nuvola di Fuksas a Roma ha mostrato un volto compatto, figure autorevoli, un linguaggio unitario, soprattutto un’inequivocabile e insistita posizione sulla necessità di implementare gli sforzi per l’Ucraina.

La leader socialdemocratica e ministra danese Mette Frederiksen su questo è stata la più netta – non a caso il suo Paese ha ceduto proprie armi a Kijiv – ma un po’ tutti sono stati molto fermi su questo punto, ovviamente anche Elly Schlein che pur tenendo sempre una linea giusta talvolta ha dato l’impressione di accedere a una posizione trattativista “a prescindere” con lo zar di Mosca e ha commesso qualche pasticcio parlamentare pur di non litigare troppo con Giuseppe Conte, l’uomo che ancora ieri ha rilanciato la tesi putiniana della inevitabilità della sconfitta della Resistenza ucraina.

 

Circostanza che pertanto conferma che l’alleanza si può fare in Abruzzo ma non in Europa, e dunque è assai problematica in Italia. La foto dell’Eur ha immortalato un rilancio di un partito che non ha certo la forza degli anni Novanta, quando i socialisti della Terza via governavano tutta l’Europa, ma che si è ripreso dopo i lunghi anni “burocratici” che hanno visto la sparizione dei socialisti francesi, le varie sconfitte dei laburisti inglesi, la stagnazione della socialdemocrazia tedesca, le batoste persino nei paesi scandinavi, mentre in Italia il Pd, che pur non essendo un partito socialista fa comunque parte di questa famiglia, ha fatto il bello e il cattivo tempo che sappiamo.

Solo in Spagna e Portogallo i partiti socialisti in questi anni hanno vinto: e non a caso l’ex premier di Lisbona Antonio Costa è in predicato per la presidenza del Consiglio europeo – al netto di Mario Draghi, s’intende – mentre Pedro Sanchez è il più amato di tutti. Molto difficile è la situazione della Spd, mentre grandi possibilità ci sono per il laburista Keir Starmer, che nella famiglia socialista è un “destro”. Ma nell’insieme ciò che continua a mancare al socialismo europeo è una chiara figura di leader di governo.

Il lussemburghese Nicolas Schmit, candidato ufficiale dei socialisti per la presidenza della Commissione, non ha evidentemente questo profilo. E dunque il Pse è costretto anche per questo ad accettare l’egemonia dei popolari, accingendosi a confermare Ursula von der Leyen a patto che lei non si metta a cercare i voti dei Conservatori di Giorgia Meloni che se vorrà appoggiare la leader tedesca dovrà farlo, per così dire, gratis e senza contropartite particolari.

È chiaro che questo altolà a Meloni ha un sapore molto “italiano” in omaggio all’esigenza di Schlein di approfondire il suo contrasto anche personale con la presidente del Consiglio, la chiave della sua linea politica. Tutto questo serve a caratterizzare il Pse come argine alla destra e all’estrema destra. Ma questo conferma l’impressione che i socialisti europei per quanto rinnovati sembrano quelli del Pds italiano di trent’anni fa: ottime professionalità politiche che però hanno bisogno di un “papa straniero” per vincere o di un alleato egemone, capaci di opporsi alla destra ma non di governare, insomma forti ma unfit to lead. Le elezioni europee confermeranno questo dato. Rinviando ancora l’appuntamento della sinistra con il governo pieno dell’Europa, se mai ci sarà.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata